Logo di PrevenzioneSicurezza.com
Sabato, 18 Maggio 2024
News

"I dubbi dei sindacati: quei locali erano stati appena "riconvertiti" dalla Unicoop"

fonte Giornale della Toscana / Sicurezza sul lavoro

22/07/2011 -

La vittima sofriva di malesseri psichici: era addetto alle pulizie.

Dalle peculiari condizioni psicofisiche della vittima alla situazione logistica del magazzino.

Sono più di uno, gli aspetti ancora oscuri - o quantomeno avvolti da un alone di incertezza, su cui dovrà far luce la magistratura - nel caso dell'incidente sul lavoro costato la vita a Claudio Pierini, 52 anni, morto ieri mattina al magazzino Unicoop di Scandicci dopo averci lavorato per oltre vent'anni.

A far emergere alcune importanti zone d'ombra, nel tragico episodio di ieri mattina, sono alcuni sindacalisti. «Ci risulta che Claudio Pierini fosse diabetico e che il suo stato di salute psicofisico non fosse ottimale, tanto da aver fatto ricorso a psicofarmaci in passato. Sappiamo che qui era ufficialmente addetto alle pulizie - raccontano ancora i rappresentanti dei lavoratori - e che c'erano alcune mansioni professionali che non poteva svolgere. Non sappiamo se avesse potuto mettersi alla guida di quel muletto, e non spetta a noi dirlo. Ci penserà la magistratura». Per Unicoop, invece, i problemi di salute di Pierini non erano incompatibili con la guida del mezzo.

I dubbi dei sindacati, inoltre, riguardano il luogo in cui si è verificata la tragedia.

Fino a una decina di giorni fa, infatti, il magazzino dove ha ieri perso la vita Pierini era adibito allo stoccaggio di insaccati e salumi. Poi questa tipologia merceologica è stata trasferita in uno stabilimento nella zona di Pontedera, e quell'area della struttura di Scandicci è stata destinata ai prodotti cosmetici. A questo punto le versioni dei sindacati divergono in maniera significativa: c'è chi sostiene che il cambio di destinazione d'uso sia andato in porto con tutti i permessi rilasciati dalle autorità e dai vigili del fuoco, nonché col benestare del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Altri invece sostengono che l'incidente si sia verificato in quei giorni di «limbo» tra la vecchia sistemazione e la nuova. In altre parole, i lavoratori erano operativi in un magazzino che non aveva ancora formalmente ottenuto il nulla osta. Particolare cruciale, dal momento che - secondo quanto ricostruito - il muletto di Pierini sarebbe finito su una macchia d'olio sul pavimento, forse proveniente dalla confezione danneggiata di qualche prodotto. «Restiamo col rimorso - spiegano i sindacalisti davanti ai cancelli di Uni-coop Firenze - di non aver notato che il magazzino ha una via di fuga di appena un metro e mezzo».

Ad alleviare il rimorso arrivano però le parole di Stefano Petrioli (Asl 10), secondo cui la dinamica è chiara e non c'è nesso causale tra il fatto e ciò che sostengono i sindacati.

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 948 volte.

Pubblicità

© 2005-2024 PrevenzioneSicurezza.com. Tutti i diritti sono riservati.

Realizzato da Michele Filannino