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"Primo test sul grado di stress dei dipendenti comunali "

fonte il Corriere della sera, D. D’Attino / Sicurezza sul lavoro

14/10/2009 - PADOVA – «Fannulloni». Ma qualche volta anche stressati. Chissà se, magari tra qual­che mese, assisteremo ad una nuova intemerata contro i dipendenti statali del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Tutto, dipenderà dagli esiti di un questionario cui, in base ad una delle ultime norme approvate dal governo Prodi nella primavera dello scorso anno, dovrebbero sottoporsi appunto tutti i lavoratori pubblici. Nonché quelli impiegati in aziende private con più di dieci addetti. Il condizionale, tanto per cambiare, in un Paese che sempre più spesso si dimostra in­sofferente al rispetto delle regole, è ancora un obbligo. Dato che la legge numero 81 del 2008, entrata concretamente in vigore un anno fa e meglio nota come Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, è stata applicata (in ogni sua parte) soltanto da pochissimi enti. Pubblici o privati, non fa differenza. Tanto che il ministero del Lavoro, retto dal trevigiano Maurizio Sacconi, è stato costretto a procedere di proroga in proroga. Fissando, alla fine, per agosto 2010 il termine ultimo per la somministrazione dei questionari anti-stress. Ordinando, però, «precedenza» assoluta per i dipendenti pubblici. La prima amministrazione veneta a rispondere «presente» all’appello del ministro, rimasto praticamente inascoltato da tutte le altre (nella nostra regione come nel resto d’Italia), è stato il Comune di Padova. Che da qualche gior­no, insieme agli ispettori dello Spisal dell’Usl 16 e alcuni docenti universitari del dipartimento di Psicologia del Bo, sta sottoponendo i suoi circa due mila impiegati, dirigenti, caposettore e vigili urbani compresi, ad una sorta di test an­ti- stress. Si chiama Qubo, ovvero questionario sul benessere organizzativo, ed è composto da ben 350 domande volte ad individuare tra i dipendenti comunali eventuali «incongruenze tra mansioni e competenze », «eccessivi carichi di lavoro », possibili «percorsi di carriera, di crescita e di sviluppo professionale», «chiarezza rispetto alla stabilità del lavoro », «qualità della relazione» con i colleghi e i superiori, «qualità dell’ambiente di lavoro » e potenziali dubbi sui propri «ruoli ed obiettivi». «La sicurezza sul posto di lavoro non è soltanto quella fisica – spiega la professoressa Alessandra Falco, docente di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni all’Università di Padova – ma anche quella psico- sociale. Il questionario, assolutamente anonimo, servirà per scoprire l’eventuale presenza di stress, nervosismo, affaticamento e frustrazioni correlate alla professione svolta in Comune. E, una volta analizzati tutti i test, saremo in grado di proporre ai responsabili delle Risorse umane (l’assessore Marco Carrai e il caposettore Marzio Pilotto, ndr) vari correttivi e misure per migliorare il lavoro e la condizione dei lavoratori all’interno dell’amministrazione».

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