News
"Imparare dagli errori: infortuni dovuti alla caduta di gravi dall’alto"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
10/10/2014 - I casi di incidenti relativi al quinquennio 2008-2012 in INFOR.MO., strumento correlato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, mostrano che le
cadute dall’alto di gravi rappresentano
poco meno di un quinto (16,8%) di tutti gli eventi incidentali mortali
presenti in INFOR.MO. nel periodo. I principali settori di attività
economica interessate dalle cadute dall’alto dei gravi (CADG) sono le
Costruzioni (35,1%), il comparto manifatturiero (29,6%) e il comparto
agricolo (16,8%). Dati che trovano riscontro nella professione degli
infortunati: in gran parte muratori, addetti nel settore delle
manifatture e agricoltori.
A realizzare questa utile analisi relativa ai casi di CADG e a
raccogliere informazioni sui fattori di rischio e sui possibili
interventi preventivi, sono alcuni esperti del settore Ricerca INAIL e
dagli operatori di prevenzione delle ASL, che hanno elaborato una
“Scheda Informativa” (factsheets) dal titolo “
Scheda n.3: le cadute dall'alto dei gravi”.
I dati relativi al rischio
Nell’approfondire l’analisi delle
CADG la scheda evidenzia “le differenze più significative rispetto alle altre tipologie
di incidente per il quinquennio in esame: in particolare, il settore manifatturiero
nelle CADG, raggiunge una percentuale più elevata (29,6%) di quella registrata
per le altre tipologie di incidente (17,4%)”.
Inoltre riguardo alla dimensione
aziendale “le micro imprese fino a 9 dipendenti - le più numerose sul
territorio nazionale - riportano il 61,8% delle CADG, una quota leggermente inferiore
a quella riscontrata per le altre modalità di incidente (64,9%)”.
Ricordiamo che la scheda si
sofferma anche su altri dati descrittivi come la modalità di accadimento
dell’incidente, la nazionalità dei lavoratori, la sede della lesione e
l’anzianità lavorativa.
Conoscere i fattori di rischio
Secondo un’analisi infortunistica
di dettaglio, svolta su 85 casi selezionati, per la tipologia d’incidente
caduta dall’alto di gravi “emerge che:
- il 54,1% avviene durante la
movimentazione dei carichi in ogni sua
fase;
- il 27,1% riguarda
il crollo, le frane e gli smottamenti del
terreno avvenuti principalmente all’interno di scavi non puntellati o non
protetti;
- il 12,9% è dovuto a
errato stoccaggio di materiale (si
tratta nella maggior parte dei casi di rotoballe
di fieno in aziende agricole)”;
- il 5,9% riguarda altre
situazioni “quali, ad esempio, la caduta di un cancello fuoriuscito dalle
guide, la caduta di un autoveicolo posizionato sul ponte di sollevamento
all’interno di un’autofficina, ecc”.
In particolare analizzando le
cadute dall’alto dei gravi durante la movimentazione dei carichi, si evidenziano
tre sottogruppi:
-
fasi operative errate: “il 69,6% dei casi mortali avvenuti durante
la movimentazione
dei carichi avvengono o per errori di procedura, oppure per usi errati, o
impropri, dell’ attrezzatura” (le criticità “hanno riguardato interventi sul
carico senza verificare la correttezza dell’imbracatura”, spesso a causa di una
carenza di informazione, formazione o addestramento del personale);
- “
caduta del grave per il cedimento dell’attrezzatura di sollevamento o
trasporto (o una parte di essa) nel 24% dei casi” (il fattore principale
“evidenziato è la carenza di manutenzione dell’attrezzatura stessa”);
- “
caduta a causa dell’urto durante la movimentazione, nel 6,4% dei
casi” (si evidenzia, quale fattore di rischio, “l’ errore di
manovra per mancanza di formazione, informazione o addestramento
adeguati”).
