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"Campi elettromagnetici: effetti sulla salute e sorveglianza sanitaria"
fonte www.puntosicuro.it / Campi elettromagnetici
05/03/2014 - Il tema della protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione ai campi elettromagnetici (CEM)
– trattato nel titolo VIII, capo IV del D.Lgs. 81/2008 – è stato
recentemente oggetto d’attenzione in relazione proprio all’ ulteriore rinvio dell’entrata in vigore di questa parte del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Entrata in vigore che è slittata dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea della direttiva 2013/35/UE del 26 giugno 2013 che abroga la direttiva 2004/40/CE e che dovrà essere recepita dagli stati membri entro il
1° luglio 2016.
Per tornare a parlare di
prevenzione e protezione dagli effetti dei CEM, ci soffermiamo su un documento
presentato sul sito dell’ ULSS
6 di Vicenza dal titolo “
CEM:
effetti sulla salute e sorveglianza sanitaria” a cura del dott. Pierantonio
Zanon (SPISAL ULSS n. 6).
Si tratta di una scheda di
sintesi (precedente all’ultima proroga dell’entrata in vigore del Titolo VIII,
Capo IV) relativa agli effetti sulla salute e alla sorveglianza sanitaria per
gli esposti ai campi elettromagnetici e inserita nel sito come documentazione
per i Medici Competenti (MC).
Inevitabile partire dal
D.Lgs. 81/2008 dove, articolo 206 (Capo
IV, Titolo VIII), si indica che
le
disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza
dei lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo
umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall’assorbimento di
energia, e da correnti di contatto. Mentre il capo IV
non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine e i
rischi risultanti dal contatto con i conduttori in tensione”.
In particolare (art. 211) la
sorveglianza sanitaria
viene effettuata periodicamente, di norma
una volta l’anno o con periodicità inferiore decisa dal medico competente con
particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio di cui
all’articolo 183, tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi
trasmessi dal datore di lavoro. Inoltre
fermo
restando il rispetto di quanto stabilito dall’articolo 182, sono
tempestivamente sottoposti a controllo medico i lavoratori per i quali è stata
rilevata un’esposizione superiore ai valori di azione di cui all’articolo 208,
comma 2, a meno che la valutazione effettuata a norma dell'articolo 209, comma
2, dimostri che i valori limite di esposizione non sono superati e che possono
essere esclusi rischi relativi alla sicurezza.
Il documento riporta poi alcuni
approfondimenti sul tema tratti dalle “ Indicazioni
operative”, del Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei
luoghi di lavoro, relative al Titolo VIII, capo I, II, III, IV e V del D.Lgs.
81/2008 in merito alla prevenzione e protezione dai rischi dovuti
all’esposizione ad agenti fisici.
Ad esempio si risponde alla
domanda:
quali sono gli effetti sulla
salute e sulla sicurezza che si vogliono prevenire con le misure previste dal
Titolo VIII?
Tali misure sono specificamente
“mirate alla protezione dagli effetti certi che hanno una ricaduta in termini
sanitari”. Si tratta cioè degli “effetti conosciuti di tipo deterministico, di
cui cioè esiste, ed è stata definita, una soglia di insorgenza, e la cui
gravità può variare in funzione dell’intensità dell’esposizione (DLgs.81/2008,
art. 206 comma 1)”.
In particolare le
correnti indotte citate nel testo “sono
essenzialmente dovute ai CEM a bassa frequenza (fino a 10 MHz), e possono
indurre vari effetti avversi principalmente a carico del sistema
cardiovascolare (aritmie, fibrillazione, asistolia, ecc.) e nervoso
(contrazione neuromuscolare, induzione di lampi luminosi nel campo visivo noti
come magnetofosfeni, o altri). L’assorbimento di energia è connesso ai CEM a
frequenze oltre i 100 kHz e può causare un riscaldamento localizzato di organi
e tessuti o uno stress termico generalizzato; gli effetti avversi più rilevanti
sono le ustioni, il colpo di calore, la cataratta e la sterilità maschile
temporanea”.
