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"Formazione nelle imprese per azzerare gli incidenti"

fonte Il Sole 24 ore, Nicoletta Picchio / Formazione ed informazione

29/04/2010 - La crisi non deve far abbassare la guardia alle imprese sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, ne ha discusso faccia a faccia con Guglielmo Epifanì, leader della Cgil, a un convegno organizzato a Cesena dall'Inca-Cgil. Un messaggio del Presidente del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineato l'importanza dell'argomento: «Bisogna radicare una cultura della legalità, della sicurezza, promuovere il buon lavoro e la buona impresa per combattere il drammatico fenomeno degli infortuni». Galli ha riconfermato l'obiettivo di Confmdustria di arrivare al livello zero : «La strada è ancora lunga, ma stiamo lavorando sulla formazione degli imprenditoriper convincerli che ogni incidente è una sconfitta per l'azienda». E ha lanciato una proposta: utilizzare parte dei soldi dell'attivo Inail in prevenzione e sicurezza. «Le tariffe Inail sono superiori a quello che serve per i risarcimenti. L'istituto ha 24 miliardi di euro di avanzo: allo Stato non chiediamo una riduzione delle tariffe, ma di fare la sua parte in questa battaglia», ha detto il direttore generale di Confmdustria Epifani ha messo l'accento sulle sanzioni «Ne servono di pi per chi non rispetta le norme. Il Governo Prodi aveva fatto un testo unico con sanzioni pi forti, questo Esecutivo invece le ha ridotte e in qualche caso annullate». Ma ha anche ammesso che il sindacato deve fare di più : «Troppo spesso siamo distratti, e non va dimenticato che questo argomento ha un rapporto stretto con il sommerso». Nel rapporto con il mondo imprenditoriale, il leader della Cgil è convinto che non si possa generalizzare. «C'è impresa e impresa. ll comportamento della Thyssen Krupp è stato vergognoso, prima, durante e dopo l'incidente». Epifani ha, per , confermato che ci sono «migliaia e migliaia di imprenditori che invece affrontano seriamente questo problema», invitando a distinguere «chi si comporta bene e chi si comporta male. E non mi dispiacerebbe che così facesse anche Confindustria». Galli ha sottolineato i progressi avvenuti in questi anni, «altrimenti si dà l'impressione che qualsiasi cosa si faccia, non cambianiente». Sulle sanzioni, ha chiesto regole chiare, con tempi ragionevoli, con una legge che dia alle imprese la certezza del diritto. Secondo il direttore generale di Confindustria, in Italia ci sono alcuni ostacoli che possono rendere particolarmente difficile la lotta agli infortuni sul lavoro: la grandissima presenza di lavoratori autonomi o aziende piccolissime dove spesso avvengono innidenti e il lavoro nero. «La lotta per la sicurezza ha detto coincide con la lotta al sommerso. E inaccettabile è intollerabile la concorrenza sleale di chi non paga le tasse e i contributi e non annlica i contratti di lavoro». E tende una mano ad Epifani: "Su questo possiamo fare molto insieme al sindacati".

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