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"Sicurezza, la prevenzione resta insufficiente"

fonte Italia Oggi / Sicurezza sul lavoro

11/11/2010 - Una strage poco silenziosa quella degli infortuni sul lavoro. Emblematica l'ultima della settimana scorsa, che si è consumata all'interno della Eureco di Paderno Dugnano in provincia di Milano, azienda che si occupa di smaltimento dei rifiuti industriali. Sei gli operai coinvolti, tutt'ora in condizioni gravi. La dinamica dell'incidente è attribuita, come spesso accade da alcuni anni, a un incendio avvenuto nello stabilimento sopra indicato, domato dai vigili del fuoco che hanno dovuto faticare quasi 24 ore. Fortunatamente, l'area dove sorge lo stabilimento non è situata nei pressi dei centri abitati. Tuttavia, a seguito di ciò che è accaduto, si è creato un giustificato clima di critiche e di apprensione. A Paderno Dugnano si è recata la commissione parlamentare sulla sicurezza del lavoro, incaricata di svolgere un'indagine sull'accaduto, che, ancora una volta, richiama l'attenzione abbastanza frequente su una prevenzione insufficiente. Evidentemente non è ancora centrata sulla consapevolezza della cultura di una manutenzione ben fatta. Mentre, dati i fatti luttuosi avvenuti, risulta assolutamente impropria e tecnicamente inaffidabile. Per giunta, autocertificata da ditte ad hoc che pochi o nessuno controlla. Soprattutto ne verifichi le modalità di esecuzione e di affidabilità nel tempo. A volte, per motivi di risparmio, primi collaudi, verifiche e manutenzioni periodiche non solo non rispettano i protocolli normativi ma anche i tempi di vigenza antinfortunistica prescritti attraverso le prove non distruttive oltre la congruità qualitativa dei pezzi di ricambio utilizzati. Leggi e regolamenti sempre più coerenti sul piano di una prevenzione efficace si scontrano con lobby che remano contro l'attività di vigilanza e controllo. Per non parlare degli spot sulla sicurezza del lavoro, che fino ad ora non hanno ottenuto risultati tangibili, vista la loro genericità approssimativa. Nel merito specifico bisognerebbe invece far ragionare le persone coinvolte nel processo produttivo, senza ricorrere a campagne terroristiche esasperate. Sarebbe più utile, e producente, una conduzione formativa all'interno dei luoghi di lavoro, a contatto diretto con le apparecchiature, simulando anche comportamenti anomali ed eventuali omissioni prevenzionali.

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