Invece, le
correnti di contatto considerate dalla legge sono quelle che
“fluiscono al contatto di un individuo con oggetti metallici posti nel campo
elettromagnetico e che, in funzione dell’intensità, possono indurre effetti
quali percezioni dolorose, contrazioni muscolari, ustioni. Da notare che la
maggior parte degli effetti avversi considerati nel DLgs.81/2008 compaiono
immediatamente (es. aritmie, contrazioni muscolari, ustioni), ma alcuni, come
la cataratta o la sterilità maschile, essendo la conseguenza di un meccanismo
cumulativo, possono manifestarsi a distanza di tempo”.
Inoltre la normativa “è volta
anche alla protezione da alcune tipologie di
effetti indiretti, quali l’
interferenza
elettromagnetica con attrezzature e dispositivi medici elettronici
(compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati), l’effetto
propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di intensi campi magnetici
statici, l’innesco di elettrodetonatori ed il rischio incendio per scintille
provocate dalla presenza dei CEM nell’ambiente (art. 209, comma 4, lettera d)”.
Dopo aver riportato anche il
parere del Consiglio superiore di sanità sui rischi potenziali di uno “smodato
uso di telefoni
cellulari” (parere relativo alla seduta del 15 novembre 2011), il documento
si sofferma in modo particolare sulla
valutazione
del rischio per portatori di protesi ed altri dispositivi medici impiantati.
Infatti i lavoratori portatori di
dispositivi medici o protesi impiantate “devono essere considerati lavoratori
particolarmente sensibili al rischio, secondo la definizione dell'art.183” del
D.Lgs. 81/2008. La valutazione del rischio per tali soggetti “sarà quindi del
tutto peculiare e prescinderà dal mero rispetto dei valori di azione e limiti
di esposizione, avvalendosi peraltro della collaborazione del medico competente
… I livelli d’azione prescritti dall’Allegato XXXVI del DLgs.81/2008 sono stati
infatti fissati al fine di prevenire gli effetti noti dell’esposizione su
soggetti sani”.
Infatti “l’esposizione a campi
elettromagnetici di entità inferiore anche ai livelli di riferimento per il
pubblico di cui alla raccomandazione europea 1999/519/CE può comportare
problemi per persone portatrici di stimolatori cardiaci, impianti
ferromagnetici e dispositivi medicali impiantati”.
Si ricorda che “la maggior parte
degli stimolatori cardiaci può presentare disturbi e malfunzionamenti per campi
magnetici statici superiori a 0,5 mTesla [il flusso di induzione magnetica si
può esprimere in Tesla e nei suoi sottomultipli, come il microtesla μT e il
millitesla mT, ndr]. Vi sono inoltre anche altri sistemi elettronici di uso
crescente, come protesi auricolari elettroniche, pompe per insulina, … che
possono risultare suscettibili ad induzioni magnetiche di pochi mTesla. A
partire da campi statici dell’ordine di 3-5 mT possono inoltre essere indotti
spostamenti e torsioni di schegge interne al corpo umano o impianti
ferromagnetici, con conseguente grave rischio per la salute e l’incolumità del
soggetto esposto. Per quel che riguarda i campi a frequenza di rete (50 Hz),
l'ACGIH raccomanda che i soggetti portatori di dispositivi attivi non siano
esposti a livelli superiori a 1 kV/m per il campo elettrico, e 100 T per il campo
magnetico”.
Concludiamo riportando
i soggetti e le situazioni fisiologiche e
patologiche che possono comportare condizioni di maggiore suscettibilità ai CEM.
I soggetti portatori di:
- “schegge o frammenti metallici;
- clips su aneurismi (vasi
sanguigni), aorta, cervello;
- valvole cardiache;
- stents;
- defibrillatori impiantati;
- pompe di infusione di insulina
o altri farmaci;
- pace maker cardiaci;
- corpi metallici nel condotto
uditivo o impianti per udito;
- neurostimolatori o elettrodi
inpiantati nel cervello o subdurali;
- protesi metalliche per
pregresse fratture o interventi correttivi articolari;
- chiodi e viti impiantati;
- espansori mammari”.
Inoltre i soggetti con:
- “stato di gravidanza;
- patologie del sistema nervoso
centrale (con particolare riferimento all'epilessia);
- patologie del sistema
cardiovascolare (in particolare soggetti che hanno subito di recente infarto del
miocardio)”.
ULSS 6 di Vicenza, “ CEM: effetti sulla salute e sorveglianza sanitaria”, a cura
del Dott. Pierantonio Zanon - SPISAL ULSS n. 6 (formato PDF, 1.75 MB).
Tiziano Menduto
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