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"Diossina nel latte controlli ora anche intorno all’Ilva"

fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, Maria Rosaria Gigante / Sicurezza alimentare

08/07/2009 - TARANTO - Diossina, si amplia il raggio di indagine. Da ieri la si cerca anche nel latte di capre e pecore delle aziende zootecniche comprese in un anello che va dai 15 ai 20 chilometri di distanza dall’area industriale. Intanto si completa l’indagine in alcune delle aziende comprese entro il raggio dai 10 ai 15 chilometri. Saranno prelevati anche campioni di latte bovino, come già accaduto in passato. Latte quest’ultimo sempre risultato conforme ai limiti massimi previsti.
Da ieri pomeriggio, praticamente negli orari di mungitura, sono in azione quattro squadre di tecnici del Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Si tratta, comunque, di una fase prevista dal piano straordinario di monitoraggio della diossina varato dalla Regione Puglia nei mesi scorsi quando la conferma di un certo numero di esami non conformi al limite massimo previsto portò prima al vincolo sanitario dei capi in 8 aziende zootecniche e, successivamente, all’abbattimento di oltre 1.000 capi tra capre e pecore. Alla lista degli allevamenti sotto vincolo si sono aggiunte altre 2 aziende con circa 400 capi ovi-caprini e qualche decina di galline. Per queste ultime due aziende, negli ultimi giorni si era peraltro passati dal campionamento del latte a quello delle carni. Più esiti di non conformità nel latte portano infatti alla necessità di indagare sulle carni. Sono stati quindi ultimamente abbattuti 8 capi, prelevati organi e tessuti ed i campioni inviati ad analisi per le quali, però, ci vorrà ancora tempo prima di conoscere gli esiti.
Quello avviato ieri è, dunque, il proseguimento dell’attività svolta negli ultimi mesi nel corso dei quali sono stati effettuati circa 300 campionamenti. Così come si stava già procedendo prima, anche nell’attuale fase di ampliamento del monitoraggio ogni allevamento con il relativo esito degli esami effettuati verrà georeferenziato. Il che significa che, utilizzando il Gps ed un software specifico, si sta contestualmente realizzando una mappatura della presenza della diossina negli allevamenti jonici. L’esame sarà completato dal campionamento anche del terreno, questo di stretta competenza dell’Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale), la quale analizzerà nei propri laboratori i campioni di suolo.
Secondo i dati attualmente in possesso dei servizi veterinari dell’Asl, saranno all’incirca un centinaio le aziende zootecniche presenti in questa nuova area di monitoraggio. Di queste aziende, tuttavia, alcune potrebbero aver riconvertito la propria produzione o aver cessato la propria attività. Non facile, quindi, al momento prevedere il numero di campioni di latte che sarà possibile raccogliere e inviare, come di consueto, all’Istitituto zooprofilattico di Teramo, ente di riferimento nazionale per questo genere di analisi. Proseguendo il piano straordinario di monitoraggio, presto - tempo atmosferico permettendo - toccherà nuovamente anche ai mitili. Da precisare che nei precedenti controlli, i campioni di cozze nere analizzati sono risultati tutti conformi ai limiti previsti. Nel corso di ulteriori indagini nei mesi scorsi, un campione di pesce ed uno di cozze nere risultavano conformi ai limiti massimi di diossina previsti dal regolamento europeo, ma mostravano tenori di Pcb (policlorobifenili) leggermente superiori ai valori previsti sempre dalla raccomandazione europea di riferimento.
Tra i prodotti analizzati, ci sono stati anche campioni di foraggio, olio extravergine di oliva, vegetali (agrumi, bietole, pomodori, fave), tutti fortunatamente conformi.

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