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"La valutazione dei rischi nella progettazione delle macchine"
fonte PuntoSicuro - Tiziano Menduto / Sicurezza
29/08/2011 - Affrontare il tema della
sicurezza
delle macchine e di tutte le strategie possibili di prevenzione dei rischi
è un dovere per tutti gli enti, le associazioni e gli organi di informazione
che hanno come finalità la diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi
di lavoro.
Dopo
esserci recentemente occupati di schede macchina, di acquisto di
macchine conformi,
di rischi occulti, di macchine per
il sollevamento e per l’ imballaggio, oggi ci soffermiamo
su uno dei momenti fondamentali per l’efficacia di ogni politica di
prevenzione: la valutazione dei rischi.
Nel
convegno « La centralità della
Valutazione dei rischi nella prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle
malattie professionali» - un convegno organizzato dalla ASL TO 3 che si è svolto il 28 aprile 2011 ad
Avigliana (TO) – un intervento ha affrontato proprio il tema della valutazione
in riferimento alle macchine e alla
progettazione.
In
“
La valutazione dei rischi nella progettazione delle
macchine”,
a cura dell’Ing. Marco Vigone, si sottolineano innanzitutto alcune
indicazioni normative dell’Unione
Europea.
Ad
esempio si ricorda che la direttiva
2006/42/CE
prescrive che il fabbricante o il suo
mandatario dovrebbe “garantire che sia effettuata una valutazione dei
rischi
per la macchina che intende immettere sul mercato. A tal fine egli dovrebbe
stabilire quali siano i requisiti
essenziali di sicurezza e di tutela della salute applicabili alla sua macchina
e per i quali dovrà adottare provvedimenti”.
L’autore
riporta alcune utili
definizioni sul
tema della sicurezza delle macchine:
-
pericolo: fonte di possibili lesioni
o danni alla salute;
-
evento pericoloso: evento in grado
di causare un danno;
-
situazione pericolosa: qualsiasi
situazione in cui una persona è esposta almeno ad un pericolo;
-
rischio: combinazione di probabilità
e gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione
pericolosa;
-
danno: lesione fisica e/o attentato
alla salute o ai beni;
-
rischio residuo: il rischio che
sussiste quando le misure di sicurezza sono state prese;
-
valutazione del rischio: valutazione
globale della probabilità e della gravità di possibili lesioni o danni alla
salute che si possono verificare in una situazione pericolosa, al fine di
scegliere le adeguate misure di sicurezza;
-
misure di sicurezza: misure
destinate al raggiungimento della riduzione dei rischi;
-
sicurezza di una macchina: capacità
di una macchina di svolgere la sua
funzione, di essere trasportata, installata, regolata, mantenuta, smantellata
ed eliminata nelle condizioni d'uso previsto specificate nel manuale di
istruzioni (e, in alcuni casi, in un dato periodo di tempo indicato nel manuale
stesso) senza provocare lesioni o danni alla salute.
L’autore
riporta alcune indicazioni relative all’
uso
previsto di una macchina, cioè all’uso di una macchina “in conformità alle
informazioni fornite nelle istruzioni per l’uso (UNI EN ISO 12100 p.to 3.23)”:
“l'uso previsto implica anche il rispetto delle istruzioni tecniche contenute
nel manuale di istruzioni, e la presa in considerazione dell'uso scorretto che
è ragionevole prevedere.”
In
particolare per ciò che riguarda il prevedibile uso scorretto, “si dovrebbe,
nella valutazione dei rischi, prendere in particolare considerazione i seguenti
comportamenti:
-
il comportamento scorretto
prevedibile che risulta da una trascuratezza normale e non dal deliberato
proposito di usare la macchina in modo scorretto (si veda anche la UNI EN ISO
12100 p.to 3.24);
-
la reazione istintiva di una persona durante l'uso, in caso di disfunzioni,
incidenti, guasti, ecc.;
-
il comportamento che deriva dalla ‘linea di minor resistenza’ durante lo
svolgimento di un compito;
-
il comportamento prevedibile di alcune persone, quali i bambini o i disabili,
per alcune macchine (specialmente
quelle a uso non professionale)”.
In
merito al processo di valutazione dei rischi, la relazione sottolinea alcune “
informazioni utili per la stima dei rischi”.
Ad esempio i limiti della macchina, le fasi di ‘vita’ della macchina, il piano
di progettazione o altri mezzi per definire la natura della macchina, la natura
delle alimentazioni energetiche, la statistica degli incidenti o degli infortuni,
…
Si
ricorda inoltre che il
rischio,
relativo al fenomeno pericoloso considerato, è una funzione della gravità del
danno possibile per il fenomeno pericoloso considerato e della probabilità che si verifichi il
danno.
Questi
gli aspetti da considerare nella
determinazione
degli elementi di rischio:
-
“persone esposte;
-
tipo, frequenza e durata dell’esposizione;
-
rapporto tra esposizione e gli effetti;
-
affidabilità delle funzioni di sicurezza;
-
possibilità di neutralizzare o eludere le misure di sicurezza;
-
capacità di mantenere le misure di sicurezza;
Riguardo
poi al
raggiungimento degli obiettivi di
riduzione del rischio, la riduzione dei rischi “può essere conclusa se:
-
il pericolo è stato eliminato o il rischio ridotto mediante: a) progettazione –
sostituzione con materiali meno pericolosi; b) protezioni.
-
la protezione scelta è sicura per l’uso inteso;
-
il tipo di protezione è adeguato all’applicazione in termini di: a) possibilità
di neutralizzazione ed elusione; b) gravità del danno; c) ostacolo nello
svolgimento del compito richiesto;
-
le informazioni sull’uso della macchina sono chiare;
-
le procedure operative sono coerenti con le capacità dell’utilizzatore;
-
i metodi di lavoro sono adeguatamente descritti;
-
l’utilizzatore è informato sui rischi residui;
-
è descritta l’eventuale necessità di DPI”.
Rimandandovi
alla lettura del documento agli atti, che riporta altre indicazioni e anche
immagini esemplificative della stima dei rischi, ricordiamo che la stima di un
rischio è un processo che presuppone:
-
l’analisi del rischio (“determinazione dell'uso previsto della macchina; identificazione
dei pericoli; stima dei rischi);
-
la valutazione del rischio.
Questi,
per concludere, i
fattori rilevanti per
la stima di un rischio:
-
“gravità del possibile danno;
-
frequenza e durata dell'esposizione al pericolo;
-
probabilità dell'evento che può causare un danno;
-
possibilità tecniche o umane di evitare o limitare il danno”.
“ La valutazione dei
rischi nella progettazione delle macchine”, a cura dell’Ing. Marco Vigone
(Presidente Commissione "Sicurezza" UNI – Milano; Ex Rapporteur
Settore "Sicurezza e Salute sul posto di lavoro" CEN – Bruxelles;
Amministratore Delegato IEC Srl – Torino), intervento al convegno «La
centralità della Valutazione dei rischi nella prevenzione degli infortuni sul
lavoro e delle malattie professionali».
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