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"SGSL: l’organizzazione della sicurezza secondo il D.Lgs. 81/2008"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
31/01/2014 - Un
sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro “integra
obiettivi e politiche per la salute e sicurezza nella progettazione e
gestione di sistemi di lavoro e di produzione di beni o servizi”.
In particolare un Sistema di gestione della Sicurezza (SGS)
“definisce le modalità per individuare, all'interno della struttura
organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e
le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione,
nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti, in modo da
renderle più efficienti e più integrate nelle operazioni aziendali
generali”.
A descrivere così il SGS, è un
documento elaborato dal Servizio di Prevenzione e Protezione A.O.U.I. Verona (Azienda
Ospedaliera Universitaria Integrata – Verona) e Università
degli Studi di Verona e pubblicato sul sito dell’Università.
In “
Sistema di Gestione della Sicurezza” si ricorda innanzitutto l’
organizzazione della sicurezza secondo il
D.Lgs. 81/2008.
Al datore di lavoro vengono
infatti “attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in
azienda, attraverso la predisposizione di una rete organizzativa e gestionale
la cui responsabilità deve fare capo direttamente al vertice aziendale. È
prevista una ‘rete aziendale’ di soggetti, nominati dal Datore di lavoro, che
abbiano non solo compiti di attuazione (di linea) delle misure di prevenzione,
ma anche compiti consultivi (di staff), con l'incarico di fornirgli quelle
nozioni tecniche che gli consentano di affrontare correttamente gli adempimenti
relativi alla sicurezza”.
E una struttura organizzativa
“basata sull’integrazione delle funzioni aziendali per lo sviluppo di sinergie
strategiche ed operative costituisce la base di qualsiasi sistema di gestione
‘di qualità’”.
Vengono anche ricordate le caratteristiche
del
Modello di organizzazione e di
gestione - secondo quanto indicato nell’Art. 30 del D.Lgs. 81/2008, come
modificato dal D.Lgs. 106/2009:
- “deve prevedere idonei sistemi
di registrazione;
- deve prevedere un’articolazione
di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la
verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema
disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate
nel modello;
- deve prevedere un idoneo sistema
di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo
delle condizioni di idoneità delle misure adottate;
- in sede di prima applicazione,
i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida
UNI INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL)
del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS
18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo
per le parti corrispondenti”.
Dopo aver ricordato che in questo
momento storico il Sistema Prevenzione è “molto attento ai Sistemi
di Gestione della Sicurezza” e la normativa di sicurezza promuove (anche se
non li rende obbligatori) l’adozione di tali modelli di gestione”, si segnala
che “l’
individuazione di competenze e
deleghe dei Dirigenti di una Università è più complessa che nelle Aziende
Private: per numerosità; caratteristiche professionali; orientamento
gestionale”.
E definire ruolo e responsabilità
di ciascuno e informarlo “è la premessa perché ciascuno possa svolgere la sua
‘parte’ nella sicurezza”.
Veniamo alle
fasi del SGS, anche con qualche riferimento alle esigenze e
specificità di una università o di un’azienda ospedaliera universitaria:
Questa può essere una
sequenza operativa idonea:
- “valutare la situazione di
partenza;
- definire la politica e gli
obiettivi di SSL;
- definire compiti e
responsabilità;
- elaborare e gestire programmi
per il raggiungimento degli obiettivi;
- sensibilizzare la struttura
aziendale;
- attuare monitoraggio e verifica
del sistema;
- attuare le eventuali azioni
correttive;
- riesaminare il sistema e
migliorare”.
Per la
valutazione della situazione di partenza, queste potrebbero essere
le informazioni preliminari per la Valutazione dei Rischi e l’implementazione
di un Sistema
di Gestione della Sicurezza:
- “descrizione delle attività
svolte e delle metodiche utilizzate dalle UU.OO.;
- identificazione degli agenti
chimici e biologici utilizzati dalle UU.OO.;
- elenco degli esposti a rischi
specifici;
- elenco delle attrezzature e
degli strumenti, per Unità Operativa;
- planimetria delle UU.OO., con
destinazione d’uso delle diverse stanze”.
E riguardo alla
politica e agli
obiettivi di SSL, il Datore di lavoro “definisce una politica che
includa:
- “una dichiarazione di principio
sulla volontà di tutelare la salute e
la sicurezza dei lavoratori;
- la definizione degli obiettivi
appropriati all’organizzazione;
- la garanzia di disponibilità
dei mezzi necessari;
- la predisposizione di un
controllo sull'efficacia del sistema e
sul ricorso a misure migliorative”.
Inoltre le competenze e le
responsabilità di Dirigenti,
Preposti e Lavoratori “devono essere definite chiaramente e rese note
all'interno dell'azienda. Devono essere identificati e nominati: RSPP, MC,
RLS”. Devono poi essere predisposti “programmi per la realizzazione della
politica della sicurezza e il raggiungimento degli obiettivi prefissati,
stabilendo tempi, risorse e indicatori. Il tutto deve essere documentato in
modo formale”.
Riguardo alla
sensibilizzazione, “l’impegno ed il
coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, ed in particolare dei livelli
principali dell’organizzazione, sono determinanti per raggiungere gli obiettivi
pianificati”.
Per il
monitoraggio “figure incaricate” provvederanno, con una periodicità
definita, a predisporre raccolta dati e analisi degli indicatori “per la verifica
della struttura, dell'efficacia e dei risultati del Sistema di Gestione della
Sicurezza”.
E infine gli argomenti tipici del riesame di un
sistema di gestione sono:
- “statistiche infortuni;
- rapporti sulla identificazione
dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi;
- rapporti sulle emergenze (reali
o simulate);
- risultati dei monitoraggi
interni;
- azioni correttive intraprese”.
“ Sistema di Gestione della Sicurezza”, documento elaborato
dal Servizio di Prevenzione e Protezione A.O.U.I. Verona e Università degli
Studi di Verona (formato PDF, 4.25 MB).
RTM
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