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"Prevenzione, mancano organici"

fonte Italia Oggi / Sicurezza sul lavoro

06/05/2010 - In occasione della giornata mondiale della sicurezza, la commissione per gli infortuni e le morti bianche del senato della repubblica ha voluto, in modo significativo, convocare una audizione speciale a tutte le associazioni che operano nel campo della sicurezza sul lavoro rappresentate dalla consulta italiana della prevenzione. Il presidente Paolo Nerozzi, dopo un breve indirizzo di saluto, ha ricordato la celebrazione della «Giornata mondiale della saluto e sicurezza sul lavoro», promossa dall'Organizzazione internazionale del lavoro dell'Onu, che richiama l'attenzione di tutti sul problema degli infortuni sul lavoro in italia, ancora molto elevati nonostante l'andamento decrescente degli ultimi anni. Rino Pavanello, a nome della consulta e delle associazioni ha presentato l'iniziativa «Mi impegno per la prevenzione». Si tratta di una serie di attività, articolate sul biennio 2010-2011, volte a favorire lo sviluppo della cultura della prevenzione da tutti i rischi presenti nei luoghi di vita e di lavoro, attraverso convegni, informazioni, documenti e altre iniziative. Si è quindi soffermato sui principali problemi della prevenzione ancora aperti in italia e sugli interventi necessari. Citando, in particolare, la carenza delle varie figure degli esperti tecnico-professionali della salute e sicurezza, sia in ambito pubblico che privato, e l'insufficienza delle risorse finanziarie (dovuta anche al mancato utilizzo, da parte di molte regioni, dei fondi provenienti dalle sanzioni comnìinate dalle Asl, come previsto dalle norme vigenti). Viene quindi ribadita la disponibilità della consulta a collaborare con la commissione sui temi ricordati. Rocco Vitale, presidente dell'Aifos, aderente al Cnai, ha sottolineato come manchino circa 50 tra decreti attuativi e accordi stato regioni che consentono lo svolgimento delle azioni formative previste dal dlgs 81/08. Tali decreti sono non solo dovuti e utili, ma sono urgenti in quanto i datori di lavoro, soggetti cui spetta il compito di attuare la formazione, devono poter avere regole chiare e certe per poter adempiere correttamente al dettato legislativo. Questa esigenza è tanto più sentita in quanto, ogni giorno, si assiste, sul mercato, a un fiorire di iniziative commerciali e speculative di fornitura di corsi ed elaborazioni di documenti che nulla hanno a che vedere con la formazione ma solo, come ha sottolineato il presidente Nerozzi, mettere un timbro su un pezzo di carta. Vitale ha sottolineato come il ministero del lavoro è impegnato in una campagna di effettiva formazione che vada oltre l'adempimento burocratico e pertanto è necessario intervenire sanzionando soggetti venditori di corsi e di attestati che nulla hanno a che vedere con la formazione, ma solo con il business degli affari.

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