Un ulteriore fattore di rischio
ricorrente in tutti e tre i sottogruppi è “rappresentato dal fatto che
l’infortunato, al momento dell’incidente, si trova nel
raggio di manovra del carico, operando in prossimità dello stesso;
tale errore è dovuto principalmente a pratiche scorrette tollerate, che
rimandano ad una problematica inerente la vigilanza interna sul rispetto delle
procedure aziendali”.
L’analisi dei infortuni mortali
conseguenti a
crolli, frane e
smottamenti del terreno “evidenzia che nel 60,8% dei casi il fattore di
rischio principale è rappresentato dall’ambiente lavorativo privo delle
necessarie misure di sicurezza. E’ emersa, infatti, l’assenza di armature di protezione
degli scavi e la presenza, in alcuni casi concomitante, di materiale di
risulta depositato sul ciglio dello scavo stesso, che ha influito sul
verificarsi della frana o del crollo.
Infine l’analisi degli infortuni
per errato stoccaggio di materiale ha interessato particolarmente il settore
dell’agricoltura con l’81,8% dei casi nei quali si è verificata una caduta
dall’alto di rotoballe di fieno. I fattori di rischio, in particolare,
evidenziano un accatastamento
spesso inappropriato, nonché una frequente presenza di lavoratori in zona
pericolosa non delimitata da alcuna protezione”.
Le misure di prevenzione
Il factsheet presenta, in
relazione alle categorie più frequenti di cadute dall’alto dei gravi,
alcune possibili misure di
prevenzione e protezione.
Riguardo alle
cadute dall’alto dei gravi dovute a
movimentazione dei carichi, per affrontare i problemi emersi nell’analisi e
migliorare la prevenzione, è necessario:
- “definire appropriate procedure
per la movimentazione dei carichi in particolare prevedendo la messa in
sicurezza del personale addetto alla movimentazione e di tutto il personale
comunque interessato all’operazione in corso”;
- “prevedere adeguati interventi
di formazione informazione e addestramento” anche secondo quanto previsto dalla
normativa nazionale e dagli Accordi Stato-Regioni;
- “vigilare affinché le corrette
procedure di lavoro vengano sempre attuate”.
Inoltre nelle lavorazioni che
prevedono il sollevamento di carichi occorre:
- organizzare preventivamente i
luoghi di lavoro per minimizzare il passaggio dei carichi sopra zone
abitualmente occupate dai lavoratori e per consentire la migliore visibilità di
tutto lo spazio di manovra;
- effettuare regolare manutenzione
dei mezzi di sollevamento e trasporto prevedendo manutenzioni ordinarie e
straordinarie ed opportuni sistemi di registrazione delle stesse (ad esempio
annotare sul libretto di manutenzione del mezzo gli interventi realizzati quando
sono stati effettuati e la firma di chi li esegue);
- utilizzare idonei sistemi di
imbracatura;
- segnalare in maniera idonea lo
spazio di manovra del carico impedirne l’accesso e formare adeguatamente i
lavoratori sul significato della segnaletica e dei segnali soprattutto quando
questi comportano l’uso di gesti o di parole;
- prevedere per il personale
addetto alla conduzione dei mezzi un’adeguata informazione formazione e
addestramento sull’uso delle attrezzature in sicurezza e sui corretti metodi di
imbracatura”;
- stabilire “appropriate misure
per l’eliminazione e/o la riduzione dei rischi interferenziali e verificarne
l’attuazione anche tramite la figura di un preposto che vigili su questo”;
- se le attività lavorative sono
svolte in presenza di traffico veicolare “provvedere all’apposizione di
adeguata segnaletica stradale”.
Veniamo a qualche suggerimento
per le
cadute dall’alto dei gravi dovute
a crolli, frane e smottamenti:
- a seconda delle lavorazioni
“pianificare le attività per la messa in sicurezza dei lavoratori coinvolti
prevedendo modalità di scavo con inclinazioni che impediscano le frane o
predisponendo armature adeguate di consolidamento del terreno (ad esempio nei
lavori con rischio di seppellimento o di sprofondamento a profondità superiore
a 1,50 m) e delimitare la zona di pericolo mediante opportune segnalazioni”;
- negli scavi le tavole/paratie
di rivestimento delle pareti “devono sporgere dai bordi degli stessi di almeno
30 cm quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di
stabilità”;
- vietare di “depositare
materiali sul ciglio
degli scavi e qualora ciò fosse
necessario per particolari condizioni di lavoro procedere con le necessarie
puntellature”.
