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"Tutelare salute e sicurezza nelle attività di tatuaggio e piercing"
fonte PuntoSicuro / Sicurezza sul lavoro
10/10/2011 - Da qualche mese PuntoSicuro si sta soffermando sulle problematiche
della sicurezza nel comparto dei “ Servizi
alla persona”, un comparto in cui spesso i rischi non sono sufficientemente
valutati e conosciuti da aziende e operatori.
Dopo
aver parlato dei rischi nelle attività
di barbiere ed estetista e del rischio
chimico nel settore acconciatura, ci soffermiamo ora su un settore in
costante evoluzione e diffusione: quello relativo alle
attività di tatuaggio e piercing.
Infatti
le pratiche di tatuaggio e piercing sono un fenomeno che in questi anni si è
molto diffuso, soprattutto tra gli adolescenti, costringendo molte regioni a
fornire linee di indirizzo per queste attività che si concretizzano in
interventi sul corpo modificativi e invasivi.
Ricordiamo
che - come segnalato dall’ AUSL di
Parma che a questo tema dedica alcune pagine
del suo sito - nel “
piercing”
(termine inglese che significa “forare”) attraverso interventi cruenti più o
meno dolorosi, vengono applicati anelli metallici o altri oggetti in varie zone
del corpo. Mentre l’attività di
tatuaggio
consiste nell’inserimento di sostanze chimiche di diverso colore nel derma, con
lo scopo di creare un effetto decorativo permanente sulla pelle, detto
“tatuaggio ornamentale”.
Per
parlare di sicurezza in questo settore, riportiamo alcuni
elementi di prevenzione tratti da un documento della Regione Emilia Romagna, un
documento non nuovo ma ricco di indicazioni tecniche per gli operatori.
Nella
Delibera di Giunta - N.ro 2007/465 –
della Regione Emilia Romagna, approvata il 11/4/2007 - Approvazione delle linee
guida concernenti “Indicazioni tecniche per l'esercizio delle attività di
tatuaggio e piercing" (Prot. n. PRC/06/1038407) si approvano tali
indicazioni tecniche con il fine di:
-
“definire le misure igieniche, preventive e di educazione sanitaria per ridurre
i rischi di patologie e di infezioni;
-
indicare le corrette e precise informazioni da fornire a chi si sottopone a
tatuaggio e/o piercing sulle modalità tecniche (materiali e prodotti che si
utilizzano, presenza di sostanze
allergizzanti, ecc.), sui rischi dell’intervento e sulle precauzioni da
adottare;
-
stabilire i contenuti della formazione che le Aziende Usl offrono agli
operatori che eseguono tatuaggi e piercing, al fine di perseguire il rispetto
di pratiche corrette per l’esecuzione in condizioni di sicurezza delle connesse
attività;
-
specificare, alla luce dei principi rinvenibili nell’ordinamento, i limiti alla
disponibilità del proprio corpo e quindi i limiti del rischio consentito con
particolare riferimento ai minori e individuare gli interventi che possono
essere considerati pericolosi per la salute, causando un diminuzione permanente
alla integrità psicofisica del soggetto;
-
prevedere una adeguata sorveglianza e controllo da parte dei Dipartimenti di
Sanità pubblica delle aziende Unità sanitarie locali in ordine al rispetto
delle prescrizioni ivi contenute”.
I
problemi di sicurezza delle pratiche di
tatuaggio e piercing “sono legati in modo prevalente, anche se non
esclusivo, alla
prevenzione delle
infezioni.
Durante
l’applicazione di un tatuaggio o di un piercing si crea spesso il contatto con
il sangue e ciò può generare dei problemi. Diversi agenti
microbici possono infatti arrivare al sangue tramite gli strumenti
utilizzati, se questi sono stati contaminati. La contaminazione può avvenire in
diversi modi:
-
nell’ambiente (per esempio in condizioni di scarsa igiene ambientale o
personale, o in carenza di tecniche asettiche);
-
nel passaggio attraverso gli strati più superficiali della cute
(per incongrua preparazione dell’area cutanea interessata);
-
dal sangue di altre persone trattate in precedenza (in carenza di adeguata
sterilizzazione o sostituzione del materiale)”.
Poiché
strumenti contaminati possono
trasmettere molti virus (epatite C, epatite B, HIV, …) o batteri diffusi e
pericolosi come lo Stafilococco, le attività di piercing e tatuaggi devono
essere condotte “in modo da assicurare:
-
un adeguato livello di igiene del personale e dell’ambiente di lavoro;
-
l’uso esclusivo di tecniche asettiche;
-
l’adeguato trattamento e smaltimento di oggetti, materiali
biologici e rifiuti potenzialmente contaminati;
-
l’adeguato trattamento delle lesioni provocate”.
