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"Coordinatori: responsabilità e compiti secondo la Corte di Cassazione "

fonte www.puntosicuro.it / Edilizia

10/01/2014 - Più volte abbiamo scritto come la frammentazione della catena produttiva nel comparto edile, la nascita di miriadi di subappalti e la parcellizzazione dell’organizzazione aziendale siano problemi importanti che rendono il lavoro degli attori della sicurezza, ad esempio dei coordinatori di cantiere, difficile.
A questo sia aggiunge, riguardo ai coordinatori stessi, una direzione giurisprudenziale che “rischia di deresponsabilizzare il sistema delle imprese, laddove si richiede al CSE (il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori, ndr) un controllo continuo ed effettivo”.
 
Questi sono alcuni degli elementi che il Dott. Marco Masi, Coordinatore Gruppo di lavoro Sicurezza appalti ITACA e Direttore Area Ricerca – Regione Toscana, ha raccolto nella sua relazione al convegno, di presentazione del Rapporto AiFOS 2013, dal titolo “ Il coordinatore di cantiere e la sicurezza sul lavoro”; convegno che si è tenuto il 4 dicembre 2013 a Roma.
 
PuntoSicuro era presente al convegno e ha raccolto, in una breve intervista, il parere di Marco Masi  sulla situazione dei cantieri e sul ruolo di CSP e CSE con particolare riferimento alle responsabilità e all’orientamento della Corte di Cassazione.
 
L’intervista parte intanto dalla funzione dell’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale ( ITACA)  e arrivare a parlare del rapporto tra i coordinatori di cantiere e il mondo degli appalti.

E quale dovrebbe essere il ruolo dei Coordinatori negli appalti pubblici?
Masi sottolinea che negli appalti pubblici “il coordinatore ha un alleato strategico che è il responsabile dei lavori”.
 
Ma il cuore dell’intervista è relativa all’ orientamento della Corte di Cassazione, che in questi anni non è stato sempre univoco, e che tuttavia in molti casi porta a sanzionare il coordinatore, in particolare quello per l’esecuzione, per inosservanze della normativa che sono in realtà – come segnala Marco Masi in un suo intervento sul n. 4 dei Quaderni della sicurezza AiFOS 2013 – “riconducibili alla sfera di responsabilità del datore di lavoro o del direttore tecnico di cantiere”.
 
Quali sono i compiti che la giurisprudenza assegna al CSE?
Secondo Masi “la giurisprudenza dà al CSE compiti non impropri, ma aggiuntivi e diversi – probabilmente quello che la normativa non voleva – cioè un controllo puntuale su attività proprie dell’impresa”.
 
E, infine, qual è la situazione della la normativa italiana? Cosa dovrebbe cambiare?
Ad esempio secondo Masi “l’articolo 90, comma 11 (del 81/2008, ndr) non è scritto benissimo.... Le direttive europee sono più chiare”.
 
Per approfondire tutti questi temi, invitiamo i nostri lettori a visionare integralmente l’intervista realizzata da PuntoSicuro.
 
http://www.youtube.com/watch?v=vyXeLkbc1Iw

Intervista e articolo a cura di Tiziano Menduto

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