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"Pioggia di decreti sulle rinnovabili"

fonte Italia Oggi / Risparmio energetico

06/10/2011 - I decreti attuativi sulle energie rinnovabili saranno sette. Due arriveranno a breve, quasi sicuramente entro fine ottobre. E non saranno disciplinati per fonte energetica, ma per produzione: uno riguarderà il settore elettrico, l'altro il termico. Un terzo decreto riguarderà l'efficienza energetica.
Altri due detteranno incentivi e paletti per i biocarburanti. Infine, un sesto decreto sarà sul biometano e un settimo regolamenterà il nuovo fondo per l'hi-tech. Il sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia, svela così a ItaliaOggi tutti i prossimi passi sulle energie verdi. E avverte: le aste dovranno essere accessibili al maggior numero di soggetti.Domanda. Quando arriveranno i decreti attuativi del dlgs 28/2011?Risposta.
Stiamo lavorando con il ministro Romani a molti decreti che, ovviamente, non arriveranno tutti contemporaneamente. Il nuovo sistema degli incentivi economici per la produzione di energia elettrica e energia termica da rinnovabili è contenuto in due decreti, che comprendono anche i «piccoli» interventi di efficienza energetica, e che contiamo di approvare, con il concerto del ministero dell'ambiente, in tempi molto rapidi.D.
Quanti saranno e cosa riguarderanno? R. Oltre ai decreti sugli incentivi, stiamo concludendo la concertazione con le Regioni sul decreto che riguarda il cd. burden sharing, ossia la suddivisione degli obiettivi nazionali su energie rinnovabili ed efficienza energetica.
Si sta concludendo anche il lavoro, sempre con il ministero dell'ambiente, per i decreti sui criteri di sostenibilità per i biocarburanti e per le modalità di riconoscimento della maggiorazione per i biocarburanti di provenienza Ue e immessi in consumo al di fuori della rete di distribuzione dei carburanti. Il lavoro è in corso anche sul decreto per l'attivazione del nuovo Fondo per l'innovazione tecnologica e sul decreto che riguarda la promozione del biometano.
D. Lei ha annunciato: «Introdurremo livelli di incentivazione in linea con quelli europei e, nel settore elettrico, strumenti innovativi, come le gare»?
R. L'orientamento è di avvicinare, con le eventuali gradualità e specificità, il nostro sistema di incentivi per il settore elettrico ai modelli europei. Un primo passaggio è stato quello di definire la sostituzione di un meccanismo, come i Certificati Verdi, basati su una logica di scambio e di mercato, con un meccanismo tariffario, che ha dimostrato in Europa di essere il modello largamente prevalente e di essere anche preferito dagli operatori, per le maggiori certezze che offre.
Analogamente, anche i livelli di incentivazione e la durata della stessa saranno, in modo differenziato per fonte, modulati tenendo conto di standard e pratiche europee, per non creare distorsioni della concorrenza intracomunitaria e per rendere i nostri incentivi più efficienti.
D. In cosa consiste questo nuovo strumento delle gare?
R. Lo strumento delle gare è già stato introdotto dal decreto legislativo 28/2011, che ha anche delineato il criterio di aggiudicazione, ossia il ribasso, e la soglia minima di 5 MW al di sotto della quale non saranno sicuramente effettuate.
Dunque, il decreto deve regolare la periodicità, i requisiti richiesti, la soglia per tipologia d'impianto ecc. Sappiamo che gli operatori hanno espresso molte preoccupazioni e, naturalmente, terremo in conto le osservazioni presentate, cercando di delineare procedure semplici e chiare, che diano il giusto grado di certezza stimolando però anche dei comportamenti competitivi nelle operazioni industriali di dimensioni medio-grandi.
D. Ci saranno maggiori agevolazioni per le tegole fotovoltaiche o per le ristrutturazioni edilizie finalizzate allo smaltimento di coperture in amianto?
R. In linea generale, siamo favorevoli ad interventi che abbinino produzione di energia da fonti rinnovabile con interventi di efficienza energetica. Il fotovoltaico, comunque, non rientra tra i temi del nuovo decreto
D. Come le agevolazioni copriranno i diversi settori di produzione di energia rinnovabile?
R. I due decreti riguarderanno le incentivazioni per l'energia elettrica e per le varie applicazioni di produzione di energia termica, tra cui solare, biomassa e biogas, pompe di calore, geotermia.
D. Secondo Anev, l'associazione dei produttori di energia eolica, i meccanismi di asta dovrebbero essere applicati al 50% degli impianti, con una soglia quindi per l'eolico maggiore di 50 MW, per poi scendere anche rapidamente se il nuovo meccanismo competitivo si rivelerà efficiente. È così?
R. Siamo convinti che i primi anni avranno valore sperimentale, e che si dovrà mantenere aperta la possibilità di una riflessione dopo i primi risultati. Ciò premesso, ritengo che bisognerà indirizzarsi su soglie che diano alle aste una possibilità di partecipazione da parte di più soggetti, altrimenti è difficile capire la loro utilità ai fini di ridurre i costi del sistema.
La nostra analisi, quindi, non guarda tanto alla potenza installata quanto alla numerosità annuale dei casi di impianti di grandi dimensioni, per capire dove mettere l'asticella.
D. Non crede che dopo il taglio retroattivo agli incentivi del vecchio conto energia, anche l'imposizione della robin tax sulle rinnovabili, anche questa retroattiva, possano azzoppare gli investimenti?
R. Mi sembra evidente che il quarto conto energia non abbia azzoppato gli investimenti nel settore, anzi con il nuovo sistema stiamo avendo una risposta ancora più ampia di quella avuta con il Terzo conto energia. Lo dimostrano ampiamente i numeri sulla potenza installata
D. Corrisponde al vero che entro fine anno l'Italia supererà la Germania per potenza fotovoltaica installata?
R. L'Italia potrebbe effettivamente essere il primo mercato, non per potenza complessiva installata ma per potenza installata nell'anno
D. La Cina, secondo ultime stime, produce circa sei mln di pannelli fotovoltaici l'anno, di cui un solo mln resta sul mercato cinese. L'Europa importa molto da laggiù. E anche dagli States. In Italia come siamo messi con la filiera fotovoltaica?
R. Non vi è dubbio che tutta l'Europa subisca la pressione competitiva dei prodotti extra Ue, ma questo avviene in molti settori tecnologici e non certo solo sul fotovoltaico. Purtroppo, nonostante l'elevato livello di incentivi per la produzione, diciamo che la nostra industria non è stata molto rapida nel cogliere l'occasione e dunque adesso è più difficile occupare posizioni importanti almeno sulle applicazioni mature.
L'Italia sta sviluppando un'offerta industriale sulle installazioni innovative e sulle applicazioni integrate, dove peraltro abbiamo concentrato l'attenzione, con buoni risultati qualitativi che dovremo incrementare nei prossimi anni. Il premio del 10% inserito nel quarto conto energia e i contingenti di potenza per le applicazioni innovative, senza alcuna velleità protezionistica, intendono essere strumenti per accrescere la competitività dell'industria di settore.

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