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"I fattori umani e organizzativi nella valutazione dei rischi"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Esplosione - Atmosfere Esplosive
18/03/2015 -
Pubblichiamo un estratto della relazione “I fattori umani e
organizzativi nella valutazione dei rischi di esposizione ad atmosfere
esplosive” presentata in occasione della VI
edizione Safap 2014 che presenta lo sviluppo di una metodologia per la
valutazione dei rischi di esposizione ad atmosfere esplosive che tiene conto
della probabilità dell’errore umano, calcolato mediante la procedura THERP
(Technique for Human Error Rate Prediction).
I fattori umani e organizzativi nella valutazione dei rischi di
esposizione ad atmosfere esplosive
J. Geng, S. Murè, G. Camuncoli,
M. Demichela
Analisi dell’affidabilità umana e
THERP
L'affidabilità umana è la
probabilità che una persona svolga correttamente alcune attività richieste da
un “sistema” in un determinato periodo di tempo e non esegua alcuna attività
estranea che possa degradare il sistema stesso [1].
Per l’analisi dell’affidabilità umana (HRA, Human Reliability Analysis) sono
state messe a punto numerose tecniche [2] [3],
tra cui le più significative sono:
- HEART (Human Error Assessment
and Reduction Technique),
- CREAM (Cognitive Reliability
and Error Analysis Method),
- NARA (Nuclear Action
Reliability Assessment),
- THERP (Technique for Human
Error Rate Prediction).
Tra le tecniche sopracitate,
nonostante sia la meno recente, l’approccio THERP risulta essere ancora valido
ed efficiente per una stima quantitativa dell’errore umano.
Secondo il Manuale di THERP,
sviluppato da Swain e Guttmann [4],
l’uomo può essere considerato come un componente di un sistema a circuito
chiuso, che riceve informazioni (input) dall'ambiente esterno in cui si trova,
ad es. il luogo di lavoro, e mette in atto un processo di apprendimento che
comprende una prima fase di rilevamento, seguita poi dalla differenziazione e
dalla percezione delle informazioni ricevute. Il risultato finale di questo
apprendimento è un azione di risposta verso l’ambiente esterno (output),
influenzato da tre diversi tipi di comportamento umano: basato sull’esperienza
(skill-based behavior), sull’applicazione di regole (rule-based behavior),
sulla conoscenza (knowledge-based behavior).
Per quantificare la probabilità
di errore umano (HEP, Human Error Probability), THERP si basa su un albero
degli eventi di tipo binario, su cui si riporta il posizionamento del
successo/errore dell’uomo sullo stesso piano del successo/guasto di un
qualsiasi componente di un sistema. Per ogni scelta effettuata, si calcola la
probabilità di errore umano, fino ad arrivare al calcolo complessivo mediante
approccio Bayesiano.
Procedura di valutazione del
rischio esplosione e fattori umani e organizzativi
In accordo al Titolo XI del
D.Lgs. 81/08 e s.m.i., la procedura di valutazione
del rischio esplosione si compone delle seguenti quattro fasi:
- classificazione in zone
pericolose, al fine di definire la probabilità e la durata della presenza di
atmosfere esplosive;
- identificazione delle fonti di
innesco, al fine di definire la probabilità che le fonti di accensione,
comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed
efficaci;
- valutazione delle conseguenze,
al fine di quantificare l’entità dei danni prevedibili;
- valutazione dei rischi, tenendo
conto delle misure di prevenzione e protezione presenti.
In generale, la valutazione
analitica del rischio può essere determinata in secondo la seguente formula:
R = P * C * D [5]
dove:
- R è il rischio,
- P è il fattore di pericolo,
ovvero la probabilità di esistenza del pericolo,
- C è il fattore di contatto,
ovvero la probabilità che il pericolo P possa causare danni,
- D è il fattore di danno stesso,
che rappresenta l’entità dell’eventuale danno che potrebbe verificarsi.
