News
"Qualificazione delle imprese e certificazione dei contratti"
fonte www.puntosicuro.it / Normativa
07/09/2012 - Dal mese di marzo di quest’anno,
grazie alla collaborazione con la Commissione
di certificazione del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi
dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è attivo e presente in rete il “
Bollettino Commissione di Certificazione”.
Questa
newsletter di aggiornamento sui temi connessi alla
certificazione dei contratti presenta documentazione
internazionale, comunitaria, nazionale, regionale e locale sui temi della
certificazione o sui temi inerenti le tipologie contrattuali certificabili.
Mette inoltre a disposizione materiali di approfondimento utili per chi intenda
avvalersi del servizio di certificazione, attraverso la pubblicazione di
modelli contrattuali e di soluzioni di problematiche giuridiche di particolare
interesse.
Ricordiamo
che tale
certificazione, come
indicato sul sito del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi – Adapt,
è una delle più significative novità introdotte dalla Riforma Biagi con
l'obiettivo di accrescere le tutele dei lavoratori già in fase di incontro tra
domanda e offerta di lavoro e di ridurre il contenzioso in materia di
qualificazione dei contratti.
In
particolare l’ Università degli
Studi di Modena e Reggio Emilia, per il tramite del Centro Studi
Internazionali e Comparati “Marco Biagi”, è stata la prima sede universitaria,
in Italia, ad essere autorizzata allo svolgimento di tale attività.
Sul Bollettino n. 4 del 25 giugno 2012 “Speciale ambienti
confinati” sono presenti diversi interventi sia sulla certificazione dei
contratti che sulle novità in merito alla qualificazione delle imprese che
svolgono attività nei luoghi
confinati e a sospetto di inquinamento.
Uno
dei documenti presentati dal Bollettino è intitolato “
La certificazione dei contratti alla luce dell’esperienza del Centro
Studi Marco Biagi” ed è a cura di Flavia Pasquini (Vice Presidente
Commissione di certificazione Centro Studi Marco Biagi – Università di Modena e
Reggio Emilia).
Nel
documento si ricorda che, riguardo alla
qualificazione
del contratto di lavoro, “in attesa di un intervento del legislatore volto
a sdrammatizzare il momento qualificatorio, la questione della distinzione tra
rapporti di lavoro
autonomo e rapporti di lavoro subordinato viene inevitabilmente rinviata
alla giurisprudenza, chiamata a decidere caso per caso la disciplina
applicabile a ciascun singolo rapporto di lavoro di cui sia dubbia la
qualificazione”.
Dopo
aver riportato i vari riferimenti normativi, gli organi abilitati alla
certificazione dei contratti di lavoro e i requisiti dell’istanza di
certificazione, il documento si sofferma sulla
procedura di certificazione.
Procedura
che si svolge nel rispetto dei seguenti princìpi:
-
“l'inizio del procedimento deve essere comunicato alla Direzione provinciale
del lavoro che provvede a inoltrare la comunicazione alle autorità pubbliche
nei confronti delle quali l'atto di certificazione è destinato a produrre
effetti. Le autorità pubbliche possono presentare osservazioni alle commissioni
di certificazione;
-
il procedimento di certificazione deve concludersi entro il termine di trenta
giorni dal ricevimento della istanza;
-
l'atto di certificazione deve essere motivato e contenere il termine e
l'autorità cui è possibile ricorrere;
-
l'atto di certificazione deve contenere esplicita menzione degli effetti,
civili, amministrativi, previdenziali o fiscali, in relazione ai quali le parti
richiedono la certificazione”.
Questa
è invece l’
efficacia giuridica della
certificazione (Art. 79, D. Lgs. 276/2003):
-
“gli effetti dell'accertamento dell'organo preposto alla certificazione del contratto
di lavoro permangono, anche verso i terzi, fino al momento in cui sia stato
accolto, con sentenza di merito, uno dei ricorsi giurisdizionali esperibili ai
sensi dell'articolo 80, fatti salvi i provvedimenti cautelari;
-
gli effetti dell’accertamento dell’organo preposto alla certificazione del
contratto di lavoro, nel caso di contratti in corso di esecuzione, si producono
dal momento di inizio del contratto, ove la commissione abbia appurato che
l’attuazione del medesimo è stata, anche nel periodo precedente alla propria
attività istruttoria, coerente con quanto appurato in tale sede”. Mentre “in
caso di contratti non ancora sottoscritti dalle parti, gli effetti si producono
soltanto ove e nel momento in cui queste ultime provvedano a sottoscriverli”.
