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"Frodi su carni confezionate dal supermercato, due casi a Torino in poche settimane "

fonte www.ilfattoalimentare.it / Agroalimentare

23/05/2011 - Pochi giorni dopo lo scandalo dell’ipermercato torinese di Auchan in Corso Romania – ove un mix di carni di pollo, maiale e bovino veniva venduto come pregiato “trito di cavallo” - un’altra frode sulle carni confezionate dai supermercati è stata intercettata dai NAS di Torino. Nel primo caso, segnalato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, le autorità hanno subito ordinato la chiusura della macelleria interna dell’ipermercato, apponendovi i sigilli. E la situazione si è presto aggravata per due ragioni: - i documenti commerciali hanno mostrato una grave incongruenza tra i flussi di carne equina in ingresso e quella in uscita dall’ipermercato di Corso Romania. Nel 2010 sono stati acquistati 1.150 kg di carne di cavallo, ma ne sono stati venduti quasi il triplo, 3.200 kg; - le analisi hanno rilevato anche la contaminazione da Listeria monocytogenes delle carni sequestrate. Così il procuratore di Torino Raffaele Guariniello ha aperto un’indagine nei confronti del direttore del punto vendita e dell’amministratore delegato di Auchan Italia. Nel secondo caso, i NAS hanno verificato la qualità delle carni “pre-incartate” nei locali di vendita che un noto supermercato presentava come “le tenere carni belle fresche, genuine, appena tagliate”. Per scoprire l’inganno: all’interno delle “impeccabili confezioni in polistirolo e cellophane” si trovavano “tagli risalenti sino a 4 giorni prima”. Il sospetto è quello che le carni in questione fossero già state confezionate in precedenza e che tuttavia, non essendo state vendute, siano state ri-etichettate nel supermercato con il “fraudolento aggiornamento quotidiano della data di preincarto”. Gli investigatori hanno annotato “che l’anomala procedura riscontrata fosse stata posta in essere probabilmente anche nei giorni precedenti”, e comunicato alla Procura della Repubblica una notizia di reato per il delitto di tentata frode in commercio (codice penale, articolo 515). Non è tutto: i NAS di Torino hanno sequestrato circa 400 kg di carni fresche e conservate, tra cui circa 250 Kg di salumi “invasi da abbondanti muffe, rinvenuti nelle celle frigo del reparto macelleria”. Si è perciò iscritta un’altrra notizia di reato, ai sensi dell’articolo 5 della legge 283/1962. Trattandosi di alimenti a rischio – ai sensi del “General Food Law” , in quanto pericolosi o comunque inadatti al consumo umano, gli stessi avrebbero dovuto venire stoccati lontano dalle aree di vendita e immediatamente smaltiti. Nell’ambito dell’operazione i militari hanno poi elevato sanzioni amministrative pecuniarie, per un ammontare complessivo di circa 4.500 euro, per le carenze igieniche e la violazione delle norme in materia di etichettatura. Un altro lavoro per il Dr. Guariniello, che ha sottoposto a indagine il direttore e il capo settore freschi del punto vendita, oltre al legale rappresentante della società per azioni che gestisce la catena di supermercati. La sequenza degli eventi non sfugge a nessuno ed è anzi il caso di ringraziare il Nucleo Anti-Sofisticazioni per la Sanità di Torino, per aver saputo “leggere tra le righe” del primo caso e orientato subito le indagini su un altro supermercato provvisto di reparto interno di macelleria, nella stessa città. Il problema è tuttavia più ampio, e più grave: quando un supermercato non si limita a vendere ma manipola e/o confeziona alimenti, deve rispettare le stesse regole igienico-sanitarie e di informazione al consumatore a cui sono sottoposti gli operatori del settore alimentare, senza deroghe di sorta. Da accompagnarsi a identici controlli pubblici ufficiali e adeguate sanzioni.

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