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"Lavoro marittimo: attrezzature, cadute dall’alto e agenti chimici"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
02/09/2014 - Abbiamo ricordato
in questi mesi come l’ attività
marittima sia spesso caratterizzata da elevati rischi e necessiti di una
particolare attenzione nella tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. E
per questo motivo è stata realizzata la “ Guida
per una navigazione sicura e per la gestione delle emergenze”, un documento
frutto della collaborazione di tre soggetti pubblici: la Direzione Marittima
del Friuli Venezia Giulia, l’ Azienda Sanitaria n. 1 Triestina e l’ Inail - Settore
Navigazione.
La guida, già presentata da
PuntoSicuro, si sofferma nel dettaglio dei vari rischi dando informazioni sugli
obblighi, su quanto richiesto dalla normativa, sulle corrette precauzioni e
sugli eventuali DPI utilizzabili.
Il lavoratore marittimo è
soggetto, come molti lavoratori, al
rischio
di cadute dall’alto, ad esempio nella manutenzione e pulizia di impianti e
strutture, nell’accesso alle merci e contenitori in quota, nell’imbarco/sbarco
dalla nave o verniciature con biscagline, nell’ accesso agli impianti per
manovre o regolazioni.
Dopo aver fatto cenno ai
dispositivi di protezione (ad esempio all’importanza dell’ imbracatura
di sicurezza), sono segnalati gli idonei comportamenti del lavoratore:
- “accertarsi dell’integrità
delle attrezzature;
- il sistema di protezione deve
essere assicurato a una guida, una linea vita
o a parti stabili delle opere fisse;
- non operare da soli in
situazioni di rischio specifico;
- non trasportare materiale
durante l’utilizzo delle scale”.
RTM
Riportiamo anche un breve elenco
di
precauzioni:
- “fornire attrezzature idonee
per il lavoro specifico;
- assicurare adeguatamente o
trattenere al piede le scale nel caso ci sia pericolo di sbanda-mento;
- verificare l’esistenza di
dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori e superiori dei
montanti della scala;
- fissare la scala a parti fisse
durante la lavorazione;
- utilizzare il salvagente
durante le lavorazioni all’esterno della nave e con rischio di caduta a mare”.
Questi invece alcuni
obblighi:
- “prediligere le misure
collettive di protezione; ove questo non sia possibile, utilizzare i DPI” (il
D.Lgs. 81/2008 fa riferimento all’installazione di dispositivi di protezione
collettiva contro le cadute come parapetti, corrimani e barriere);
- non manomettere i DPI;
- addestrare i lavoratori in modo
specifico sull’utilizzo dei DPI;
- conoscere le procedure di
emergenza;
- utilizzo di attrezzature
certificate”.
Senza dimenticare che si devono
esporre i lavoratori a rischio in quota “solo se le condizioni meteorologiche
lo permettono”, che bisogna “manutenere periodicamente i DPI e predisporre una
pronta sostituzione in caso di danneggiamento”.
Un rischio presente anche a bordo
di una nave è quello correlato all’utilizzo di
attrezzature e impianti.
La guida riporta alcune utili
precauzioni:
-
cime e verricelli: “gabbie protettive o barriere per non venire a
contatto con le parti mobili; segnalazione ottica e acustica dei movimenti
pericolosi, sistemi di arresto di emergenza”;
-
manovre di apertura portelloni, scala reale, stive: “accertarsi
dell’assenza di persone in prossimità degli organi in movimento nelle manovre
con comando a distanza; seguire le procedure scritte; installare i blocchi
meccanici qualora previsti; verificare il corretto funzionamento dei
dispositivi di fine corsa; eliminare le perdite dei circuiti idraulici di
manovra”;
-
condutture e apparecchiature elettriche: “non eseguire manutenzioni
elettriche in assenza di qualifica specifica; adeguato isolamento elettrico e
meccanico dei conduttori; mantenere i quadri elettrici sempre chiusi; fare
attenzione alla segnaletica elettrica”;
-
tubolature e condotti: “effettuare una manutenzione costante;
eliminare immediatamente eventuali perdite; le parti calde devono avere delle
coibentazioni adeguate; contenere eventuali perdite con appositi materiali
assorbenti; utilizzare a seconda delle necessità visiere, guanti e scarpe
antiscivolo”;
-
impianti di ventilazione: “pulire periodicamente le condotte ed i
sistemi di filtraggio; pulire periodicamente le vasche di condensa e/o gli
impianti di umidificazione; pulire i terminali di ventilazione (bocchette d’aria);
verificare periodicamente le portate d’aria”.
