05/05/2010 - Oltre il 40% delle aziende ha fato ricorso a sospensioni dell'attività lavorativa o a riduzioni dell'orario di lavoro. Un 10% dichiara di aver organizzato attività di formazione aziendale, al fine di impegnare i lar voratori in sostituzione di sospensione o riduzione dell'orario. Il ha proceduto a licenziamenti. E quanto emerge dal secondo rapporto sul mercato del lavoro realizzato da Randstad Italia, in collaborazione con Adapt, Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, e il Centro Studi internazionali e comparati Marco Biagi dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Per quanto riguarda gli scenari futuri, dall'indagine, condotta tra gennaio e febbraio 2010 su 637 aziende, emerge la convinzione, che la dimensione della propria impresa rimarrà stabile nei prossimi 12 mesi. Interessante è rilevare come per i lavoratori temporanei prevalga la convinzione che possano aumentare (17%) piuttosto che diminuire (13 per cento). Tale prevalenza si riduce a qualche declino di punto, con riferimento ai lavoratori stabili (aumento 18,30%, diminuzione 18,09 per cento). Quando per le imprese hanno dovuto pronunciarsi sull'andamento del personale nel suo complesso, è prevalsa la convinzione che sia destinato a diminuire (18,60%) piuttosto che ad aumentare (16,70 per cento). 11 60% delle aziende, intervistate sui canalidi reclutamento che intendono uillizzare per il futuro, ha indicato le Agenzie per il Lavoro. Tuttavia, soltanto il 19% delle imprese dichiara di volersi rivolgere maggiormente al lavoro somministrato. Nel 73% dei casi le imprese suggeriscono a chi è in cerca di lavoro di investire maggiormente in se stessi.

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