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"Vittime d'amianto in Puglia dal 2005 raddoppiati i casi"

fonte Gazzetta del mezzogiorno, Giuseppe Armenise / Salute

29/04/2010 - Anni Settanta, l'amianto per ogni dove; 2010, il conto in termini di vittime. Il tumore provocato da questo mix di minerali è il mesotelioma, che colpisce e rimane silenzioso anche per trent'anni, per poi manifestarsi letale. «Inguaribile, ma non incurabile» dice l'antropologa Agata Mazzeo, autrice di uno studio dedicato specificamente ai morti da amianto, Quelli della Fibronit di Bari. In Puglia - grazie a quegli Anni Settanta, periodo di massima diffusione industriale dell'amianto - il registro regionale dei mesoteliomi tenuto neilhinità ospedaliera di Medicina del lavoro universitaria al Policlinico di Bari, a cura della professoressa Marina Musti, segna oggi 859 decessi ufficiali. Ma verosimilmente sono di più . Non tutti, infatti, vengono notificati. E altri sono gli ammalati che vanno a farsi curare e muoiono altrove, a Bologna piuttosto che a Padova. Dal 2005 ad oggi sono praticamente raddoppiat.i Una progressione che segue in maniera fedele le previsioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che spiega come la casistica di mortalità da mesotelioma sia destinata inesorabilmente a crescere, toccando il suo culmine (e si spera che poi, davvero inizi a decrescere) nei 2020. Il mesotelioma come malattia sociale e la necessità di creare reti «multidisciplinari» per informare i cittadini sui rischi, sulle nuove possibilità di diagnostica e sulle nuove terapie è stato il tema al centro delle manifestazioni in occasione della giornata mondiale in ricordo dei morti a causa dell'amianto. A Bari, in particolare, l'associazione familiari vittime dell'amianto (presidente Lillo Menclola) e il Comitato cittadino Fibronit (presidente Nicola Brescia) hanno invitato medici, rappresentanti della società civile e istituzionali per tentare di mettere insieme professionalità e attori delle decisioni politiche in quella rete di servizi capace di sostenere e accompagnare quanti si ammalano del mesotelioma pleurico. Il primo passo per una corretta azione di prevenzione sta nell'eliminazione delle principali fonti di rischio. Maria Maugeri, consigliere comunale di Bari con delega all'Ambiente, ha raccontato di come si sia venuti a capo delle emergenze rap presentate nel capoluogo barese da due grandi discariche di amianto tra le case (la Fibronit, una ex fabbrica dal .600 tonnellate di materiali pericolosi e una spiaggia pubblica da 1.200 tonnellate) e ha annunciato che entro giugno verrà definito il quadro della messa in sicurezza definitiva della Fibronit, mentre a luglio riaprirà ia spiaggia in sicurezza. L'oncologo Geny Palmiotti ha annunciato di poter fare da pontiere per la nascita di queste gruppo tecnico di lavoro a sostegno dei malati essendo state appena nominato delegato del sindaco di Bari, Michele Emiliano, alla Prevenzione dei tumorieall'Umanizzazione dei reparti oncologici. Raffaele Molinini, primario di Medicina del lavore ospedaliera al Policlinico di Bari è partito dai risultati di une screening sulla popolazione effettuato in Veneto per illustrare quanto è difficile pensare ad una reale ed efficace azione di prevenzione primaria. Infine Ferruccio Aloè, medico del dolore all'ospedale Oncologico di Bari, si è augurato che ben presto le previsioni della legge sulle cure palliative trovi reale applicazione.

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