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"I disturbi muscolo-scheletrici del rachide tra gli autisti di autobus"
fonte puntosicuro.it / Salute
01/02/2012 - Il tema del
sovraccarico
biomeccanico e dei
disturbi muscolo
scheletrici del rachide - disturbi che occupano un ruolo preminente nel
contesto delle malattie da lavoro e rappresentano un costo enorme per i
lavoratori e per il sistema sociale - è stato più volte affrontato nelle
comunicazioni presentate al 73° Congresso Nazionale SIMLII “
La Medicina del Lavoro quale elemento migliorativo per la tutela e
sicurezza del Lavoratore e delle attività dell’Impresa”.
In
particolare PuntoSicuro si è soffermato in recenti articoli sui rischi da
movimentazione manuale dei carichi del personale sanitario
addetto d’emergenza
e sui rischi da sovraccarico
biomeccanico tra gli imbianchini.
Tuttavia
le comunicazioni presentate al Congresso - pubblicate sul secondo supplemento
del numero di ottobre/dicembre
2010
del Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed
Ergonomia
– si sono occupate anche delle patologie muscoloscheletriche di un altro
settore lavorativo: il settore dei
trasporti.
In
“
Disturbi muscolo-scheletrici del rachide
in una azienda di autisti di autobus”- a cura di F. Cosentino, F.
Gabellieri, R. Buselli, A. Vecoli, W. Noccioli, A. Cristaudo (U.O. Medicina
Preventiva del Lavoro, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana), G. Ficini, E.
Stefanini e A. Baggiani (Scuola di Specializzazione Medicina del Lavoro,
Università di Pisa) – si sottolinea che l'
incidenza
dei disturbi muscolo-scheletrici (DMS) è molto alta nella popolazione adulta,
raggiungendo il 60-80% nei soggetti di età superiore ai 50 anni.
Inoltre
i
fattori di rischio professionale
che contribuiscono a tali patologie sono:
-
il sollevamento e trasporto manuale dei carichi;
-
le vibrazioni trasmesse al corpo intero;
-
le posture scorrette, fisse e protratte;
-
i movimenti e torsioni del tronco.
E,
per quanto riguarda i DMS, gli autisti di autobus sono unanimemente considerati
una categoria ad alto rischio.
Nel
periodo compreso tra febbraio 2009 e Aprile 2010 è stato condotto uno
studio su un campione di 350 soggetti
di età compresa tra 23 e 60 anni appartenenti a questa
categoria professionale a rischio elevato.
In
particolare “tutti i lavoratori inclusi nello studio sono stati sottoposti a
visita medica preventiva e periodica e ad un questionario specifico sulle
patologie del rachide. Il medico competente ha indagato la presenza di sintomatologia a
livello del rachide
al momento della visita medica, mentre con il questionario fornito ai pazienti
è stata indagata la sintomatologia (fastidio/dolore) a livello del rachide
cervicale e lombare nell’ultimi 12 mesi e la presenza di patologie del rachide
già note, richiedendo nell’eventualità copia dei referti”.
Veniamo
ai
risultati.
Sono
stati rilevati
questionari alterati
- cioè questionari in cui “erano presenti risposte positive in almeno uno dei
due segmenti del rachide indagati” - nel 48,9% della popolazione indagata e “la
prevalenza dei sintomi incrementava significativamente con il BMI (indice di
massa corporea, ndr), con l’anzianità di mansione, con l’età e con il fumo”.
Dei
diversi
distretti rachidei, “quello
maggiormente interessato era il rachide lombare (prevalenza 46,2%). Rilevante
anche la prevalenza del contemporaneo dolore/fastidio a livello sia del tratto
cervicale che lombare (34,5%) e la prevalenza (26,9%) dei sintomi radicolari”.
E le patologie del rachide “sono state indagate dal Medico Competente al momento della
visita medica anche con la richiesta dei referti evidenziando: 25 ernie
lombari, 8 protrusioni lombari, 13 traumi cervicali, 4 fratture vertebrali”.
Nella
comunicazione, che vi invitiamo a leggere, sono inoltre presentati i test e le
analisi svolte con riferimento anche alle correlazioni tra diverse
variabili.
La
comunicazione ricorda che la
lombalgia
è la prima causa d’inabilità della popolazione al di sotto dei 45 anni e che
“il NIOSH (National Institute of Occupational Safety and Health, ndr) pone tali
patologie al secondo posto nella lista dei 10 problemi di salute più rilevanti
nei luoghi di lavoro”.
In
particolare in questo studio
la
prevalenza dei disturbi riscontrati è del 48,9%, di questi – come abbiamo
visto - il dolore nella regione lombare rappresenta il 46,2%.
Con
riferimento ai fattori di rischio che abbiamo evidenziato nella prima parte
dell’articolo ed escludendo il primo fattore di rischio (movimentazione
manuale) che nella popolazione oggetto di studio è inesistente, l’attenzione si
è concentrata sugli altri
fattori:
“l’esposizione combinata e protratta nel tempo a fattori fisici come le
vibrazioni trasmesse al corpo intero, a fattori biomeccanici come la posizione
seduta prolungata e la rotazione e flessione del tronco e a fattori fisici acuti
come le contusioni, sarebbe responsabili delle patologie del rachide
riscontrate”.
In
relazione ai dati ottenuti e “credendo nell’importanza della prevenzione sia
primaria che secondaria” è stato inoltre elaborato, “con l’attiva
collaborazione dell’Azienda, dell’RSPP e degli RLS un
progetto comprendente un ulteriore riammodernamento del parco auto,
corsi di formazione e riabilitazione dei lavoratori svolti con la
collaborazione di fisioterapisti dell’AOUP. Nell’ambito del progetto in oggetto
la patologia del
rachide
viene affrontata con modalità di intervento
specifico, ovvero tramite l’Esercizio Terapeutico Conoscitivo, secondo la
Teoria Neurocognitiva della Riabilitazione”.
La
comunicazione si conclude ricordando che lo studio “conferma quanto già
presente in letteratura sul ruolo di alcuni determinanti di rischio nei
confronti dei disturbi del rachide”. E in particolare “risultano fortemente
associati l’anzianità lavorativa alla
mansione e il BMI:
-
per il primo risultano importanti gli aspetti preventivi e formativi;
-
per il secondo occorre sviluppare misure di promozione della salute riguardanti
gli stili di vita ed in particolare l’alimentazione e l’esercizio fisico”.
Ricordiamo
infine che nella comunicazione si possono visualizzare due
tabelle relative al gruppo di autisti in studio:
-
caratteristiche generali e risultati dei questionari;
-
risultati del Test T di Student e del Test Chi-Quadro.
“ Disturbi
muscolo-scheletrici del rachide in una azienda di autisti di autobus”, a cura di F.
Cosentino, F. Gabellieri, R. Buselli, A. Vecoli, W. Noccioli, A. Cristaudo
(U.O. Medicina Preventiva del Lavoro, Azienda Ospedaliero-Universitaria
Pisana), G. Ficini, E. Stefanini e A. Baggiani (Scuola di Specializzazione
Medicina del Lavoro, Università di Pisa), comunicazione al 73° Congresso
Nazionale SIMLII “La Medicina del Lavoro quale elemento migliorativo per la
tutela e sicurezza del Lavoratore e delle attività dell’Impresa”, pubblicata in
Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Volume XXXII
n°4/suppl.2, ottobre/dicembre 2010 (formato PDF, 117 kB).
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