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"Italia del Riciclo: è ancora primato discarica"

fonte www.insic.it / Ambiente

07/01/2013 - In Italia è ancora primato discarica. Quasi la metà dei rifiuti prodotti, il 49%, finisce infatti in discarica, pari a 15 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, contro una media europea del 30%. E se a questo si aggiungono le 102 discariche che non rispettano le norme europee si evidenzia bene il ritardo rispetto all’Europa.

Il dato viene dal rapporto l’Italia del Riciclo 2012, promosso da Fise Unire, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti, e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
La percentuale di smaltimento in discarica dei rifiuti si differenzia poi a livello regionale, con una punta minima dell’8% in Lombardia e la quasi totalità (93%) in Sicilia. In Italia 9 regioni si affidano alla discarica per smaltire oltre il 60% dei propri rifiuti: sono Liguria (79%), Umbria (67%), Marche (63%), Lazio (74%), Molise (84%), Puglia (67%), Basilicata 83%), Calabria (61%) e Sicilia (93%) e diventano dieci con la Campania se si aggiungono anche i rifiuti inviati fuori regione o all’estero. La Lombardia, con l’8%, è la regione che smaltisce in discarica la minore percentuale di rifiuti urbani prodotti e sotto il 20% si collocano il Friuli Venezia Giulia (15%) e il Veneto (19%). Buoni risultanti anche per Emilia Romagna (28%) e Trentino Alto Adige (29%).

Peculiare poi la situazione del Lazio, che con oltre 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti è la regione che smaltisce in discarica la maggiore quantità di rifiuti urbani, pari al 74% di quelli prodotti: la provincia di Roma porta in discarica quasi 1,9 milioni di tonnellate di rifiuti, dei quali 1,3 milioni di tonnellate solo nel Comune di Roma. Non è dunque un caso che proprio la situazione del Lazio abbia destato l’attenzione dell’Europa per una situazione di emergenza per la quale, ha detto nei giorni scorsi l’Europarlamento, Roma “rischia di diventare la discarica d’Italia” .
Lo studio che si basa su un’elaborazione di dati di fonte europea relativi al 2010 ma con una tendenza invariata negli ultimi due anni, evidenzia il forte divario dell’Italia rispetto a quei paesi europei che hanno le migliori performance in tema di gestione e recupero di materia dai rifiuti urbani, come Austria (70%), Germania e Belgio (62%), Paesi Bassi (61%), Svezia (50%) e Danimarca (42%), paesi che sommano alto tasso di riciclo, quota significativa di recupero energetico e smaltiscono in discarica ormai una percentuale compresa fra lo 0 e il 3% dei rifiuti. Uno stacco nettissimo nei confronti dell’Italia, che invece recupera sotto forma di materia (escluso il compostaggio) solo il 20% dei rifiuti contro una media europea del 26%.

Ancora: il compostaggio si ferma al 13% (la media europea è del 16%) e il recupero energetico al 18% (in Europa è il 29%). In Italia viene recuperato solo il 33% dei rifiuti urbani, rispetto a una media europea del 42%.

Il confronto con l’Europa serve anche a ricordare che l’Italia detiene il record di procedure di infrazione per la cattiva gestione dei rifiuti: ci sono ancora 102 discariche che non sono state chiuse né rese conformi alla direttiva europea (1999/31/CE) e solo il 24 ottobre scorso la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia per il mancato rispetto della normativa europea, chiedendo il pagamento di una multa di 56 milioni di euro e di un’ammenda giornaliera per il periodo che eventualmente trascorrerà fra una seconda sentenza di condanna da parte dei giudici e l’effettivo adeguamento ai principi europei sulla gestione delle discariche.

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