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"Muore a 19 anni nel cantiere edile colpito dalla benna di un escavatore"

fonte Il Mattino / Sicurezza sul lavoro

02/11/2011 - La vittima, Francesco Barbaro, 19 anni, è stata colpita alla testa dalla benna di un escavatore azionato dal cugino, suo coetaneo.
Inutili i soccorsi: il ragazzo è morto; l'altro è sotto choc.
Per chiarire la dinamica dell'accaduto, è scattata un'inchiesta affidata ai carabinieri e coordinata dalla Procura.
Ore 13.30, via Spineta.
È una strada periferica del paesino che non raggiunge nemmeno i mille abitanti. Ed è qui che la festa di Ognissanti si rivela un giorno di lavoro ordinario. Procedono le operazioni per la costruzione di un'abitazione. Il suolo è di proprietà di B.R., 41 anni e, nel cantiere, è in azione un escavatore. Alla guida un parente di Francesco. Anche lui ha soltanto diciannove anni. Anche lui residente nel vicino paese di Montemarano.
All'improvviso, il ragazzo viene colpito alla tempia dalla benna del mezzo.
Subisce un trauma cranico violento. È oramai cadavere quando sopraggiungono i soccorritori del 118. La salma dell'operaio ora si trova nell'obitorio dell'ospedale «Criscuoli» di Sant'Angelo dei Lombardi, a disposizione dell'autorità giudiziaria. L'autopsia, di rito in queste circostanze, è in programma nelle prossime ore.
Si tratta di un passaggio decisivo nell'inchiesta coordinata dal procuratore Antonio Guerriero; mentre proseguono, in parallelo, gli accertamenti affidati ai carabinieri della compagnia di Montella. Sotto la guida del capitano Enrico Galloro, i militari hanno subito sequestrato l'area dei lavori. Sigilli anche all'escavatore-killer. E altri controlli ieri sono stati avviati dagli uomini dell'Ispettorato del lavoro di Avellino. L'obiettivo congiunto è verificare anzitutto le condizioni di sicurezza del cantiere. All'esame la «posizione lavorativa» della vittima, quella del cugino è stata invece chiarita in giornata: risulta assunto da una ditta edile di Montemarano, il paese sotto shock perla tragedia. «Francesco era un ragazzo eccezionale - così lo descrivono - pieno di entusiamo e di valori». Valori trasmessi con l'esempio dai genitori, madre casalinga e padre operaio. Pur straziati dal dolore, cercano di affrontare la tragedia per non creare traumi al figlio più piccolo. Una perdita incolmabile: «Non sappiamo bene come siano andate veramente le cose - sussurra un amico di famiglia -. Non c'è stato il tempo di chiederselo, perché la tragedia è troppo grande. Sappiamo soltanto che Francesco è morto sul colpo. la famiglia è affranta e adesso ha solo bisogno del sostegno di noi tutti».

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