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"I rischi delle radiazioni ottiche artificiali"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
21/02/2012 - In relazione a quanto contenuto in “ PAF
– Portale Agenti Fisici”, un portale web realizzato dal Laboratorio Agenti
Fisici del Dipartimento di Prevenzione dell' Azienda Sanitaria USL 7 Siena,
PuntoSicuro ha presentato in questi mesi i rischi correlati a diversi agenti
fisici: il rischio rumore, il rischio vibrazione al
sistema mano-braccio e al corpo intero e i rischi
correlati ai campi elettromagnetici.
Ci
soffermiamo oggi sui rischi derivanti dall’esposizione a
radiazioni ottiche artificiali (ROA).
Il
portale ricorda che per
radiazioni
ottiche “si intendono tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di
lunghezza d'onda compresa tra 100 nm (nanometri, unità di misura corrispondente
a un milionesimo di millimetro, ndr) e 1 mm”.
Lo
spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in:
-
radiazioni ultraviolette: radiazioni
ottiche di lunghezza d'onda compresa tra 100 e 400 nm” (la banda degli
ultravioletti è suddivisa, a seconda della lunghezza d’onda, in UVA, UVB e
UVC);
-
radiazioni visibili: radiazioni
ottiche di lunghezza d'onda compresa tra 380 e 780 nm;
-
radiazioni infrarosse: radiazioni ottiche
di lunghezza d'onda compresa tra 780 nm e 1 mm (la regione degli infrarossi è
suddivisa in IRA, IRB e IRC).
Inoltre
le sorgenti di radiazioni ottiche possono “essere classificate in
coerenti e
non coerenti. Le prime emettono radiazioni in fase fra di loro (i
minimi e i massimi delle radiazioni coincidono), e sono generate da LASER,
mentre le seconde emettono radiazioni sfasate e sono generate da tutte le altre
sorgenti non LASER e dal Sole”.
Infine
“tutte le radiazioni ottiche non generate dal Sole (radiazioni ottiche
naturali) sono di
origine artificiale,
cioè sono generate artificialmente da apparati e non dal Sole”.
Il
portale si sofferma poi sui
principali
effetti dannosi delle radiazioni ottiche.
In
particolare la “
tipologia di effetti
associati all’esposizione a ROA dipende dalla lunghezza d’onda della
radiazione incidente, mentre dall’intensità dipendono sia la possibilità che
questi effetti si verifichino che la loro gravità”. E l’interazione della
radiazione ottica con l’occhio e la cute può provocare conseguenze dannose come
indicato in una tabella dettagliata che invitiamo i nostri lettori a leggere
sul portale.
Oltre
ai rischi per la salute dovuti all’esposizione diretta alle radiazioni
ottiche artificiali esistono poi “
ulteriori
rischi indiretti da prendere in esame quali:
-
sovraesposizione a luce visibile: disturbi temporanei visivi, quali
abbagliamento, accecamento temporaneo;
-
rischi di incendio e di esplosione innescati dalle sorgenti stesse e/o dal
fascio di radiazione”;
-
“ulteriori rischi associati alle apparecchiature/lavorazioni che utilizzano ROA
quali stress termico, contatti con superfici calde, rischi di natura elettrica,
di esplosioni od incendi come nel caso di impiego di
LASER di elevata potenza etc.”…
Inoltre
la “qualità degli effetti, la loro gravità, o la probabilità che alcuni di essi
si verifichino dipendono dalla esposizione radiante, dalla lunghezza d’onda
della radiazione e, per quanto riguarda alcuni effetti sulla pelle, dalla
fotosensibilità individuale che è una caratteristica geneticamente determinata”.
Brevemente
“dal punto di vista del loro decorso temporale gli
effetti prodotti sull’occhio e sulla pelle possono essere suddivisi
in:
-
effetti a breve termine o da esposizione acuta con tempi di latenza dell’ordine
di ore, giorni;
-
effetti a lungo termine o da esposizione cronica con tempi di latenza di mesi,
anni”.
In
generale “per ciascun effetto acuto è possibile stabilire ‘la
dose soglia’ al di sotto della quale
l’effetto non si verifica. La maggior parte degli effetti a lungo termine
(tumori: carcinoma cutaneo) hanno natura diversa dagli effetti acuti e la loro
probabilità è tanto maggiore quanto più è elevata la dose accumulata
dall’individuo”.
