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" Stress lavoro-correlato: nuovi chiarimenti in forma di FAQ"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Sicurezza sul lavoro

31/01/2012 -
Il Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro ha realizzato un nuovo documento dal titolo “Stress lavoro-correlato. Indicazioni per la corretta gestione del rischio e per l’attività di vigilanza alla luce della lettera circolare del 18 novembre 2010 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali”.

Contenuti del Documento
Il documento, ancora in forma di bozza, si propone di fornire risposte puntuali e sintetiche ai numerosi interrogativi che sono sorti in relazione all’attuazione pratica delle indicazioni della Commissione consultiva in materia di valutazione dello stress lavoro-correlato, a seguito della pubblicazione della Lettera Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 18 novembre 2010, che ha fornito la base metodologica per la valutazione.
In particolare, i chiarimenti, proposti sotto forma di FAQ, (Frequently Asked Questions), riguardano i requisiti minimi che le valutazioni devono soddisfare, i criteri per l’individuazione delle azioni correttive, i criteri per il controllo delle aziende da parte degli organi di vigilanza; nonché alcune indicazioni sul ruolo dei Servizi di prevenzione e sicurezza, le risorse professionali e la formazione degli operatori.

Il dibattito sui criteri valutativi
Nella prefazione il Coordinamento tecnico ricorda che, per la valutazione dello stress vi è stato un acceso dibattito sulla validità dell’approccio valutativo che non prevede obbligatoriamente la raccolta della percezione soggettiva da parte dei lavoratori e si basa su metodiche di valutazione “osservazionali” altamente specifiche nell’individuare il tipo di carenze di un’organizzazione del lavoro e suggerire possibili soluzioni mirate.
Tuttavia - richiamando un documento del 2010 dell’OMS in cui si afferma che il modo più accurato ed obiettivo di valutare lo stress lavoro-correlato è una combinazione di più strumenti tra cui misure oggettive del carico di lavoro e osservazioni delle condizioni di lavoro, confrontate con le informazioni provenienti dai lavoratori - si ricorda che le indicazioni della Commissione definiscono un livello minimo basato su due fasi della valutazione:
- la prima obbligatoria di tipo osservazionale;
- la seconda eventuale di tipo soggettivo.
Nel caso in cui la valutazione oggettiva osservazionale non dimostri una situazione di stress lavoro-correlato, il processo si può concludere senza passare alla fase soggettiva.

Il coinvolgimento dei lavoratori
Il Coordinamento tecnico sottolinea quindi che è importante che, nell’ambito della verifica biennale da parte della Commissione consultiva, sia previsto uno studio della validità del metodo, con particolare riguardo alla possibilità che tale approccio determini falsi risultati negativi.
Inoltre, si legge nella prefazione che le indicazioni della Commissione rinforzano la centralità dei soggetti aziendali della prevenzione quali protagonisti della valutazione preliminare, condotta con metodi osservazionali, senza richiedere l’apporto di professionalità esterne.
In questo modo, risulta estremamente importante il coinvolgimento dei lavoratori, per evitare che la valutazione sia “viziata” da una visione unilaterale.

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