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"Imparare dagli errori: i rischi con le presse per alimenti e tessuti"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
21/03/2013 - Concludiamo con questo articolo il lungo percorso di “Imparare dagli errori” nel mondo degli infortuni e della prevenzione nell’
uso delle presse in ogni comparto lavorativo.
In poco meno di un anno la rubrica ha affrontato in varie puntate i rischi delle presse in uso nella lavorazione dei metalli e nella lavorazione di materie plastiche. Ha presentato gli infortuni connessi alle presse piegatrici e alle presse eccentriche, senza dimenticare l’uso delle presse nelle falegnamerie.
In quest’ultima puntata ci occupiamo dell’uso di questa
attrezzatura in alcuni settori molto diversi. Dalle presse utilizzate
nelle
aziende vinicole alle presse particolari della
produzione alimentare. Con qualche cenno anche alle presse usate per la
stiratura di tessuti.
Ricordiamo che le dinamiche degli incidenti che presentiamo sono tratte dalle schede di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo ad attività di
manutenzione e riparazione di una
pressa
orizzontale per l'uva, torchio alimentato da energia elettrica.
Mentre
il lavoratore sta effettuando operazioni di controllo della pressione di una
pressa con gli organi lavoratori necessariamente in movimento improvvisamente
viene colpito alla mano destra da un organo lavoratore che gli trascina la
stessa all'interno della macchina, schiacciandola.
Successivamente
all’incidente è stata rilevata la
manomissione
delle protezioni dell’attrezzatura di lavoro.
Il
secondo caso è relativo ad attività
di artigiani ed operai specializzati delle
lavorazioni
alimentari.
Un
lavoratore sta eseguendo le lavorazioni connesse alla formatura della pasta per
la produzione di fusilli, produzione che viene eseguita utilizzando una
apposita macchina denominata pressa.
Quando
la pressa è ormai giunta a fine produzione, il lavoratore entra con la mano ed
il braccio sinistro nella vasca per pulire i bordi interni della stessa dai
residui di pasta: i coltelli dell’albero impastatore in rotazione prendono
l’estremità della manica sinistra della maglia trascinando nella rotazione il
braccio sinistro e poi il busto.
Questo
è accaduto perché “egli ha potuto accedere con le mani nella vasca di
estrusione (peraltro conformata in modo che procedendo verso l’interno il bordo
si avvicina all’albero) mentre questa funzionava e quindi venire a contatto con
l’albero in rotazione”.
Risulta
evidente “che la causa determinante l’infortunio sia da attribuire al fatto che
la macchina veniva utilizzata senza il previsto
dispositivo di sicurezza, costituito dal riparo mobile associato al
dispositivo di interblocco, atto a impedire al lavoratore di poter raggiungere
l’albero impastatore in movimento”.
Il
terzo caso, molto breve, riguarda
attività di stiratura e assemblaggio
con relativo incollaggio di tessuti.
Un
lavoratore, mentre sta “adesivando dei
pezzi di tessuto lavorando alla pressa da stiro”, si schiaccia la mano destra
alla macchina provocandosi ustioni di 1° e 2° grado.
Anche
in questo caso la pressa era priva di protezioni.
La prevenzione
Riportiamo
brevemente alcune indicazioni tratte da materiali presenti in rete relativi ad
alcune delle attività correlate agli esempi di infortuni presentati.
In
merito ai rischi
professionali nel comparto vinicolo e oleario un gruppo di lavoro
multidisciplinare - composto da professionisti della CONTARP (Consulenza
Tecnica Accertamenti Rischi e Prevenzione) dell’Inail - ha realizzato alcune
pubblicazioni ricche di suggerimenti per la prevenzione degli infortuni in
questi comparti lavorativi.
In
particolare nel volume “ Il comparto
vinicolo e oleario: Le cantine”
sono riportati riportano nel dettaglio i risultati di alcuni
monitoraggi, i rischi riscontrati e le misure di prevenzioni consigliate.
Ci
soffermiamo in questo caso sull’
attività
di pressatura delle vinacce.
In
questa fase le bucce ed i semi (vinacce) “sono inviate ad un apposita pressa,
costituita essenzialmente da un cilindro ad asse orizzontale munito di
‘palette”’ che effettuano la pressatura; il succo che si ottiene viene inviato
in distilleria per la produzione della grappa”. In questa fase, al di là del
pericolo degli interventi manutentivi, il rischio maggiore “è quello dovuto
alla
pulizia della macchina che
prevede l’ingresso dell’operatore al suo interno”.
In
particolare “quando l’addetto entra all’interno per effettuare la pulizia, deve
verificare che nessuno possa mettere in funzione la macchina; pertanto dovrà
sfilare la chiave di comando e tenerla con sé, apporre il cartello di fermo macchina per
manutenzione;
un altro operatore dovrà invece dare assistenza dall’esterno al collega che
opera internamente. Infine, quando la macchina è in funzione, si dovrà porre
attenzione alle parti in movimento come il nastro trasportatore, proteggendolo
con ripari fissi in modo da evitare gli eventuali rischi da presa e
trascinamento”.
Per
avere invece informazioni specifiche sui rischi nelle
attività di lavanderia e stiratura è possibile far riferimento ad
un profilo
di rischio
realizzato dall’Inail/ex Ispesl (prima dell’emanazione del D.Lgs. 81/2008).
Ricordiamo
che per
gli addetti alla lavanderia e al
guardaroba le macchine utilizzate “sono generalmente lavatrici, normalmente
di tipo industriale, ad alimentazione elettrica oppure mista, con bruciatore a
gas se richiedono una elevata potenzialità termica, essiccatori, pure
alimentati ad energia elettrica, ed eventualmente anche a gas, mangani, per
stirare lenzuola, anche questi a volte a gas ed energia elettrica, copriletto,
tovaglie etc, varie stiratrici a vapore, eventuali macchine da cucire, per
possibili rammendi”.
Questi
i
fattori di rischio infortunistico:
-
schiacciamento agli arti inferiori;
-
ferite alle mani provocate parti appuntite o
taglienti;
-
cadute provocate da scivolamenti dovuti a
pavimenti umidi o bagnati;
-
elettrocuzione derivante dall’utilizzo di
macchine azionate da energia elettrica o altri apparecchi elettrici in ambiente
umido”.
Tutte
le macchine, continua il documento, “devono essere installate secondo quanto
previsto dal loro libretto d’uso, deve essere effettuata le regolare
manutenzione, tutto il parco già installato” deve essere rispondente a precise
regole”.
Vediamo
alcune regole relative alle
presse stiratrici
e mangani, sia alimentate a gas che a energia elettrica:
-
“dopo il turno di servizio devono essere messe in sicurezza staccando
l’alimentazione di energia, o agendo sull’interruttore della presa
interbloccata, se alimentata a energia elettrica o sezionando con l’apposita
saracinesca il flusso di gas”;
-
“devono avere efficienti e presenti la barra salvamani posta all’imbocco dei
rulli trascinatori, carteraggi di protezione degli organi trascinatori dotati
di interblocchi di sicurezza, barre di sicurezza estese a tutta la forma del
piano pressatore o doppi comandi azionati dall’operatore con entrambe le mani”.
Il
documento fa riferimento anche alla marcatura CE delle macchine e alla
necessaria formazione e informazione per tutto il personale addetto alle
lavanderie, stirerie e guardaroba.
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