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"In dirittura d'arrivo l'accordo sulla formazione"

fonte Italia Oggi, Simona D'Alessio / Formazione ed informazione

17/02/2010 - Il piano per il rilancio della formazione lavoro nel 2010 è sulla rampa di lancio. Potrebbe, infatti, essere raggiunto questa sera l`accordo fra governo, regioni, province autonome e parti sociali sulle linee guida proposte nel dicembre scorso dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Per oggi è infatti fissato un nuovo incontro, dopo quello del 4 febbraio scorso, da cui ci si aspetta il via libera al progetto da 2,5 milioni di europer la formazione degli inoccupati, dei disoccupati, dei lavoratori in mobilità e dei cassaintegrati. L`ottimismo della vigilia è palpabile: il ministero confida nel sostegno della triade sindacale, Cgil inclusa. Al termine del vertice di due settimane fa, Sacconi aveva anche sottolineato la necessità di chiudere la partita prima delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo, perché «vogliamo che l`accordo sia recepito da tutti gli amministratori locali, qualunque sia la loro appartenenza». E uno dei nodi centrali della vertenza è proprio il ruolo delle regioni nelle quali, si legge nel testo, dovrà avvenire l`accreditamento dei valutatori indipendenti «in grado di riconoscere, valutare e certificare le effettive competenze dei lavoratori» acquisite attraverso i tirocini, con l`obiettivo, fra l`altro, di «migliorare l`incontro tra domanda e offerta e stimolare la ricerca delle più utili attività formative». Il grado di preparazione del personale, che, nelle intenzioni di Sacconi, dovrebbe seguire i corsi prevalentemente in azienda, sarà annotato sul libretto formativo (introdotto dal decreto legislativo 276 del 2003, ma finora utilizzato poco e a macchia di leopardo, ndr): l`elencazione nel dettaglio delle abilità del lavoratore dovrebbe, dunque, far sì che figure altamente qualificate possano trovare rapida collocazione nelle imprese; va tuttavia, ricordato che spesso la stessa figura professionale non è facilmente Maurizio Sacconi da regione a regione e che la capacità formativa delle aziende non è equamente distribuita sul territorio nazionale, con forti carenze nel Mezzogiorno. Altro elemento di cui sicuramente si discuterà oggi è l`integrazione delle attività finanziate con il Fondo sociale europeo (1,279 milioni), con i Fondi interprofessionali (600) e con il Fondo di rotazione (650): le parti sociali si erano dette perplesse per la scelta di mettere sul piatto alcune risorse (600 milioni) destinate a una missione diversa dalla formazione. Illustrando la prima bozza, sul finire del 2009, Sacconi aveva sostenuto come l`anno che si chiudeva aveva avuto come «strumento simbolo» la cassa integrazione, immaginando, invece, un 2010 dedicato allo sviluppo dei percorsi formativi e dei contratti di apprendistato. Una strada che, in tempi di crisi occupazionale, si intreccerà, però, con il costante ricorso agli ammortizzatori sociali.

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