La guida, che vi invitiamo a
leggere integralmente, si sofferma anche sulla sicurezza in alcune attività e
macchine da officina: trapani, sega
circolare per metalli, saldatura, torni, smerigliatrici
fisse e portatili.
Concludiamo occupandoci del
rischio correlato agli agenti chimici,
ad esempio in relazione a particolari lavorazioni e attività: pitturazioni;
manutenzioni meccaniche; pulizia e sanificazione; disinfestazione; ingrassaggio
macchinari/attrezzature; purificazione acque sentina.
Questi, con riferimento all’uso
dei dispositivi
di protezione individuali, i comportamenti idonei:
- “utilizzo costante dei DPI;
- rispetto delle procedure di
sicurezza;
- accertarsi della presenza di
una adeguata ventilazione nei casi in cui vengano utilizzate delle maschere;
- verificare l’assenza di
possibili inneschi”.
Le
precauzioni:
- “fornire attrezzature idonee
per il lavoro specifico;
- ridurre al minimo il numero di
lavoratori esposti;
- ridurre al minimo la durata e l’intensità
dell’esposizione;
- presenza di ventilazione
continua quando necessaria;
- procedure di sicurezza nei
luoghi chiusi” (nella guida una scheda è dedicata anche ai luoghi confinati);
- “disponibilità delle schede di
sicurezza”.
Riportiamo gli
obblighi e alcune
indicazioni tratte dalla normativa (D.Lgs. 81/2008):
- “etichettare i prodotti
utilizzati qualora suddivisi in aliquote;
- consultare le schede di
sicurezza dei prodotti utilizzati;
- mantenere chiusi i contenitori
delle sostanze in uso, in luogo dedicato e ben areato;
- sanificare o sostituire
periodicamente i DPI personali;
- attenersi rigorosamente alla
simbologia e alle indicazioni di sicurezza;
- osservare le procedure d’uso
dei prodotti e quelle di emergenza”;
- “gestione corretta degli agenti
chimici in ogni tipo di procedimento, compresa la produzione, la manipolazione,
l’immagazzinamento, il trasporto o l’eliminazione e il trattamento dei rifiuti;
- eliminare o ridurre al minimo
il rischio anche attraverso la sostituzione con altri agenti meno pericolosi;
- valutare lo stato di salute del
singolo lavoratore in funzione dell’esposizione all’agente chimico;
- valutare i rischi derivanti
dalla presenza di agenti chimici tenendo conto delle loro proprietà pericolose
e delle informazioni sulla salute e la sicurezza;
- individuare le misure generali
per la prevenzione dei rischi, le appropriate misure specifiche di prevenzione
e protezione, le apposite procedure in caso di incidenti o emergenza”.
Segnaliamo, infine, che la guida
si occupa anche di altri rischi lavorativi: locali chiusi e angusti, cucina,
rumore, movimentazione manuale dei carichi e microclima.
Direzione Marittima del Friuli
Venezia Giulia, Azienda Sanitaria n. 1 Triestina, Inail - Settore Navigazione,
“ Guida per una navigazione sicura e per la gestione delle
emergenze”, a cura di Paolo Masella, Maria Gabriella Grasso, Franca
Filippi, Mauro Morganti, Pietro Valenta, Paolo Toffanin, Alice Benussi, Daniela
Bais, edizione giugno 2014 (formato PDF, 1.75 MB).
Vai all’area riservata agli
abbonati dedicata a “ Guida
per una navigazione sicura”.
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