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"Imparare dagli errori: incidenti nelle attività di potatura di alberi"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
21/06/2012 - Diversi articoli di PuntoSicuro e alcune puntate di “Imparare dagli
errori” hanno mostrato i pericoli e le conseguenze per la sicurezza dei
lavoratori correlate all’utilizzo di una
diffusa
macchina
da taglio impiegata in attività forestali, agricole, nel giardinaggio e
nelle attività domestiche “fai da te”: la
motosega.
Ci
occupiamo anche oggi degli incidenti relativi all’utilizzo di questa
attrezzatura focalizzando, tuttavia, il nostro interesse sui rischi dell’
attività di potatura degli alberi.
I
casi presentati sono relativi alle schede di INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo alla
potatura di querce.
Un
lavoratore, assieme ad altri 3 colleghi, “incaricati dal proprietario
dell'appezzamento di terreno con annessa abitazione per la potatura di querce
sul confine con la strada, si organizzano per effettuare i suddetti lavori”.
Il
primo lavoratore e un altro addetto regolamentano il traffico, mentre altri 2
addetti si occupano del taglio dei rami con una motosega, a bordo di una piattaforma aerea.
Gli
operatori sulla piattaforma aerea adottano la procedura di iniziare le
operazioni di taglio solo dopo aver ricevuto il consenso da parte degli addetti
a terra che devono sgombrare lo spazio sottostante dai rami e fermare il
traffico.
Dopo
aver effettuato la potatura per diverse ore, gli operatori a terra danno il
consenso al taglio, ma il primo lavoratore, spostandosi dalla posizione di
sicurezza e percorrendo lo spazio sottostante la zona di potatura, viene
colpito alla testa da un ramo in caduta libera da circa 20 metri, appena
tagliato.
È
evidente l’
errore procedurale
dell’attraversamento dell'area interessata dalla potatura nonostante sia in
corso il taglio dei rami.
Il
secondo caso è relativo ad
attività di manutenzione del verde.
Siamo
in un campo sportivo dove opera un addetto alla manutenzione del verde.
Mentre
taglia un ramo con una motosega, questo gli cade in testa.
Il
ramo da tagliare era sopra di lui e l'infortunato lo stava tagliando da terra
in piedi: non usava il casco e non era stata fatta una valutazione dei rischi.
In
questo caso siamo di fronte a plurime mancanze, procedurali e di prevenzione e
gestione della sicurezza.
Il
terzo caso è relativo alla
potatura di un abete.
Il
lavoratore è intento alla potatura di un abete di circa 12 metri. Si trova nei
pressi della cima dell’albero, senza cintura di trattenuta, quando perde
l’equilibrio e precipita al suolo.
Il
lavoratore invece di utilizzare la piattaforma mobile, si era arrampicato sulla
cima dell’albero facendosi spazio fra i rami ed utilizzando gli stessi come
pioli di una scala.
Riportiamo
infine un
quarto caso relativo a
lavori di pulizia e di potatura di alberi
ad alto fusto.
Tre
operai utilizzano una scala sfilabile, degli attrezzi manuali ed una motosega.
Un
lavoratore per tagliare un ramo appoggia la scala sfilabile al tronco e la
allunga al massimo grado possibile (circa 11 m di altezza). Raggiunta la parte
apicale della scala, senza potersi aggrappare alla stessa, procede al taglio
del ramo servendosi della motosega.
La
naturale oscillazione dell'albero, dovuta alla caduta del ramo, e forse l'urto
del ramo in caduta sulla scala stessa, provoca lo sbandamento laterale della
scala, non vincolata al tronco e la conseguente rovinosa caduta
dell'infortunato che muore per le fratture
multiple riportate.
Anche
qui si evidenziano subito sia gli errori procedurali e, tra gli altri, la
mancanza di vincolo della scala al tronco.
La prevenzione
Per
favorire la prevenzione nelle attività di potatura riportiamo alcune
indicazioni tratte da una lista di controllo prodotta da Suva, istituto svizzero per
l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, dal titolo “ Lista di
controllo: cura e potatura delle chiome degli alberi”.
