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"Formazione & Lavoro - Sei aziende su dieci credono nei "benefici" di Facebook"

fonte Il Sole 24 ore / Formazione ed informazione

12/05/2010 - Sono sempre di più le aziende che consentono libero accesso ai social network ai propri dipendenti. A patto, però , che se ne faccia buon uso e che non sia solo una perdita di tempo. Le aziende riconoscono gli effetti positivi della navigazione su Facebook, Twitter o Linkedln, come dimostra un sondaggio dell'area Executive Education della Fondazione Cuoa, il Centro universitario di organizzazione aziendale, realizzato per raccogliere dal mercato informazioni su come si stanno muovendo le aziende verso il modello Enterprise 2.0. Il 59% delle aziende intervistate permette ai propri dipendenti di collegarsi ai social network dal posto di lavoro; di queste, solo il 42% ha imposto delle restrizioni, limitando l'accesso a uffici particolari (come l'ufficio marketing) o al top management, mentre tutte le altre permettono di collegarsi ai social network da tutti i computer aziendali. Già nel 2009, un'indagine dell'Università di Melbourne aveva riconosciuto che i social network non distraevano i dipendenti, ma addirittura che «le persone che navigano in Internet per divertimento al lavoro - con un limite ragionevole che non superi il 20% del tempo trascorso in ufficio, sono pi produttive di circa il 9% rispetto a chi non lo fa». Dal sondaggio della Fondazione Cuoa, emergono altri benefici, oltre quello meramente produttivo. Per le aziende intervistate, questi si traducono principalmente nella creazione di nuove idee per il marketing o per lo sviluppo del business (rispettivamente il 26% e il 20 per cento). Il tempo trascorso dai dipendenti sui social network permette a questi ultimi, inoltre, di ricavare informazioni e feedback sulla propria azienda. Tuttavia, per il 35% del campione non ci sono stati benefici. Le risposte raccolte da Cuoa indicano quindi che l'utilizzo dei social network sui computer aziendali pu portare vantaggi, a patto che si venga guidati nell'utilizzo. Il rischio è infatti che diventi o che venga percepito come una inutile perdita di tempo. Questa è infatti la principale motivazione (lo è per il 56% degli intervistati) che spinge le aziende a non consentire il ibero accesso ai social network ai propri dipendenti. Altri sono invece spinti dalla paura legata ai rischi per la sicurezza informatica, ma anche per la tutela e la riservatezza delle informazioni aziendali. Una maggiore informazione sull'utilizzo di questi strumenti consentirebbe una sua migliore conoscenza e un utilizzo più oculato, così da evitare possibili pericoli. Uno dei motivi che porta le aziende a non essere direttamente presenti sui social network è appunto la scarsa conoscenza di questo mezzo. ll 25% delle aziende afferma infatti di non conoscere a sufficienza i social network, mentre il 13% non possiede le competenze per gestirne strumenti e tecnologie. A questi vanno ad aggiungersi i timori per la riservatezza e la preoccupazione per gli attacchi informatici.

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