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"Il rischio nell’autotrasporto: la strada uccide più del cantiere"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
21/01/2013 - Considerando il numero elevato di
incidenti
stradali in occasione di lavoro, molte Regioni e Asl sono da anni impegnate
in campagne e interventi volti alla prevenzione di questo specifico rischio.
Ad
esempio l’Area Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (PSAL) dell’ AUSL di Bologna che,
partendo da alcuni dati non rassicuranti (in Emilia Romagna nel 2009 la
percentuale di infortuni mortali nel trasporto merci è stata pari a quella del
settore costruzioni) mette costantemente in atto
azioni di verifica e vigilanza nelle principali aziende
di autotrasporto della realtà territoriale dell’ASL, nonché
azioni preventive e di controllo nei
confronti di chi guida professionalmente.
In
relazione alle caratteristiche della realtà locale dell’autotrasporto, l’AUSL
di Bologna ha inoltre attivato specifici
corsi
di formazione specifica rivolti agli autotrasportatori
autonomi o dipendenti di microimprese. In particolare si è tenuto, nel
territorio bolognese e in due edizioni, un
Corso
di formazione specifica per la prevenzione del rischio di incidente stradale nell’autotrasporto:
due giornate di formazione nei mesi di ottobre e novembre 2012 con l’obiettivo
di aumentare la percezione del rischio ed incentivare l’adozione di
comportamenti virtuosi alla guida.
Per
aumentare le potenzialità informative di tale iniziativa, PuntoSicuro si
sofferma - in questo e in prossimi articoli - su alcuni interventi e documenti
presentati durante il corso.
Partiamo
raccogliendo alcuni dati tratti dall’intervento “
Salute e sicurezza: meno rischi sulla strada. I dati”, a cura di
Sandro Vedovi, esperto sicurezza stradale e risk management Fondazione ANIA.
Dai
dati presentati emerge innanzitutto che nell’Unione Europea
l’Italia è il Paese più in emergenza in
termini di numero di vittime in valore assoluto.
Inoltre
si nota che a fronte di un calo sensibile, dagli anni ’70 e ’80, di infortuni
mortali in incidenti
stradali con mezzi pesanti, il numero di feriti, sempre rispetto ai due
decenni citati, è invece sensibilmente aumentato.
Inoltre
dai dati, che vi invitiamo a consultare direttamente nel documento agli atti,
emerge che un “lavoratore che svolge una attività che prevede come mansioni la guida di un
automezzo ha un
rischio medio più
elevato di colui che svolge un’attività lavorativa che prevede minori
spostamenti”: dalla media del triennio 2011/2003 l’indice di frequenza di
infortuni mortali per 1000 addetti è dello 0,23 nel settore trasporti e dello
0,06 nel comparto industriale.
Inoltre
seria è “la situazione dell’
incidentalità
delle flotte mezzi pesanti conto terzi”: “per gli oltre 220.000 veicoli
trasporto merci conto terzi si è registrata una frequenza dei sinistri causati
del 39,6%. Questo significa che su cento autocarri assicurati, circa 40 sono
stati coinvolti in un incidente
stradale con responsabilità del conducente, ed un costo medio di circa
4.700 € per sinistro”. E tali valori – continua la relazione – “risultano
nettamente superiori a quelli registrati da tutte le tipologie di veicoli nel
loro insieme, per le quali nel 2009 si è registrata una frequenza sinistri di
circa 7,7% e un costo medio di 3.721 euro”.
Se
poi gli
infortuni sul lavoro sono
“fortunatamente” in diminuzione (nel 2011 - 6,6% le denunce e - 5,4% le vittime
rispetto al 2010),
sono in aumento gli
incidenti in itinere avvenuti sulle
strade: 240 le vittime (+4,8% rispetto al 2010).
Analizzando
poi i dati degli infortuni mortali per modalità d’evento si conferma “come
ormai
ben oltre la metà delle vittime
avvenga fuori dal luogo di lavoro, sulla strada”:
-
ambiente di lavoro: 450;
-
circolazione stradale: 230;
-
itinere: 240.
Dunque
sono in crescita gli infortuni su strada che coinvolgono i lavoratori che usano
la strada per motivi professionali. E l’ infortunio
stradale rimane un problema che necessita di attenzione e di prevenzione.
In
particolare necessita:
-
“più attenzione ai lavoratori alla guida;
-
più attenzione e considerazione al ‘rischio strada’”.
Concludiamo
la presentazione del documento con una breve panoramica sulle
cause di infortunio:
-
comportamento imprudente con atti pericolosi (cause comportamentali): 76 %;
-
carenze impiantistiche e tecniche con condizioni di lavoro pericolose
(attrezzature e procedure): 20 %;
-
fattori non controllabili ed imprevedibili: 4 %.
Gli
atti e i
documenti presentati al
corso:
-
“ Novità
in materia di guida in stato di ebbrezza alcolica”, Dr. Massimiliano
Galloni, Comandante Corpo Polizia Municipale Unione Reno Galliera (formato PDF,
84 kB);
-
“ Sonnolenza
e disturbi del sonno”, Dr.ssa Susanna Mondini, Centro di medicina del
sonno, U.O. neurologia Policlinico S.Orsola-Malpighi (formato PDF, 7,21 MB);
-
“ Salute
e sicurezza: meno rischi sulla strada. L’uomo al centro: salute e comportamenti”,
Sandro Vedovi (Esperto sicurezza stradale e risk management Fondazione ANIA) e
Giorgio Ghedini (Medico del lavoro AUSL Bologna, Esperto di comunicazione del
rischio) (formato PDF, 2.16 MB);
-
“ Salute
e sicurezza: meno rischi sulla strada. I dati”, Sandro Vedovi, Esperto
sicurezza stradale e risk management Fondazione ANIA (formato PDF, 499 kB);
- Disciplina
dell’orario di lavoro e dei tempi di guida nell’autotrasporto (formato PDF,
587 kB);
-
“ Sonnolenza
e incidenti stradali”, Fabio Cirignotta, UO Neurologia Policlinico
S.Orsola-Malpighi Università di Bologna (formato PDF, 348 kB);
-
“ Salute
e sicurezza: Uomo e Guida”, Sandro Vedovi, Esperto sicurezza stradale e
risk management Fondazione ANIA (formato PDF, 2.27 MB).
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