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"SUAP online inefficaci: indagine ministeriale"

fonte www.pmi.it / Responsabilità sociale

02/08/2013 - Il 95% dei Comuni dispone di un servizio SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) ma con funzioni telematiche diverse di volta in volta: se un’impresa opera su più territori (i trova davanti a pratiche diverse e incoerenti fra loro. Persino le informazioni online risultano incerte, con indicazioni diverse da quelle che si ricevono a voce dagli addetti, soprattutto su compilazione moduli e invio pratiche. Insomma, al SUAP serve una svolta: è il risultato di un’ indagine effettuata dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con Unioncamere e Infocamere, su un campione di 1000 sportelli  (2/3 gestiti dai Comuni e gli altri dalle Camere di Commercio). Un’indagine dal punto di vista dell’impresa: simulando l’avvio di due diverse attività, cercando sul web le informazioni e rivolgendosi agli operatori, in modo da verificare l’effettivo funzionamento dei diversi SUAP.

Informazioni

Il report segnala che «si è riscontrata, in modo frequente e diffuso, difformità tra quanto indicato sul sito web dei Comuni e quanto invece espresso a voce, con particolare riferimento alle modalità di compilazione e inoltro delle pratiche». Conclusione: il Web non è ancora ritenuto strumento integrato nei processi organizzativi del Comune e non appare funzionale all’operatività quotidiana del SUAP, con un aggiornamento considerato “un adempimento in più”. Nella maggior parte dei casi la telefonata al SUAP resta l’unico modo per ottenere informazioni corrette. Esempi: le informazioni sull’apertura di un esercizio di vicinato sono state trovate, con diverso grado di specificità e completezza, nell’86% dei siti web dei Comuni, mentre quelle relative al procedimento più complesso, l’avvio di una tintolavanderia, sono presenti solo nel 35% dei casi. I Comuni che operano in delega o convenzione con il sistema camerale rimandano al portale “ impresainungiorno

Pratiche

In generale, le pratiche vengono effettuate in via informatica, il modulo cartaceo è via via in diminuzione. Nella maggior parte dei casi, però, si assiste a una traduzione informatica di processi di gestione di pratiche cartacee (scansione di modelli cartacei – inoltro via PEC) piuttosto che alla vera e propria adozione della pratica telematica. Emerge poi una differenza fra i Comuni accreditati direttamente, che prevedono la compilazione online solo nel 12% dei casi, e quelli in convenzione con il sistema camerale, dove la modalità è diffusa (55%). Viceversa, il download della modulistica dal sito è frequente nei Comuni accreditati, 45%, e meno diffusa nel sistema camerale (11%). Le modalità miste sono frequenti, rispettivamente 38% e 23%. Per l’ invio, la presentazione telematica è bassa (14%) nei Comuni accreditati, più alta (50%) in quelli in convenzione, mentre viceversa la PEC è più utilizzata dai primi, 35% contro 11%. Anche qui, molti casi di modalità miste, dal 46% al 23%.

Consultazioni

E’ un punto debole. Solo il 30% degli addetti agli sportelli SUAP dei Comuni accreditati rilascia indicazioni sulle modalità di consultazione dello stato di avanzamento delle pratiche inviate, mentre il dato sale al 71% fra quelli in convenzione, cifra che però non è altissima se si condera che il portale impresainungiorno fornisce il servizio: in pratica, il 29% degli operatori non lo sa.

Costi e pagamenti

L’indagine rileva come l’impresa ottenga informazioni sugli oneri connessi ai procedimenti di interesse solo nel 21% dei siti web dei Comuni, mentre agli sportelli le indicazioni sono più precise. Ad esempio, a una domanda specifica sui diritti di segreteria (dovuti nel 34% dei comuni accreditati e nel 20% di quelli camerali), le riposte sono sempre esaustive. Meno chiare, invece, le indicazioni sugli oneri eventualmente dovuti ad altri enti coinvolti nel procedimento: c’è invcertezza nel 76% dei comuni acreditati e nel 79% di quelli convenzionati con il sistema camerale.

Rapporti con enti terzi

E’ il fondamentale compito degli Sportelli Unici, viene assolto nella maggioranza dei casi, ma non in tutti. Sono in grado di gestire in tutto o in parte il rapporto con gli Enti terzi: il 62% dei Comuni accreditati e il 63% dello Suap camerale. Non lo gestisce affatto: il 18% dei comuni accreditati, il 15% di quelli camerali.  Non fornisce indicazioni precise: rispettivamente il 20% e il 22%.


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