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"Ogm, scoperti campi contaminati nel Lazio"

fonte Help consumatori - www.helpconsumatori.it / Sicurezza alimentare

28/09/2011 - In Provincia di Roma sono stati indivuati due campi contaminati con una varietà di mais transgenico, non autorizzato per la coltivazione in Europa, dunque illegale. Durante alcuni controlli a campione sulle aziende agricole operanti nel Lazio, l'Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo del Lazio) ha scoperto che 2 imprese coltivavano ibridi di mais che l'Unione europea (Ue) non ammette; si tratta di due varietà ad uso alimentare di provenienza americana e rigorosamente esclusi per la coltivazione nell'Ue.
Il caso ha fatto scattare la preoccupazione dei contadini dei campi vicini per il rischio di contaminazioni. Preoccupazione condivisa dai VAS, Verdi Ambiente Società, e Federconsumatori, secondo cui "questo episodio apre inquietanti interrogativi sui controlli necessari per evitare un inquinamento diffuso sul territorio nazionale".
"Nei Paesi che coltivano gli Ogm, la produzione delle sementi (ibridi) non garantisce la segregazione tra varietà Ogm e non-Ogm - si legge in una nota delle associazioni - È importante, quindi, procedere a dei controlli serrati a livello locale e coordinati a livello nazionale, non solo sulle sementi, ma soprattutto in campo". "Infatti, il caso dei 2 campi contaminati nel Lazio, dimostra che gli Ogm possono passare inosservati ad un primo esame (nei magazzini) e finire, poi, nella catena alimentare, a danno dell'ambiente, degli agricoltori e dei consumatori. Inoltre, i controlli dell'Arsial sono stati effettuati su un campione che rappresenta poco più dell'1% delle aziende agricole".
Le due associazioni si chiedono: "Nelle altre imprese agricole cosa succede? E nelle altre Regioni quali strumenti si usano per fare controlli?"
VAS e Federconsumatori ritengono che sia necessario aumentare i controlli per impedire che gli Ogm si diffondano, pregiudicando il futuro dell'agricoltura e del Made in Italy.
La contaminazione dell'ambiente sarebbe, infatti, irreversibile. Le due associazioni di ambientalisti e consumatori richiedono immediatamente un confronto con le istituzioni nazionali e regionali competenti, affinché possa essere fatta chiarezza sugli strumenti di controllo attualmente a disposizione (Ci sono linee guida condivise? C'è un coordinamento nazionale?) e si possa predisporre un piano per istituire delle metodiche di ispezione realistiche ed efficaci.

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