Il
documento ricorda che se si lavora con le motoseghe “è necessario che il
personale impiegato possieda adeguate conoscenze in materia di sicurezza sul
lavoro (equipaggiamento) e di tecniche di lavoro (esecuzione e tecniche di
taglio, conoscenze di arboricoltura)”.
Inoltre
affronta i problemi relativi all’eventuale utilizzo di
scale semplici.
È
necessario verificare periodicamente lo stato
delle scale.
I
montanti, pioli, gradini e dispositivi di trattenuta devono essere in perfetto
stato e non presentare fessure, schiacciamenti o riparazioni provvisorie.
La
scala deve essere poggiata con la giusta inclinazione.
Inoltre
le scale devono essere fissate allo scopo di evitare scivolamenti.
Alcune
indicazioni:
–
“se la base di appoggio è dura, dotare i piedi delle scale di appoggi
antisdrucciolevoli;
–
se la base di appoggio è cedevole, utilizzare puntali metallici;
–
se la scala viene sistemata sul tronco o sui rami, poggiare saldamente entrambi
i montanti”.
È
bene che le scale siano fissate anche per evitare sbandamenti laterali e
rotazioni. “Almeno un montante della scala deve essere vincolato”.
Altri
due suggerimenti relativi alla sicurezza
nell’uso delle scale:
-
per chi lavora stando su una scala può essere necessario proteggersi dalle
cadute con un’imbracatura di sicurezza o una cintura per pali (ad esempio in
relazione all’altezza della caduta, all’inclinazione che il corpo deve
assumere, all’uso di entrambi le mani per lavorare);
-
adottare le idonee misure e procedure nel caso che le scale si trovino nelle
immediate vicinanze di linee elettriche.
Inoltre
eventuali
utensili e attrezzature
devono essere idonei al lavoro da svolgere e
in perfetto stato”. Ad esempio:
–
“utensili e attrezzi di tipo leggero;
– imbracature
anticaduta certificate;
–
con gli utensili di taglio utilizzare una fune di sicurezza con anima in
acciaio”.
È
poi necessario che:
-
il personale che lavora sulle chiome adotti i “provvedimenti necessari affinché
gli attrezzi e il materiale non possano cadere” (ad es. trasportando il
materiale in apposite borse o cassette);
-
gli eventuali lavori con la
motosega siano eseguiti in condizioni di sicurezza.
Prima
di iniziare i lavori di potatura si deve poi procedere ad un
controllo
accurato dell’albero.
In
particolare “bisogna verificare:
–
stato di salute;
–
presenza di rami secchi;
–
se il ramo sostiene il peso di una persona”.
È
inoltre necessario che:
-
“in caso di intemperie (pioggia, neve, gelo, vento, temporale)” il personale
eviti di salire sugli alberi e di lavorare sulle chiome;
-
le persone che lavorano sulle chiome degli alberi si proteggano contro le
cadute ( “la lunghezza della fune di sicurezza può essere adattata con un
apposito dispositivo di regolazione di tipo fisso”);
-
quando si lavora con le piattaforme elevatrici, si provveda a “garantire la
sicurezza dei lavoratori”.
E
sono necessari anche accorgimenti relativi alla
zona pericolosa a terra.
Infatti
la zona di pericolo a terra deve essere protetta “in modo che le persone non
addette ai lavori non possano essere colpite dalla caduta di oggetti (rami,
parti di albero, attrezzi)”.
Ad
esempio “mediante segnaletica, sbarramenti o presenza di un sorvegliante in
loco”.
E
anche gli operatori a terra devono mantenersi “al di fuori della zona di
pericolo, ossia dalla zona che potrebbe essere investita dalla caduta di
oggetti”.
Nella
lista di controllo sono presenti immagini relative alle modalità di
segnalazione della zona di pericolo.
Il
documento - che si sofferma anche sulla formazione e sui necessari dispositivi
di protezione individuale - sottolinea infine che
non si deve lavorare
da soli sulle chiome: bisogna sempre poter contare sull’aiuto di qualcuno.
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