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"Defibrillatori: gli obblighi di collocazione e la formazione all’uso"

fonte www.puntosicuro.it / Formazione ed informazione

06/02/2013 - Più volte PuntoSicuro ha ricordato come l’uso del  Defibrillatore semi-automatico esterno (DAE) sia in  grado di interrompere la fibrillazione ventricolare. In particolare - come indica un documento elaborato in Lombardia dall’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) – “in caso di  arresto cardiaco in fibrillazione ventricolare (FV) o tachicardia ventricolare (TV), se senza polso, la defibrillazione elettrica rappresenta l’elemento terapeutico indispensabile per interrompere l’aritmia. Infatti, per ogni minuto trascorso dall’esordio della FV/TV e la prima defibrillazione, la sopravvivenza si riduce del 7–10% in assenza di manovre di rianimazione”. E la rianimazione cardiopolmonare di base senza defibrillazione è “in grado di prolungare il persistere di un ritmo defibrillabile mantenendo una minima perfusione ma non rappresenta il trattamento definitivo”.
 
Con riferimento alla normativa nazionale e regionale su questo tema, la Giunta della  Regione Lombardia ha approvato con  Deliberazione n. IX/4717 del 23 gennaio 2013 il documento “ Aggiornamento delle Linee Guida regionali sull’utilizzo dei defibrillatori semi-automatici esterni (DAE) e sull’attivazione dei progetti di defibrillazione semi-automatica sul territorio (PAD)” elaborato da AREU.
La deliberazione nasce dall’intento di “adeguare le tecniche di defibrillazione agli attuali protocolli internazionali, nonché di aggiornare le modalità di  formazione degli operatori”.
 
Il documento approvato aggiorna un precedente documento approvato con D.G.R. n. VII/10306 del 16 settembre 2002 e illustra le  modalità operative inerenti:
- “ l’utilizzo dei Defibrillatori semi-Automatici Esterni (DAE);
l’attivazione dei progetti di defibrillazione semi-automatica (PAD) sul territorio di Regione Lombardia”.
 
Il documento si sofferma in particolare sui  destinatari per l’uso dei DAE.
 
Infatti “per una funzionale ed efficace diffusione dei DAE e delle manovre di RCP (Rianimazione Cardio-Polmonare, ndR), è opportuno che, in ordine di priorità, i soggetti sotto elencati siano addestrati alle manovre di  rianimazione cardiopolmonare di base e abilitati all'uso dei defibrillatori semiautomatici”:
- infermieri che operano nel sistema di emergenza sanitario extraospedaliero (SOREU/COEU/AAT e sui relativi mezzi di soccorso terrestri, aerei e acquatici);
- soccorritori esecutori che operano nel sistema di emergenza sanitaria extraospedaliera;
- personale operante nel contesto di Società Sportive, sia professionistiche che dilettantistiche (dirigenti, allenatori, accompagnatori sportivi, istruttori di discipline sportive, ecc);
- personale operante sulle ambulanze deputate alle funzioni di trasporto sanitario e trasporto sanitario semplice;
- infermieri e operatori dei servizi delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche e private, accreditate o autorizzate;
- personale appartenente ad organismi istituzionali (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Polizia Locale, Polizia Penitenziaria, Capitanerie di Porto, Guardia Costiera, Forze Armate, Protezione Civile, Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ecc);
- personale appartenente a Compagnie, Enti, Ditte, Associazioni, ecc. ove vi sia un elevato afflusso di utenti (aerei ed aeroporti, navi e stazioni marittime,  treni e stazioni ferroviarie, metropolitane, stadi, ipermercati, centri commerciali, hotel, ecc);
- laici (comuni cittadini, “o più genericamente il nonsanitario, che non dispone delle conoscenze e delle competenze di chi professionalmente” esercita l’attività sanitaria) rientranti in un Progetto di Defibrillazione Precoce (Public Access Defibrillation, PAD);
- soggetti singoli, gruppi, studenti di ogni ordine e grado, lavoratori inseriti nelle squadre di emergenza secondo i criteri definiti dalle normative sulla sicurezza sui posti di lavoro, insegnanti, istruttori delle Scuole Guida, farmacisti ecc. non rientranti in uno specifico progetto PAD;
- medici operanti nelle strutture sanitarie (ambulatori) e territoriali (studi medici, ambulatori dentistici, ambulatori delle ASL, ecc.);
- familiari di persone cardiopatiche o con precedenti di arresto cardiaco.

