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" Morti sul lavoro 2010 nei primi sei mesi Puglia terza in Italia"

fonte La Gazzetta del Mezzogiorno / Sicurezza sul lavoro

14/07/2010 - L'emergenza delle morti bianche nel Paese non s'arresta. La conferma arriva dal tragico bilancio dei decessi rilevato dall'Osservatorio sulla Sicurezza cli Vega Engineering di Mestre. Sono 241 le persone che hanno perso la vita al lavoro. Una media di 40 morti al mese, almeno uno al giorno. Lo sconfortante record spetta alla Lombardia con 37 vittime, seguita dal Veneto (23), dalla Puglia (21) e dalla Sicilia (19). In coda Valle D'Aosta (1), Umbria (2), Basilicata (3), Molise (4) e Liguria (6). L'agricottura il settore più «colpito» e «colpevole» del 39% dei decessi e in costante incremento dall'inizio dell'anno. A febbraio si attestava intorno al 26%. A seguire troviamo il settore costruzioni (24,5%), e dai trasporti, compresi magazzinaggi e comunicazioni (10 e 4%). Le cause più frequenti di morte (23,7% dei casi) sono i ribaltamenti di veicoli e mezzi in movimento. Al secondo posto le cadute; dall'alto (21,2 per cento). Ma non meno rilevanti sono i decessi provocati dalla caduta dall'alto di oggetti pesanti (12,4%) e da investimenti di mezzi (10,8%). Il 22,6% delle morti bianche ha un'età compresa tra i 40 e i 49 anni, il19,6% tra i 50 e i 59 anni e il 7,9% tra i 60 e i 69 anni. Notevole, poi, anche la percentuale di vittime tra chi ha più di 70 anni (16,1%). E in questo bilancio non mancano neppure gli stranieri che costituiscono il 7,5% del totale dei morti sul lavoro nel primo semestre dell'anno. Ancora: su 241 vittime 6 sono donne. Passando all'incidenza di mortalità sul totale della popolazione lavorativa, la situazione peggiore viene registrata in Molise con 36 decessi su un milione di occupati, seguita dalla Calabria (20,5), dall'Abruzzo (20,2), dal Trentino Alto Adige (19,3), dalla Sardegna (18,6) e dalla Valle D'Aosta (17,9).

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