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"Cosenza, quaranta morti nella fabbrica dei veleni"

fonte La stampa / Sicurezza sul lavoro

01/10/2009 - COSENZA E' la fabbrica della morte: nello stabilimento della Marlane di Praia a Mare, provincia di Cosenza, di proprietà della Marzotto e dismesso già da anni, almeno 40 operai sarebbe stati uccisi dalle esalazioni tossiche dei coloranti utilizzati per la lavorazione. Sono le conclusioni dall'inchiesta della Procura della Repubblica di Paola. Altri sessanta operai che hanno lavorato nella fabbrica sono malati di cancro, ma ancora vivi. E secondo i periti d'ufficio nominati dai magistrati, il nesso di casualità tra quei decessi, quelle malattie e i materiali utilizzati, sarebbe accertato. All'interno dello stabilimento, secondo il racconto degli operai, c'era una nebbia persistente provocata dalle esalazioni e non funzionava alcun aeratore. Gli operai, inoltre, non erano neppure provvisti di mascherina e lavoravano, dunque, respirando direttamente i veleni. Gli operai della fabbrica morti sono stati, complessivamente, un centinaio, ma le indagini riguarda noi quaranta i cui parenti hanno presentato denuncia. La Procura ipotizza anche che alcune morti possano essere state provocate dall'uso di amianto, presente sui freni dei telai utilizzati nella fabbrica. Sono una decina le persone iscritte nel registro degli indagati: l'ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo e inquinamento ambientale.

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