News
"Imparare dagli errori: morire di caldo nei luoghi di lavoro"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
01/08/2013 - In concomitanza con l’inoltrarsi della stagione più calda dell’anno, “ Imparare dagli errori” continua a soffermarsi sui
rischi legati alle alte temperature e alle radiazioni solari. Rischi che riguardano in modo particolare, ma non esclusivo, i lavoratori che svolgono la loro attività all’aria aperta.
Gli esempi di infortuni che presentiamo sono contenuti nelle schede di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Un
primo caso è relativo ad un infortunio ad un
conducente di un autocisterna.
Un lavoratore si reca presso un mangimificio per caricare fiocchi
di mais nella sua autocisterna. Si trova in piedi su di essa, intento ad
aprirne il bocchettone per riempirla, quando, colto da improvviso
malore, cade a terra da un’altezza di 4 metri riportando “coma
irreversibile”.
La scheda di Infor.mo. sottolinea le condizioni climatiche del giorno e dell’ora dell’incidente: “un caldo canicolare con temperature superiori ai 36 °C”.
Lo stato di salute del lavoratore prima dell’incidente era buono,
“salvo ipertensione arteriosa diagnosticata e sotto terapia medica”.
Tra i fattori determinanti dell’incidente, come riportati nella
scheda, ci sono sia la salita sulla cisterna “malgrado lo stato di
salute” (ipertensione), sia il caldo eccessivo.
Anche il
secondo
caso è relativo
ad attività nel
comparto agricolo.
Un lavoratore, con contratto a
tempo determinato (stagionale), sta conducendo un mezzo agricolo, di proprietà
del datore di lavoro, in un campo.
Alla fine del lavoro si sente
male, si porta alla guida della sua autovettura e successivamente accosta la
vettura sul ciglio della strada, dove viene soccorso da una guardia giurata che
allerta il 118.
Le gravissime condizioni con cui
arriva all'ospedale lo portano al decesso nelle prime ore del mattino del
giorno dopo. Se il decesso è avvenuto a causa del
colpo di calore durante l'attività di conduzione del mezzo,
esistono fattori concomitanti quali il sovrappeso e la pressione alta.
Questi i fattori determinati e
modulatori dell’infortunio mortale indicati nella scheda:
- “lavoratore con eccesso
ponderale ed ipertensione arteriosa”;
- “lavorava all'aperto per un
tempo prolungato in una giornata calda ed afosa”.
La prevenzione
Dopo aver già ricordato, in un
recente articolo dedicato al caldo estivo, che l’obbligo di valutazione dei
rischi, normato dal D.Lgs. 81/2008,
riguarda
anche il rischio dei danni da calore, forniamo qualche specifica informazione
sulla
prevenzione dei colpi di calore.
Informazioni che ad esempio
fornisce il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti del Lavoro
(SPISAL) dell' ULSS 20 di
Verona con riferimento all’ allerta calore negli ambienti di lavoro.
Queste le
misure di
prevenzione che il datore di lavoro
deve mettere in atto per evitare il rischio da colpo di calore:
- “programmare i lavori con
maggior fatica fisica in orari con temperature più favorevoli, preferendo
l'orario mattutino e preserale;
- garantire la disponibilità di
acqua nei luoghi
di lavoro: bere acqua fresca e sali minerali e rinfrescarsi non solo
abbassa la temperatura interna del corpo, ma soprattutto consente al fisico di
recuperare i liquidi persi con la sudorazione. I luoghi di lavoro devono quindi
essere regolarmente riforniti di bevande idro-saline e acqua per il
rinfrescamento dei lavoratori nei periodi di pausa. È importante consumare
acqua prima di avvertire la sete e frequentemente durante il turno di lavoro, evitando
le bevande ghiacciate ed integrando con bevande idro-saline se si suda molto.
Una semplice bevanda idrosalina si può realizzare aggiungendo a 1,5 l acqua 4/5
cucchiaini di zucchero, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di bicarbonato di
sodio e del succo di un limone;
- mettere a disposizione mezzi
di protezione individuali quali un cappello a tesa larga e circolare per la
protezione di capo, orecchie, naso e collo, e abiti leggeri di colore chiaro e
di tessuto traspirante;
- prevedere pause durante il
turno lavorativo in un luogo il più possibile fresco o comunque in aree
ombreggiate, con durata variabile in rapporto alle condizioni climatiche e allo
sforzo fisico richiesto dal lavoro”.
Inoltre
è importante che il datore di lavoro valuti lo
stato di salute dei lavoratori a rischio.
Il datore di lavoro nell’affidare
i compiti ai lavoratori deve tener conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto
alla loro salute e alla sicurezza al fine di escludere e/o limitare
l'esposizione “per coloro che risultano affetti da patologie quali pressione
arteriosa elevata, obesità, disturbi cardiaci
e renali”.
Si ricorda inoltre che il
colpo di calore è “la conseguenza più
grave dell'alta temperatura e dell'elevata umidità e porta ad un aumento della
temperatura corporea fino a superare i 40°C, con prognosi grave e rischio di
morte”.
I
segnali di allarme sono:
- “cute calda e arrossata;
- sete intensa;
- sensazione di debolezza;
- crampi muscolari;
- nausea e vomito;
- vertigini;
- convulsioni;
- stato confusionale fino alla
perdita di coscienza”.
Queste,
infine, le “
principali
misure di Primo Soccorso da attuare in caso di malessere:
- chiamare il 118;
- chiamare subito un incaricato
di Primo Soccorso;
- posizionare il lavoratore
all'ombra e al fresco, sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di
nausea, mantenendo la persona in assoluto riposo;
- slacciare o togliere gli abiti;
- fare spugnature con acqua
fresca su fronte, nuca ed estremità;
- ventilare il lavoratore;
- solo se la persona è cosciente
far bere acqua, ancor meglio se una soluzione salina, ogni 15 minuti a piccole
quantità”.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
582a e
2278 (archivio incidenti 2002/2010)
Tiziano Menduto
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1490 volte.
Pubblicità