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"Acque contaminate da cantieri: quale nozione giuridica"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Ambiente

18/07/2011 -
Con sentenza n.11494 del marzo scorso la Cassazione tratta di un caso in cui alcune acque di falda erano appositamente estratte da un cantiere e scaricate in mare attraverso una specifica condotta.
La Corte ha rilevato la riconducibilità delle acque di falda come acque reflue industriali, qualora contaminate da residui dell’attività di scavo o cantiere.
Più in generale l’acqua di falda proveniente dall’attività di escavazione non può essere assimilata tout court all’acqua reflua industriale, pur dovendosi richiedere un’autorizzazione anche nel caso in cui tale acqua vada scaricata in superficie.
Quando però le acque di falda vengono intorbidite da residui di lavori di scavo e di cantiere, sono ricondotte nel novero delle acque reflue industriali e non in quello delle acque reflue domestiche che provengono, invece, prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche.

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