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"Raee, uno contro uno imminente"

fonte Italia Oggi, Dulio Lui / Ambiente

11/01/2010 - Va verso il decollo il «uno contro uno» sulla raccolta dei rifiuti tecnologici e là responsabilità dei produttori per i beni im, messi sul mercato. Tuttavia, sono due le questioni aperte sul fronte Raee che agitano i sonni degli operatori di un mercato che negli ultimi due anni è cresciuto con le proprie gambe, ma che a questo punto non può più fare a meno di regole certe per decollare definitivamente e avvicinare il nostro paese agli standard europei. Decreto in arrivo. Dal ministero dell’ambiente non si sbilanciano, ma la percezione diffusa è che la pubblicazione del cosiddetto «uno contro uno» sulla Gazzetta Ufficiale avverrà a breve. Dopo quel momento dovranno passare 45 giorni per la sua entrata in vigore. E quindi, i consumatori non dovranno più andare alla ricerca di un centro di raccolta: al momento dell’acquisto di un nuovo prodotto, il vecchio apparecchio elettrico o elettronico dello stesso tipo potrà essere consegnato gratuitamente presso il punto vendita e/o presso uno spazio ad hoc individuato dallo stesso rivenditore. Una rivoluzione per il nostro paese, che tuttavia comporterà un aggravio delle procedure per gli esercenti. Questo spiega i ripetuti rinvii della sua entrata in vigore, prevista dal decreto legislativo n. 151/2005. L’ultima volta la scadenza era stata fissata per fine 2008, ma i negozianti hanno fatto pressione per evitare di trovarsi in difficoltà nel periodo di maggiore attività, quello delle vendite natalizio. «Siamo alla vigilia di una svolta», commenta Danilo Bonato, direttore generale di ReMedia consorzio multifiliera che gestisce i Raee. «Con l’approvazione del decreto, l’Italia potrà raggiungere gli obblighi europei, fissati in 4 kg per abitante». Il regolamento esiste già, in bozza, ed è stato sottoposto alla commissione Ue senza rilievi negativi, quindi è passato al vaglio del Consiglio di stato che, dopo un primo parere interlocutorio, ha dato parere definitivo il 23 luglio scorso. Oltre all’obbligo di ritiro gratuito, sancisce che il raggruppamento rientra nelle attività di raccolta se sussistono tutte le condizioni (trasporto almeno mensile ovvero se raggiunge kg 3500, solo.Raee domestici, stoccaggio protetto e conforme a sostanze pericolose) e indica le norme per il trasporto dei rifiuti ai centri di raccolta. Il nodo della responsabilità. Un’altra questione resta ancora aperta Il 31 dicembre è scaduta la proroga dell’entrata in vigore del regime «new waste»: quindi ciascun produttore dovrà farsi carico di smaltire i Rase derivanti dalle proprie apparecchiature, immesse sul mercato dal 1° gennaio 2010. «Un cambio di rotta che rischia di paralizzare il mercato, rispetto alla situazione attuale che vede ciascun produttore contribuire al trattamento in maniera proporzionale alla sua quota di mercato», osserva Giorgio Arienti, direttore generale del consorzio Ecodom (Consorzio italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici). L’entrata in vigore di questo provvedimento, fissata originariamente al 13 agosto 2005, è stata pro-. rogata più volte a causa della mancanza di un sistema in grado di identificare il produttore di un’apparecchiatura nel momento in cui questa giunge a fine vita. Nella pratica, tuttavia, molti prodotti arrivano a fine vita privi dell’etichetta identificativa. Con il rischio che si produca uno scaricabarile e una pioggia di contenziosi che rischierà dì paralizzare il mercato. «Non solo: nel caso in cui un produttore dovesse fallire,non è chiaro chi si assumerà la responsabilità di trattare i sui prodotti», aggiunge Arienti, che ricorda come, «secondo la normativa vigente, la responsabilità è presa in carico pro quota dagli altri operatori». Per questo motivo Ecodom e Anie (Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed eléttroniche) hanno chiesto al ministero dell’ambiente una proroga al 1° gennaio 2011. Del resto, la stessa commissione europea non ha ancora cominciato i lavori per la definizione della norma sull’identificazione del produttore.

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