Queste
alcune
modalità di trasmissione di
infezioni:
-
“le attrezzature non vengono adeguatamente pulite fra una procedura e l’altra;
-
strumenti puliti e/o sterili vengono in contatto con quelli già usati;
-
strumenti puliti e/o sterili vengono appoggiati su superfici sporche;
-
teli contaminati, indumenti, spatole, o guanti
monouso non vengono eliminati in modo appropriato immediatamente dopo l’uso;
-
materiali destinati al contatto con i clienti non sono puliti al momento
dell’uso, oppure non vengono maneggiati e utilizzati con la dovuta igiene;
-
i locali, l’arredo e le attrezzature non sono conservati puliti, igienicamente
e in buon stato di funzionamento;
-
le pratiche di disinfezione e di sterilizzazione, e/o le attrezzature
necessarie, sono inadeguate”.
Gli
operatori che praticano attività di piercing e /o tatuaggio devono rispettare
alcuni
principi basilari. Vediamone
alcuni.
Igiene degli ambienti
e della persona:
-
“i locali devono essere mantenuti puliti e in buone
condizioni igieniche;
-
gli animali non sono ammessi nei locali ove venga praticato il piercing;
-
gli operatori devono mantenere mani
e indumenti puliti;
-
ogni ferita o abrasione cutanea deve essere ben protetta e coperta;
-
la vaccinazione
antiepatite B è raccomandata per tutti gli operatori”.
Igiene delle
attrezzature:
-
“qualunque strumento utilizzato per penetrare la cute deve essere sterile e
preferibilmente monouso;
-
qualunque strumento/oggetto che abbia penetrato la cute o che sia contaminato
da sangue deve essere gettato subito nel contenitore per rifiuti
infetti taglienti, oppure pulito e sterilizzato prima di essere utilizzato
su di un’altra persona”.
Uso dei pigmenti:
-
“i pigmenti colorati e tutte le sostanze in cui sono tenuti in sospensione per
l’introduzione nel derma devono essere atossici e sterili;
-
i pigmenti colorati devono essere conservati sterili in confezioni monouso
sigillate, munite di adeguata etichettatura,
e progettate in modo da impedire la reintroduzione del liquido. I contenitori
sono eliminati dopo l’uso su ogni singolo soggetto anche se il contenuto non è
stato esaurito”.
Si
ricorda che è “responsabilità del titolare assicurare un buon livello
complessivo di igiene e la sicurezza di clienti e operatori”.
Queste,
in breve, alcune indicazioni specifiche relative alla
pratica del piercing:
-
“nelle manovre di manipolazione degli aghi devono essere usati guanti
monouso;
-
quando l’ago deve attraversare i tessuti del corpo e uscire dalla parte
opposta, deve essere usata una tecnica sterile, “no touch”, cioè senza toccare
la superficie dell’ago. In tali circostanze si dovrebbe utilizzare una pinza
per manipolare gli aghi;
-
i comuni guanti
monouso non sono sterili; di conseguenza, un ago venuto in contatto con tali
guanti deve essere considerato non più sterile e deve quindi essere immediatamente
sostituito;
-
pinze sterili dovrebbero essere utilizzate anche per manipolare la gioielleria
sterile;
-
se si usano i guanti sterili, la manovra di indossarli deve essere eseguita con
molta attenzione, in modo tale da non contaminarli prima del loro utilizzo”.
Si
ricorda inoltre che le
pistole per
piercing sono appropriate “solo per il piercing del lobo dell’orecchio e se
usate da operatori esperti. Queste
pistole possono danneggiare i tessuti corporei quando usate per il piercing di
altre parti del corpo o quando usate sulle orecchie in modo improprio”.
È
poi “assolutamente illegale l’
iniezione
di sostanze anestetiche da parte di persone non abilitate alla professione
medica. In generale, l’uso di anestetici superficiali non è raccomandato. Se
vengono utilizzate creme o gel anestetici, questi dovrebbero essere ben rimossi
con alcol prima degli interventi di penetrazione cutanea e non dovrebbero
essere riutilizzati”.
Infine
ricordiamo che
per la salute e sicurezza
degli operatori:
-
“è opportuno che tutti gli operatori addetti agli interventi di tatuaggio e
body piercing siano vaccinati contro l’epatite B;
-
l’addetto alle attività di tatuaggio o piercing deve predisporre e avere a
disposizione una procedura per gli incidenti occupazionali a rischio
biologico, in particolare per le punture accidentali con materiale potenzialmente
infetto. Devono essere descritti gli interventi immediati di trattamento della
lesione”.
NB: Il documento
presentato è precedente all’entrata in vigore del Decreto legislativo 81/2008
tuttavia offre ancora utili suggerimenti per la tutela della salute e sicurezza
nelle attività di tatuaggio e piercing.
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