08/04/2010 - Un boato, tanta paura, ma nessun ferito nello stabilimento Eni di Taranto dove la note scorsa c'è stata un'esplosione in una tubatura che trasporta greggio. A causare l'esplosione, come ha spiegato l'Eni, è stata una peniita in una tubazione dell'impianto Platforming. Quello di ieri notte è solo l'ultimo degli incidenti avvenuti negli ultimi anni all'interno della raffineria di Taranto. Fumo nero e fiamme dalle torce, nubi di gas che dall'area industriale si riversano sulla città, incendi negli impianti: tutti episodi a seguito dei quali gli ambientalisti hanno manifestato pubblicamente la loro contrarietà all'ipotesi di raddoppio della raffinazione e dell'aumento di potenza della centrale temioelettrica Enipower da 85 a 300 megawatt. La popolazione, tra l'altro, non è informata su cosa fare in caso di incidenti. Nel maggio 2006 ci fu uno sversamento di 3Omila metri cubi di gasolio da un serbatoio, che era il pi vicino all'ama nella quale si sarebbe voluto realiuare un rigassificatore. Nell'ottobre 2007 si verificò un incidente all'impianto di desolforazione Rhu, con fuoriuscita di acido solfidrico da una fessura creata- si su un tubo. Il 14 marzo 2008 due operai della ditta "Tecnogal" di Brindisi, impegnati nella manutenzione, rimasero feriti al volto e agli arti inferiori per lo scoppio del compressore d'aria provocato da una fuga di gas.

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