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"STRSS LAVORO CORRELATO: Primo step; identificare le principali fonti di disagio "

fonte Italia Oggi 7 , Daniele Cirioli / Sicurezza sul lavoro

01/02/2010 - Per rendere più razionale l`individuazione e l`analisi dei fattori di rischio specifici all`interno dei gruppi omogenei, vanno identificate in modo sistematico le principali fonti di stress lavoro correlate. La Regione Lombardia ha riportato due modelli che tratteggiano le principali «aree chiave», identificabili come potenziali categorie di fattori di rischio stress-lavoro-correlati, che individuano il campo della valutazione specifica e di intervento preventivo e protettivo. È evidente che tale elenco andrà integrato secondo le peculiarità produttive/ organizzative specifiche dei singoli luoghi di lavoro. Un primo modello elaborato nel 2000 dall`Agenzia Europea per la salute e sicurezza sul lavoro è concepito in relazione al contesto di lavoro ed al contenuto del lavoro. Ai due grandi ambiti «contesto» e «contenuto», l`Agenzia europea aggiunge successìvamente il fattore «criticità connesse al cambiamento» in relazione a tutti quei fattori (esempio: insicurezza, incertezza circa le aspettative e prospettive di occupazione, ecc.) che così intensamente hanno attraversato e stanno attraversando il mondo del lavoro ed i sistemi produttivi in questi anni. Secondo questo modello potenziali fattori di rischio sono: ambiente e attrezzature di lavoro (stress generato da: problemi inerenti alla disponibilità, mantenimento, utilizzo e manutenzione/riparazione delle attrezzature); disegno del compito lavorativo (stress generato da: monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o senza scopo identificabile, sottoutilízzo delle attitudini/ capacità individuali, incertezza); carico di lavoro e ritmo di lavoro (stress generato da: carico di lavoro ridotto o eccessivo, mancanza di controllo sul ritmo, tempo insufficiente per eseguire il lavoro); orario di lavoro (stress generato da: lavoro a turni, orari di lavoro senza flessibilità/pause, orari imprevedibili, orari di lavoro protratti); organizzazione del lavoro (stress generato da: scarsa possibilità di comunicazione, bassi livelli di sostegno per la risoluzione dei problemi e crescita personale, mancanza di definizione degli obiettivi aziendali); ruolo nell`ambito dell`organizzazione (stress generato da: ambiguità o conflitto di ruolo, responsabilità); carriera (stress generato da: incertezza e immobilità di carriera o eccessiva mobilità, retribuzione bassa, precarietà dell`impiego, basso valore sociale attribuito all`attività svolta); controllo/libertà decisionale (stress generato da partecipazione ridotta al processo decisionale, mancanza di controllo del lavoratore sull`attività svolta); rapporti interpersonali sul lavoro (stress generato da: isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con ì superiori, conflitti interpersonali, mancanza di supporto sociale); interfaccia casa-lavoro (stress generato da: richieste contrastanti tra casa e lavoro, scarso appoggio in ambito domestico, problemi di doppio lavoro). Un secondo modello elaborato dalla Società di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale (SIMLII), indica un elenco di «aree chiave» altrimenti definite come potenziali fattori di rischio le cui disfunzioni possono essere causa di eccessiva èlevazione degli indicatori di stress sino a livelli definibili patologici. Secondo questo secondo modello potenziali fattori di rischio sono: richieste provenienti dall`ambiente (stress generato da: orario di lavoro, carico di lavoro, procedure di lavoro, ambiente di lavoro); possibilità dì controllo da parte dei singoli (stress generato da: controllo sulle modalità di lavoro, controllo sui tempi di esecuzione del lavoro); grado di supporto da parte dei superiori e dei colleghi (stress generato da: incoraggiamento e sostegno, messa a disposizione di risorse da parte dell`organizzazione, dei diretti superiori e dei colleghi); qualità dei rapporti interpersonali (stress generato da: atteggiamento di positività nello svolgimento del lavoro, eventuale presenza di conflittualità, eventuale presenza di comportamenti inaccettabili); definizione dei ruoli nell`organizzazione (stress generato da: chiarezza di ruoli nell`ambìto dell`organizzazione, presenza/esclusione di ruoli incompatibili); cambiamenti (stress generato da: gestione dei cambiamenti, livello di partecipazione ai cambiamenti previsti).

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