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" Ilva, aspettando l’Autorizzazione integrata ambientale"
fonte www.insic.it / Ambiente
09/10/2012 - Il ministro Clini ha informato nei giorni scorsi che
in questa settimana saranno
completate le procedure per l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)
dello stabilimento di Taranto, cui seguirà nella settimana successiva
l’approvazione in Conferenza dei Servizi, presumibilmente il 17 ottobre.
L’Aia, che di fatto regolerà l’esercizio delle attività industriali dell’Ilva, conterrà gli obiettivi di qualità ambientale che lo stabilimento dovrà rispettare per continuare a produrre. Inoltre verranno indicate le migliori tecnologie da applicare nel rispetto dell’ambiente e i limiti di emissioni in atmosfera.
Sui contenuti dell’Aia si è espresso lo scorso 8 ottobre lo stesso ministro Clini: in una conferenza presso la Camera di Commercio di Milano, ha rivelato che l’Ilva dovrà rispettare le nuove e più severe regole ambientali europee, che entreranno in vigore solo nel 2016. Un anticipo che da un lato assicura maggiore protezione per la salute e l’ambiente nella zona interessata dall’inquinamento, e dall’altro conferirà un vantaggio competitivo allo stabilimento, che resta, e dovrà restare, il più grande centro siderurgico d'Europa.
Sulla falsariga della rigidità dei criteri ambientali si è posta nei giorni scorsi anche l’assessore provinciale di Taranto che, in un incontro coi sindacati, ha confermato la posizione della Provincia ispirata a rigore ed equilibrio con limiti più severi e tempi certi per le misure e gli interventi che saranno indicati nell'Autorizzazione integrata ambientale.
Nel frattempo si avvicina l’11 ottobre, la data indicata dalla Procura di Taranto per lo spegnimento degli impianti. A riguardo, il ministro Clini ha affermato l' impossibilità di spegnere gli impianti dello stabilimento in cinque giorni, come richiesto dalla magistratura, a causa della loro grande complessità, ed ha auspicato una rapida pubblicazione dell’Aia che dovrà soddisfare i requisiti di sicurezza e ambiente e venire incontro alle richieste di risanamento ambientale avanzate dalla Procura.
L’Aia, che di fatto regolerà l’esercizio delle attività industriali dell’Ilva, conterrà gli obiettivi di qualità ambientale che lo stabilimento dovrà rispettare per continuare a produrre. Inoltre verranno indicate le migliori tecnologie da applicare nel rispetto dell’ambiente e i limiti di emissioni in atmosfera.
Sui contenuti dell’Aia si è espresso lo scorso 8 ottobre lo stesso ministro Clini: in una conferenza presso la Camera di Commercio di Milano, ha rivelato che l’Ilva dovrà rispettare le nuove e più severe regole ambientali europee, che entreranno in vigore solo nel 2016. Un anticipo che da un lato assicura maggiore protezione per la salute e l’ambiente nella zona interessata dall’inquinamento, e dall’altro conferirà un vantaggio competitivo allo stabilimento, che resta, e dovrà restare, il più grande centro siderurgico d'Europa.
Sulla falsariga della rigidità dei criteri ambientali si è posta nei giorni scorsi anche l’assessore provinciale di Taranto che, in un incontro coi sindacati, ha confermato la posizione della Provincia ispirata a rigore ed equilibrio con limiti più severi e tempi certi per le misure e gli interventi che saranno indicati nell'Autorizzazione integrata ambientale.
Nel frattempo si avvicina l’11 ottobre, la data indicata dalla Procura di Taranto per lo spegnimento degli impianti. A riguardo, il ministro Clini ha affermato l' impossibilità di spegnere gli impianti dello stabilimento in cinque giorni, come richiesto dalla magistratura, a causa della loro grande complessità, ed ha auspicato una rapida pubblicazione dell’Aia che dovrà soddisfare i requisiti di sicurezza e ambiente e venire incontro alle richieste di risanamento ambientale avanzate dalla Procura.
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