Queste invece alcune raccomandazioni e obblighisulla collocazione dei DAE:
- “è obbligatoria la presenza di un DAE operativo su ogni Mezzo di Soccorso di Base (MSB) e Intermedio (MSI) inserito nel sistema di emergenza sanitaria regionale;
- è obbligatoria la presenza di un DAE operativo sui mezzi di soccorso che prestano assistenza a manifestazioni sportive o eventi organizzati per i quali è prevista dalla normativa vigente o da regolamenti specifici un’ assistenza sanitaria;
- è obbligatoria la presenza di un DAE presso Società Sportive sia professionistiche che dilettantistiche e all’interno di impianti sportivi, secondo quanto previsto dal Decreto Legge Sanità n. 158 (13 settembre 2012) nonché durante lo svolgimento delle attività sportive;
- è obbligatoria la presenza di un DAE sui mezzi deputati al trasporto sanitario e sanitario semplice soltanto per i soggetti che beneficiano dell’assegnazione delle predette apparecchiature, nei termini e con le modalità di cui al Decreto Ministeriale del 18 marzo 2011 (...)”
- “è fortemente raccomandata la presenza di un DAE nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche e private, accreditate o autorizzate, ove non sia già presente una risposta all’emergenza, strutturata o istituzionalizzata, che preveda l’impiego di un defibrillatore;
- è utile la presenza di un DAE nelle strutture, fisse e/o mobili, nell'ambito di istituzioni coinvolte nella gestione dell'ordine pubblico e dell'emergenza (...)”;
- è fortemente raccomandata la presenza di un DAE in ambienti ad elevata densità di popolazione (aeroporti, stazioni marittime, stazioni ferroviarie, metropolitane, stadi, ipermercati, centri commerciali , hotel, ecc.);
- è utile la presenza di un DAE in luoghi pubblici non rapidamente raggiungibili dal sistema di emergenza (p. es. treni, aerei, navi, imbarcazioni, ecc) (...)”;
- “è obbligatoria la presenza di un DAE nei luoghi facenti parte di un progetto PAD strutturato e autorizzato;
- è utile la presenza di un DAE negli ambulatori delle strutture sanitarie (se non rapidamente ottenibile nella stessa struttura sanitaria) e nelle strutture ambulatoriali (studi medici, ambulatori dentistici, ambulatori delle ASL, ecc.);
- è accettabile la presenza di un DAE in ambito domiciliare, per quanto riguarda il domicilio di pazienti potenzialmente a rischio di morte cardiaca improvvisa, anche se non vi sono dati di letteratura a supporto di questa possibilità”.
 
Dopo aver dato indicazioni sull’attivazione dei progetti di defibrillazione precoce semi-automatica (PAD) e delle modalità di presentazione di tali progetti, il documento affronta il tema della formazione nell’ambito dei PAD e dell’ abilitazione all’uso del DAE
 
Dopo aver sottolineato che la Regione Lombardia ha conferito ad AREU il “mandato di regolamentare anche la formazione del personale, definendo e realizzando percorsi formativi omogenei e standardizzati”, si indica che in fase di prima applicazione, “AREU riconosce i corsi di BLSD (Basic Life Support and Defibrillation, ndR) effettuati in Regione Lombardia da altri soggetti erogatori non appartenenti ad AREU e non appartenenti ai CeFRA (Centri di Formazione Riconosciuti e Accreditati, ndR), purché siano rispettate tutte le seguenti condizioni:
- il soggetto erogatore svolga una specifica attività formativa nel campo della rianimazione cardio-polmonare di base e della defibrillazione precoce (BLSD);
- la formazione sia effettuata da istruttori il cui percorso formativo e riconosciuto in ambito nazionale o internazionale, comprovato da un certificato di superamento del corso istruttori e sia documentata un’esperienza formativa attiva;
- il materiale didattico, la metodologia, la durata e la valutazione finale siano documentati e in linea con gli standard nazionali o internazionali”.
 
Inoltre AREU è “l’unico soggetto delegato dalla Regione Lombardia a rilasciare l’ abilitazione alla defibrillazione semiautomatica per personale non medico operante all’esterno di strutture sanitarie autorizzate”. Tuttavia AREU “potrà delegare soggetti terzi all’esecuzione dei corsi BLSD per laici” secondo alcuni criteri elencati nel documento.
In particolare per i corsi “già espletati da soggetti non appartenenti ad AREU e non appartenenti ai CeFRA, AREU riconosce i corsi effettuati purché svolti in un periodo non antecedente a due anni dalla data di emanazione del presente documento”.
Analogamente, AREU “riconosce i corsi che verranno organizzati da soggetti non appartenenti ad AREU e non appartenenti ai CeFRA sino ad un periodo di tempo non superiore a due anni dalla data di emanazione del presente documento”. Decorso tale termine “coloro che intendono effettuare una formazione in BLSD per Laici devono adeguare modalità, struttura, contenuti e materiali del corso alle indicazioni AREU”.
 
 
 

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