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"Ilva Taranto, respinto il conflitto di attribuzione"

fonte www.insic.it / Ambiente

18/02/2013 - La Corte Costituzionale, rende noto con proprio comunicato stampa, che sono stati dichiarati inammissibili i ricorsi per conflitto di attribuzione n. 7 del 2012 e n. 2 del 2013 promossi dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Taranto in relazione al decreto-legge n. 207 del 2012, sia nel testo originario che in quello risultante dalla sua conversione, con modificazioni, nella legge n. 231 del 2012, riguardanti le cosiddette “vicende ILVA di Taranto”.

Secondo la Corte, che ha prodotto due distinte ordinanze, la n.16/2013 e la n.17/2013, i conflitti di attribuzione tra poteri sollevati dalla Procura di Taranto nei confronti di Governo e Parlamento sono stati dichiarati inammissibili perché sulla legge 'salva Ilva' pendono questioni di legittimità che è eccepire in un giudizio in via incidentale nell’ambito di un giudizio comune.
Presidente della Corte fisserà quindi per il prossimo mese di aprile, nel rispetto dei tempi tecnici per la costituzione delle parti, l’udienza pubblica di discussione delle sopra indicate questioni incidentali.

E per quanto riguarda invece l’atteso dissequestro delle merci Ilva prodotte nell'ultimo periodo di attività del siderurgico, è finalmente arrivato il via libera dal gip Patrizia Todisco, con un provvedimento notificato all’Azienda stessa.
Le merci in questione sono pari ad un milione e 700mila tonnellate prodotte nei mesi scorsi fra coils, tubi e lamiere e sono state sequestrate il 26 novembre nell'ambito degli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria sull'Ilva. Secondo i custodi giudiziari il valore dei materiali ammonta a 800 milioni mentre l'Ilva nelle settimane scorse aveva parlato di un miliardo. Il ricavato della vendita sarà gestita dagli stessi custodi giudiziari e non andrà all'azienda ma confluirà invece in un deposito che sarà utilizzato a fini di confisca nel momento in cui la vicenda si sarà definita sotto il profilo processuale.
La decisione della vendita diretta è stata presa dalla Magistratura per evitare il rischio di deterioramento delle merci, stoccate sui piazzali e nei magazzini del siderurgico.

Per la settimana prossima, invece, è atteso l’arrivo dei tecnici Ispra al siderurgico, per verificare l'attuazione, da parte dell'azienda, delle prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale.

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