Altre misure preventive
riguardano ad esempio i lavori di scavo con mezzi meccanici e prevedono il
“divieto di presenza di operai nel campo
di azione dell’escavatore e l’installazione di solide ed ampie piattaforme
munite di parapetti”.
Rimandandovi alla lettura nel
documento originale in relazione ad altre misure di prevenzione per il
sollevamento di materiale dagli scavi, completiamo la presentazione della
scheda n. 3 di Infor.mo. riportando indicazioni per la prevenzione delle
cadute dall’alto dei gravi dovute a
stoccaggio errato di materiale. Misure di prevenzione e protezione che
riguardano, in particolare, l’accatastamento delle rotoballe di fieno e che
consistono in misure organizzative, gestionali, procedurali e formative:
- “l’impilamento delle rotoballe
determina, di per sé, un elevato rischio di caduta, per questo l’altezza deve
essere limitata a non più di quattro”;
- “l’immagazzinamento delle
rotoballe deve prevedere luoghi con strutture di contenimento sui tre lati e un
lato lungo completamente aperto. I capannoni devono essere dotati di sistemi
fissi di contenimento e di delimitazione delle varie aree di stoccaggio
(settori) al fine di ridurre l’influenza reciproca dei cumuli di rotoballe e la
conseguente perdita di stabilità;
- in linea generale le rotoballe
vengono accatastate a ‘colonne’ e affiancate le une alle altre (poggiate a
terra facendo combaciare le parti piane). Un’altra modalità di accatastamento è
quella a ‘rotoli’, vale a dire poggiate a terra per il bordo curvo, ponendo dei
cunei sui lati esterni per evitarne il rotolamento”;
- le aree di stoccaggio e di
movimentazione “devono essere delimitate, controllate e rese inaccessibili ai
pedoni con apposite recinzioni o barriere. Il deposito deve essere dotato di un
sistema di vie ed uscite di emergenza, garantendo la possibilità di uscire dal
locale in direzioni alternative possibilmente contrapposte”;
- è necessario “stoccare
solamente prodotti asciutti e secchi per evitare il rischio di incendio o
fenomeni di autocombustione e lasciare idonei spazi per una buona ventilazione.
Il deposito di fieno all’aperto è temporaneamente consentito previa copertura
con un telo in materiale plastico. Nei casi in cui non sia disponibile un
riparo, si consiglia di procedere alla fasciatura di ogni singola rotoballa con
una pellicola di polietilene. Questa tecnica evita le deformazioni dovute alla
pioggia e al calore, consentendo stoccaggi sicuri”;
- per effettuare il carico e lo
scarico delle rotoballe “è consigliato utilizzare una macchina dotata di
braccio telescopico e pinza idraulica dedicata, in quanto il carico è
assicurato all’organo di sollevamento ed il rischio di caduta è inferiore
rispetto all’uso dei sistemi a forche. Nel caso di movimentazione con forche, è
preferibile montarle frontalmente alla trattrice, per consentire una migliore
visibilità dal posto di guida e un miglior controllo del carico. Il carico o lo
scarico non deve essere effettuato in prossimità di linee elettriche aeree”.
Anche in questo caso si ricorda
l’importanza di una adeguata formazione e addestramento del personale addetto
allo stoccaggio e all’utilizzo delle attrezzature.
Il sito Infor.MO web
Sistema di sorveglianza nazionale
degli infortuni mortali, “ Scheda n.3: le cadute dall'alto dei gravi”, curata da D.De
Santis, B.Malorgio, M.Pellicci, A.Gugliemi, G.Campo (INAIL Ricerca DPO), S.Nava
(SPreSAL ASL CN2), P.Santia (AUSL Latina) (formato PDF, 1.34 MB).
Tiziano Menduto
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1214 volte.
Pubblicità