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"Dal 18 giugno anche in Italia i negozi ritireranno gli apparecchi elettronici e gli elettrodomestici per il recupero "

fonte Il Sole 24 ore / Ambiente

05/05/2010 - E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 102 il decreto 8 marzo 2010 n. 65 – che da il via libera alla raccolta presso i punti vendita degli apparecchi usati. Vuol dire che dal 18 giugno il consumatore che compra un apparecchio elettronico, un elettrodomestico, una lampadina.... potrà consegnare al rivenditore quello vecchio che verrà mandato nei centri di recupero. Il Decreto, atteso da due anni, prevede l'iscrizione per i negozianti di apparecchiature elettriche ed elettroniche all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per conferire i RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) ai Centri di Raccolta approntati dagli Enti Locali. In Italia Ecodom, consorzio italiano leader nel riciclo di rifiuti elettrici ed elettronici formato da 36 produttori, dopo due anni di attività ha raccolto 190 mila tonnellate di rifiuti elettronici l’anno, equivalenti a circa 3 kg pro capite. Il risultato è buono, ma siamo distanti dal traguardo fissato dall'Ue in una quota cinque volte superiore. La situazione nei prossimi mesi dovrebbe quindi migliorare. La classifica europea del recupero vede ai primi posti la Svezia e la Norvegia, paesi dove si raccolgonorispettivamente 16,5 e 15,8 kg pro capite anno (dati 2008). Da molti addetti ai lavori il metodo svedese viene considerato un modello di riferimento interessante anche perchè ha iniziato ad operare nel 2000 (cinque anni prima dell’entrata in vigore della direttiva europea). La forza del sistema di raccolta gestito dal consorzio El-Kretsen è basata sulla collaborazione con le amministrazioni comunali, che incentivano e organizzano in prima persona la raccolta permettendo alla popolazione di accedere facilmente alle isole ecologiche presenti sul territorio. In Italia la situazione è molto differenziata. Ci sono regioni come la Lombardia dove le 734 isole funzionano a pieno ritmoe altre come la Campania dove esistono 156 centriche lavorano poco ridotte. Ci sono regioni come l’Emilia-Romagna dove ogni città dispone di isole ecologiche, e comuni dove vivono dai 10 ai 15 milioni di cittadini totalmente sprovvisti di centri di raccolta. Esistono anche felici eccezioni come Milano, dove si provvede gratuitamente al ritiro a domicilio e al conferimento in discarica di tutti gli elettrodomestici pesanti. Ecco altri parametri di confronto tra in nostro paese e il modello del nord Europa. Una certa confusione riguarda invece l’Eco-contributo che ogni cittadino versa quando acquista un apparecchio elettrico o elettronico. Si tratta di 10 € per un frigorifero, 5 € per un climatizzatore, 3 € per una lavatrice o una lavastoviglie per scendere a 0,50 € perpiccoli elettrodomestici e a 0,2 € per le nuove lampadine. Questo importo che grava sul listino è una tassa utilizzata per sostenere il recupero e il riciclo degli apparecchi a fine vita. Questa somma che graverà sui listini fino al 2013 serve a finanziare l’attività dei consorzi, ovvero il ritiro del Raee dalle isole ecologiche e il successivo trattamento.

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