Sul
portale sono riportati
esempi di effetti
significativi che possono manifestarsi sulle strutture dell’
occhio (fotocheratocongiuntivite, danni
al cristallino che possono accelerare l’insorgenza della cataratta, danno
retinico di natura fotochimica) e sulla
pelle
(fotoelastosi, fotocancerogenesi cutanea, eritema, reazioni fototossiche e fotoallergiche,
immunosoppressione da RUV, pigmentazione adattativa).
Vengono
inoltre descritte le caratteristiche
dei laser e riportati esempi di
sorgenti
di radiazioni ottiche artificiali che possono comportare rischio per occhi
e/o cute dei soggetti esposti.
Nel
portale è presente una
Banca Dati
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI sviluppata con i seguenti obiettivi:
-
“garantire un’agevole reperibilità dei valori di esposizione a radiazioni
ottiche prodotte dai macchinari/apparati/sorgenti comunemente utilizzati in
ambito industriale, sanitario e di ricerca al fine di favorire il più possibile
l’attuazione di appropriati interventi di riduzione del rischio e protezione
dei lavoratori, già in sede di valutazione del rischio, senza dover necessariamente
ricorrere a misure onerose e talvolta complesse;
-
consentire ai datori di lavoro ed ai loro consulenti di individuare i
macchinari/sorgenti che riducano al minimo il rischio di esposizione a
radiazioni ottiche, in fase di acquisto ed aggiornamento del parco macchine”.
Dopo
aver riportato le modalità di corretto utilizzo dei dati contenuti nella banca
dati, il portale si sofferma sulla
valutazione
dei rischi, con riferimento particolare al Capo V del Titolo VIII del Decreto
legislativo 81/2008.
L'Art.
216 del Testo Unico (Identificazione dell’esposizione e valutazione dei rischi)
prescrive che
nell'ambito della
valutazione dei rischi di cui all'articolo 181, il datore di lavoro valuta e,
quando necessario, misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui
possono essere esposti i lavoratori.
In
particolare la metodologia seguita nella valutazione, nella misurazione e/o nel
calcolo deve rispettare
le norme della
Commissione elettrotecnica internazionale (IEC), per quanto riguarda le
radiazioni laser, e le raccomandazioni della Commissione internazionale per
l'illuminazione (CIE) e del Comitato europeo di normazione (CEN) per quanto
riguarda le radiazioni incoerenti.
La valutazione
dei rischi deve poi prendere in esame:
-
“il livello, la gamma di lunghezze d'onda e la durata dell'esposizione a
sorgenti artificiali di radiazioni ottiche;
-
i valori limite di esposizione di cui all'articolo 215;
-
qualsiasi effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori appartenenti a
gruppi particolarmente sensibili al rischio;
-
qualsiasi eventuale effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori
risultante dalle interazioni sul posto di lavoro tra le radiazioni ottiche e le
sostanze chimiche fotosensibilizzanti;
-
qualsiasi effetto indiretto come l'accecamento temporaneo, le esplosioni o il
fuoco;
-
l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i
livelli di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;
-
la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di
esposizione alle radiazioni ottiche;
-
per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della
sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni pubblicate;
-
sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;
-
una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente norma IEC
e, in relazione a tutte le sorgenti artificiali che possono arrecare danni
simili a quelli di un laser della classe 3B o 4, tutte le classificazioni
analoghe;
-
le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e
delle relative attrezzature di lavoro in conformità delle pertinenti direttive comunitarie”.
Innanzitutto,
per la valutazione del
rischio, “occorre verificare se le sorgenti sono ‘giustificabili’ cioè
intrinsecamente sicure ovvero nelle abituali condizioni di impiego ‘innocue’”.
Le
sorgenti giustificabili sono “tutte
le sorgenti che non comportano rischi per la salute e pertanto possono essere
tralasciate nell'ambito della valutazione dei rischi”.
Riguardo
alle radiazioni ottiche artificiali il portale fornisce ulteriori indicazioni
relative a:
-
normativa vigente;
-
misure tecniche ed organizzative;
-
delimitazione aree;
-
dispositivi di protezione individuale;
-
sorveglianza sanitaria;
-
soggetti particolarmente sensibili al rischio;
-
informazione e formazione.
Concludiamo
segnalando che il portale, ancora in fase di costruzione ed utilizzabile solo a
titolo informativo, da marzo 2012 dovrebbe disponibile nella sua configurazione
definitiva. Inoltre sarà utilizzabile ai fini della valutazione dei rischi da
agenti fisici quando validato della Commissione consultiva ex art.6, DLgs.
81/2008.
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