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"Nel Decreto Terra dei Fuochi, le sanzioni per la combustione di rifiuti "

fonte www.insic.it / Ambiente

05/12/2013 - Il Consiglio dei Ministri del 3 dicembre ha approvato un decreto contenete un piano d'azione per l'emergenza della cosiddetta "terra dei fuochi" e altre emergenze ambientali e industriali.
Il piano interviene a tutela dell'ambiente, della salute e della qualità delle coltivazioni. Si prevedono il monitoraggio e la classificazioni dei suoli, l'accertamento dello stato d'inquinamento dei terreni, la riforma dei reati ambientali, l'accelerazione e la semplificazione degli interventi necessari, oltreché risorse per le bonifiche indispensabili per territori a forte condizionamento criminale quale è quello della "terra dei fuochi"


I punti del decreto


Riportiamo i punti del decreto, così come riassunti dal Ministero dell'Ambiente:

Articolo 1: la prima norma del provvedimento ha l'obiettivo di introdurre sanzioni penali per contrastare chi appicca i roghi tossici, oggi sanzionabili solo con contravvenzioni.
1.Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni.
2.Se i delitti sono commessi nell'ambito dell'attività di un'impresa, o comunque di un'attività organizzata, la pena é aumentata di un terzo.
3. La pena è aumentata se i fatti sono commessi in territori che, al momento della condotta e comunque nei cinque anni precedenti, siano o siano stati interessati da dichiarazioni di stato di emergenza nel settore dei rifiuti (è il caso della Campania).
4. Se per la commissione dei delitti sono utilizzati mezzi di trasporto, si applica la confisca. Alla sentenza di condanna consegue la confisca dell'area sulla quale è commesso il reato, se di proprietà dell'autore o del compartecipe al reato, fatti salvi gli obblighi di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi.

Articolo 2: estende l'obbligo informativo previsto dall'art. 129 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale a fattispecie di reato in cui i fatti comportino delle conseguenze pregiudizievoli sull'ambiente, sulla salute e sulla qualità dei prodotti agroalimentari al fine di favorire un corretto raccordo tra l'Autorità giudiziaria e le amministrazioni competenti ad adottare i provvedimenti eventualmente ritenuti opportuni e necessari. In sostanza, se durante un'inchiesta si viene a sapere di un interramento di veleni, di uno sversamento illegale, i magistrati informeranno direttamente le istituzioni centrali e locali di quello che accade in modo tale da provvedere immediatamente all'adozione delle iniziative di competenza (per esempio l'inibizione della distribuzione oppure le bonifiche).

Articolo 3 si propone di fare fronte al gravissimo allarme sociale (con pesanti ricadute economiche) provocato dalla diffusione di notizie sullo stato di contaminazione dei terreni agricoli campani e su eventuali pericoli per la salute umana di alcuni prodotti agroalimentari di quella regione.
Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l'Istituto superiore di sanità e l'Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania (Arpa Campania) svolgeranno le indagini tecniche per la mappatura secondo gli indirizzi comuni e le priorità definiti con direttiva dei ministri delle Politiche agricole, dell'Ambiente e della Salute, d'intesa con il Presidente della Regione Campania che sarà emanata entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.

Articolo 4: è finalizzato alla costituzione di un Comitato Interministeriale e di una Commissione con il compito di individuare e potenziare azioni e interventi di monitoraggio e tutela da realizzarsi nell'area della regione Campania.
L'azione della Commissione ha lo scopo di semplificare e accelerare le procedure per l'attuazione degli interventi di bonifica dei territori. Sarà così possibile per la realizzazione degli stessi fare ricorso allo strumento giuridico del Contratto Istituzionale di sviluppo proprio al fine di accelerare e garantire la qualità della spesa pubblica. Si prevede inoltre la possibilità di finanziare il programma, oltre che con le disponibilità ordinarie, anche mediante l'utilizzo del Piano operativo regionale Campania 2007-2013 (fondi strutturali), del Piano di Azione e Coesione, nonché mediante misure che saranno adottate nella programmazione dei fondi europei e nazionali a valere sulla programmazione 2014-2020.

Le reazioni Istituzionali

Nunzia de Girolamo
del Ministero per le politiche agricole e forestali, sul proprio sito istituzionale ha sottolineato come il decreto rappresenti "un atto doveroso" per i cittadini campani ed ha aggiunto "In tempi rapidi effettueremo il monitoraggio, l'indagine e la perimetrazione delle aree contaminate della Terra dei fuochi. In seguito la stessa operazione sarà portata a termine nel resto delle zone agricole della Regione Campania". "La perimetrazione - ha aggiunto il Ministro - sarà svolta in ogni territorio dagli enti preposti che saranno supportati dai corpi di polizia specializzati. Se i proprietari non daranno accesso ai loro fondi, quelle terre saranno inserite automaticamente tra quelle dove non è possibile produrre alimenti. Serve la collaborazione di tutti, perché è finito il tempo del rimandare, del girare la testa dall'altra parte. Ora dobbiamo sapere, circoscrivere, porre rimedio e bonificare".
"Saranno impegnate in questa grande operazione - ha proseguito il Ministro De Girolamo - le migliori professionalità degli enti di ricerca e di controllo dei nostri Ministeri e abbiamo anche stabilito la creazione di una Commissione interministeriale proprio perché le competenze sono tante e frammentate. Intendiamo semplificare e accelerare i processi decisionali sulle azioni necessarie per quella terra".
"Nel decreto - ha concluso il Ministro - abbiamo indicato anche le risorse del programma operativo, che oltre che con le disponibilità ordinarie, sarà finanziato anche mediante l'utilizzo del POR Campania 2007-2013, del Piano di Azione e Coesione, nonché mediante misure che saranno adottate nella programmazione dei fondi europei e nazionali a valere sulla programmazione 2014-2020".

Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ha riassunto i punti salienti del decreto, e già durante la conferenza stampa di eri a Palazzo Chigi ha auspicato che "Con questo decreto potranno arrivare dei risultati che ci consentiranno di cancellare questo nome apparentemente suggestivo di Terra dei fuochi che in realtà evoca una vicenda che questo Paese deve assolutamente superare e che rappresenta un'onta per tutti quanti".

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