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"Lite in azienda, cinese sgozzato. Gli altri operai gettano via il corpo"

fonte La Nazione / Sicurezza sul lavoro

22/07/2011 - Buttato in strada il cadavere, con la gola squarciata.
Poco prima di mezzogiorno, vicino a un supermercato dove passano centinaia di persone, bambini e famiglie. E' accaduto ieri, in via Pistoiese, nel bel mezzo della Chinatown pratese. L'ennesimo omicidio consumato all'interno della comunità cinese.
Questa volta non si è trattato di un regolamento di conti per il controllo del territorio, o di un delitto di mafia; ma di una banale lite all'interno di uno dei tanti capannoni fatiscenti in cui lavorano, in condizioni pessime, decine di cinesi. Un banale litigio tra colleghi.
Uno dei due ha perso la testa e, probabilmente con un coltello, ha colpito alla gola il rivale recidendogli la giugulare. Il particolare più agghiacciante è che gli altri lavoratori non hanno mosso un dito, sono rimasti a guardare impassibili, inchiodati alle loro macchine da cucire. Quando l'uomo è stramazzato a terra, hanno aiutato l'omicida a disfarsi del cadavere, gettandolo sul marciapiede di fronte all'ex lanificio «Armando Gori» dove ci sono sei ditte gestite da orientali. E' una consuetudine per i cinesi: i cadaveri vanno buttati via perché nei capannoni bisogna continuare a lavorare, non ci si può permettere che vengano sequestrati. Come accadde per due cinesi, un uomo e una donna di 29 anni, che ebbero un malore e morirono mentre erano al lavoro: i loro corpi furono gettati via vicino a un cassonetto.

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