Nell’ambito della valutazione del
rischio esplosione [6], i
fattori sopra descritti assumono il significato riportato nelle tabelle
seguenti:

A questo indice D sono sommati
altri fattori che serviranno per determinare il fattore D da utilizzare per la
valutazione del rischio da atmosfere esplosive, quali ad esempio la presenza
dei lavoratori, il volume della nube, e così via.
Nella Figura 1 è riportato uno
schema della procedura di valutazione del rischio esposizione ad atmosfere
esplosive, con l’integrazione dell’approccio tradizionale con i fattori umani e
organizzativi (HOFs).
Nell’approccio tradizionale,
s’ipotizza che i comportamenti umani siano sempre corretti e pertanto non
influenzano la definizione dei fattori di rischio, P, C e D. Nell’approccio
messo a punto nell’ambito di questo studio, si introduce l’analisi
dell’affidabilità umana in ogni fase di valutazione. Nella valutazione
del rischio ATEX sviluppato, analisi dell'affidabilità umana viene
introdotto in ogni fase, al fine di identificare la probabilità di errore umano
(HEP) e le conseguenze derivanti.
Conclusioni
Le tecniche tradizionali di
valutazione dei rischi ATEX consentono di valutare il rischio di esposizione ad
atmosfere esplosive in condizioni operative cosiddette normali, senza tenere
conto però dell’influenza del comportamento umano nella definizione delle
probabilità di formazione atmosfere esplosive e di fonti di accensione
efficaci, nonostante gli operatori siano coinvolti in attività normali, quali
la pulizia, la manutenzione, ecc..
Nell’ambito di questo studio, si
è proposta quindi l’integrazione delle tecniche tradizionali per la valutazione
del rischio
ATEX con l’approccio THERP per il calcolo dell’affidabilità dell’errore
umano (HEP), al fine di stimare la probabilità di formazione di un’atmosfera
esplosiva.
Dall’applicazione della
metodologia integrata ad un caso studio, è emerso come il comportamento umano
influenza la probabilità di formazione di atmosfere esplosive, aumentandone
significativamente il valore.
Lo stesso approccio potrebbe
essere esteso al calcolo della probabilità di formazione di fonti d’innesco
efficaci, dove il comportamento umano potrebbe influenzare la probabilità di
innesco nonostante l’utilizzo di procedure ad hoc e di personale formato e
addestrato.
Nel documento sono anche presentati i risultati di un caso studio relativo alla valutazione
dei rischi di esplosione di un’azienda italiana del
settore alimentare dove è stato applicato anche il metodo integrato con i fattori
umani e organizzativi.
VI
edizione Safap 2014 - I
fattori umani e organizzativi nella valutazione dei rischi di esposizione ad
atmosfere esplosive – a cura di
J.
Geng, S. Murè, G. Camuncoli, M. Demichela (Formato pdf, 169 kB).
[1] Evans
R. A., 1976, Reliability Optimization, pp 117-131 in E. J. Henley and J. W. Lynn
(eds), Generic Techniques in Systems Reliability Assessment, Leyden, The
Netherlands: Noordhoff International Publishing.
[2] NASA
(National Aeronautics and Space Administration), 2010, NASA Human Error
Analysis, <www.hq.nasa.gov/office/codeq/rm/docs/hra.pdf> accessed
08.10.2013
[3] HSL
(Health and Safety Laboratory), 2009, Review of human reliability assessment
methods < http://www.hse.gov.uk> accessed 20.11.2013.
[4] Swain
A.D., Guttmann H.E., 1983, Handbook of Human Reliability Analysis with emphasis
on Nuclear Power Plant Applications, NUREG/CE-1278. Washington, DC: US Nuclear
Regulatory Commission.
[5] CEI
EN 60079-10-1 (CEI 31-87) “Atmosfere esplosive - Parte 10 - 1: Classificazione
dei luoghi. Atmosfere esplosive per la presenza di gas” e la relativa guida CEI
31 – 35, e successive modificazioni.
[6] A.
Cavaliere e P. Scardamaglia, Guida all’applicazione delle direttive ATEX,
edizione EPC Libri, 2005.
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