Rimandandovi
alla lettura integrale dei documenti presentati nel Bollettino, presentiamo
ora brevemente l’intervento dal
titolo “
La certificazione ‘giuridica’
dei contratti di lavoro e di appalto e dei modelli organizzativi per la salute
e sicurezza sul lavoro: si parte dagli ambienti confinati”, a cura di Maria
Giovannone (Commissione di Certificazione dei contratti Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia).
Viene
sottolineato che uno dei tratti caratterizzanti del Testo Unico in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è il “tentativo di
un migliore adeguamento del quadro normativo vigente alla evoluzione dei modelli
organizzativi d’impresa”. Adeguamento che si deve ad alcune
disposizioni-chiave che, sebbene non ancora adeguatamente coltivate, mirano tra
l’altro alla applicazione della certificazione disciplinata dalla Legge Biagi
ai modelli di organizzazione e gestione, auspicabilmente con tutti i benefici
alla stessa riconducibili - sia in sede ispettiva che giudiziale - e in piena
sintonia con le nuove funzioni ormai affidate alle commissioni di
certificazione per effetto del Collegato Lavoro (l. n. 183/2010)”.
Il
riferimento è in particolare all’art. 30 del Decreto legislativo 81/2008, alle
problematiche relative all’estensione della responsabilità
amministrativa degli enti e alle indicazioni esplicite sui requisiti che
devono avere i modelli di organizzazione e gestione per operare come esimenti
dai reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime derivanti
dalla inosservanza delle norme antinfortunistiche.
In
particolare l’intervento si sofferma sulle disposizioni che mostrano come la
sicurezza negli ambienti di lavoro “debba essere parametrata non solo sulla
mera rispondenza dei modelli organizzativi a requisiti formali, bensì sulla
effettiva capacità degli stessi di prevenire e gestire il rischio e di
governare le dinamiche concrete che muovono la singola realtà produttiva”.
L’intervento
si sofferma poi sul
sistema di
qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi (art. 27 d.lgs. n.
81/2008), sulla nuova disciplina
sugli ambienti confinati - disciplina che rappresenta un primo “prototipo
regolamentare” - e sull’impiego della certificazione “giuridica” disciplinata
dalla Legge Biagi “non solo per i contratti di lavoro e per gli appalti, ma
anche per i modelli e per gli standard organizzativi. Invero lo stesso ricorso
a standard contrattuali certificati e la adozione di modelli organizzativi (ex
art. 30, d.lgs. n. 81/2008) sono espressamente riconosciuti quali requisiti
per la qualificazione”.
L’intervento
si conclude poi con un cenno allo schema di Disegno di legge di modifica del
d.lgs. n. 231/2001 presentato nel luglio 2010 e alla
pronuncia del Tribunale di Trani, sez. Molfetta, del 26 ottobre
2009.
Pronuncia
che “proprio con riferimento ad un caso di subappalto inerente ad attività
svoltesi in una cisterna, ha di fatto affermato che
la mancata adozione di un modello, in presenza dei presupposti
oggettivi e soggettivi necessari, sia sufficiente a costituire una condizione
di rimproverabilità dell’impresa”.
Facile
intuire – conclude Maria Giovannone – “come in tale contesto lo strumento della
‘certificazione giuridica’ della Legge Biagi possa fornire un contributo
decisivo, se non necessario”.
“ La
certificazione dei contratti alla luce dell’esperienza del Centro Studi Marco
Biagi”, a cura di Flavia Pasquini -
Vice Presidente Commissione di certificazione Centro Studi Marco Biagi –
Università di Modena e Reggio Emilia, documento tratto dal Bollettino
Commissione di Certificazione n. 4 del 25 giugno 2012 “Speciale ambienti
confinati” (formato PDF, 27.72 MB).
“ La
certificazione ‘giuridica’ dei contratti di lavoro e di appalto e dei modelli
organizzativi per la salute e sicurezza sul lavoro: si parte dagli ambienti
confinati”, a cura di Maria Giovannone - Commissione di Certificazione dei
contratti Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, intervento tratto
dal Bollettino Commissione di Certificazione n. 4 del 25 giugno 2012 “Speciale
ambienti confinati” (formato PDF, 172 kB).
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1019 volte.
Pubblicità