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"Piano nazionale di prevenzione 2014-2018"
fonte www.puntosicuro.it / Eventi e Appuntamenti
01/12/2014 -
Lo scorso 13 novembre è stato
approvato dalla Conferenza Stato – Regioni e Province autonome il Piano
Nazionale di Prevenzione 2014-2018.
Il lungo percorso di
elaborazione, avviato nella primavera del
2013, si conclude e mette fine al regime di proroga del piano precedente
(2010-12) delineando nuove priorità e metodi che le Regioni dovranno tramutare
in fatti concreti.
Le prossime tappe
Alle Regioni viene chiesto di recepire il PNP entro la fine
del corrente anno, individuando “programmi regionali il più possibile integrati
e trasversali rispetto agli obiettivi e azioni” per attuare tutti i macro
obiettivi e gli obiettivi centrali previsti, sulla base di elementi di
contesto, profili di salute, trend di continuità con i precedenti PRP.
I
piani regionali di prevenzione, predisposti su
queste linee andranno approvati
entro il 31 maggio 2015.
Il finanziamento per le azioni di prevenzione delle Regioni
è previsto in
200 milioni di euro e va ad aggiungersi alle risorse
stanziate per le azioni a livello centrale (obiettivi del PSN, sviluppo
sistemi di sorveglianza, armonizzazione delle attività di
prevenzione nelle varie aree del Paese).
Il PNP coinvolge tre direzioni ministeriali: Prevenzione,
Sanità animale e farmaci veterinari, Igiene e sicurezza degli alimenti e
nutrizione. Spetta alla Direzione di Prevenzione il coordinamento generale e il
raccordo con i coordinatori di piano regionali, che le Regioni indicheranno con
atto formale entro la fine dell’anno.
Infine, un ulteriore accordo Stato Regioni preciserà, entro
il mese di
gennaio 2015, i
criteri per la valutazione e
certificazione dei piani regionali.
Le linee del nuovo PNP
Il piano si sviluppa su percorsi metodologicamente
condivisi, al fine di favorire la qualità della programmazione, la
comparabilità dei prodotti e dei risultati e la crescita di cultura ed
expertise a tutti i livelli. Per questo fissa pochi obiettivi validi per tutti
e lascia alle Regioni il compito di integrarli con quelli più adeguati
alle specifiche realtà territoriali. In questo modo si intende favorire la
coerenza
fra determinanti/strategie/obiettivi/risultati e la
massima integrazione
e trasversalità degli interventi sulle popolazioni locali, condizione
per rendere massima l’efficacia delle azioni.
Il PNP 2014-2018 si caratterizza anche per l’accento che
pone sulla
valutazione, di processo e di esito, ad ogni livello. I
sistemi di sorveglianza e i sistemi informativi sanitari correnti saranno
i pilastri su cui appoggiare il sistema di valutazione, volto sia alla
verifica di perseguimento e raggiungimento degli obiettivi specifici sia al
miglioramento dell’efficacia e della sostenibilità degli interventi ad ogni
livello, alla promozione di conoscenza, per la governance del sistema
e l’empowerment dei vari attori (comunità locali, decisori, professionisti
e dirigenti della sanità).
Un capitolo del PNP è dedicato all’
accountability
dell’organizzazione
e sostenibilità del sistema della prevenzione, che, al pari dei sistemi
dell’assistenza e della cura, va continuamente sottoposto a verifiche
per garantire un “ritorno” degli investimenti, in termini di miglioramento
dello stato di benessere della popolazione.
I metodi di valutazione dell’impatto della prevenzione, di
rapporto fra costi e benefici, sono meno immediati rispetto a quelli già
ampiamente sperimentati riguardo all’efficacia delle cure; tuttavia lo
sforzo deve andare in questa direzione e già vi sono interventi di prevenzione
(gli screening oncologici, la gestione integrata del diabete) che vengono
correttamente valutati anche in termini di costo-efficacia e consentono di
individuare le azioni più idonee e gli sprechi da eliminare.
In questo contesto, viene identificato come strumento utile,
da diffondere ad ogni livello e trasversalmente rispetto ad ogni azione, “
un
sistema informativo che sorvegli qualità e quantità delle
azioni di
promozione della salute, che sia in grado di selezionare e valorizzare le
buone
pratiche, monitorare le attività e quantificare il consumo di risorse”.
Riteniamo che DoRS, attraverso la
banca dati Prosa,
stia già percorrendo questa strada e possa mettere la propria esperienza al
servizio del nuovo piano di prevenzione.
Elena Coffano
Fonte: Dors
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