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"Inail: l’uso della formazione e-learning per lavoratori e preposti"
fonte www.puntosicuro.it / Formazione ed informazione
11/06/2014 - Più volte l’Inail
è intervenuto in questi anni per presentare le caratteristiche e i vantaggi
della formazione
in modalità e-learning. Tuttavia oltre a presentare aspetti teorici sulle
potenzialità di questa metodologia di formazione, l’Istituto ha pubblicato nel
2012 un interessante documento relativo all’uso di strumenti innovativi nelle
esperienze formative sulla sicurezza.
Stiamo parlando del documento “
Strumenti innovativi per la formazione alla
salute e sicurezza nelle grandi imprese. Un’esperienza del mondo eni” -
elaborato da INAIL ed eni – che racconta la collaborazione del Dipartimento
Processi Organizzativi dell’Inail con eni corporate per la realizzazione di un
“modello valido per la formazione di circa 7500 lavoratori di ambiente di
ufficio e circa 3400 preposti dello stesso settore attraverso l’utilizzo di
metodiche e strumenti innovativi costruiti ad hoc nella fase di progettazione
dei percorsi formativi proposti”.
Riportiamo innanzitutto i
cardini fondamentali su cui si è
sviluppato il progetto:
- “
utilizzare la metodologia dell’e-learning, per l’aggiornamento al
D.Lgs. 81/08 della formazione dei lavoratori sui temi specifici degli ambienti
di ufficio nei quali si trovano ad operare. Questa metodologia che unisce i
principi della didattica d’aula e la flessibilità delle tecnologie
informatiche, ha permesso di raggiungere un elevato numero di lavoratori, in
modo che gli stessi potessero accedere ai contenuti della formazione in
qualunque momento della giornata collegandosi in rete anche più volte secondo
la loro necessità e disponibilità. Attraverso l’utilizzo di tale metodologia,
l’azienda ha il vantaggio di non obbligare il proprio dipendente ad assentarsi
dal proprio posto di lavoro e di mantenere pressoché inalterata l’efficienza
lavorativa dello stesso. Infatti, il lavoratore può accedere alla formazione in
qualunque momento della giornata, conciliando al meglio il tempo da dedicare
alla formazione anche in funzione dell’attività stessa e permettendo di
adattare lo strumento ai tempi di apprendimento di ciascuno;
-
utilizzare la metodologia di aula per la formazione dei Preposti di ambiente di
ufficio. In questo caso, la metodologia tradizionale dell’aula è stata
rimodulata per una popolazione di discenti allargata (fino a 90),
salvaguardando l’interattività e permettendo la verifica degli apprendimenti,
attraverso l’utilizzo di specifiche metodologie didattiche (televoto, test di
ingresso e di uscita, ecc). Questa soluzione permette di mantenere pressoché
inalterate le peculiarità dell’aula favorendo lo scambio reciproco di
riflessioni, esperienze e quesiti che sono di particolare rilevanza per
contestualizzare i contenuti della formazione e sensibilizzare i discenti al
proprio ruolo;
-
individuare un ‘ente esterno’ al mondo eni in grado di garantire
che il prodotto finale corrisponda ad un modello di formazione di qualità”. In
questo caso l’ente garante è stato l’ex ISPESL.
Il progetto ha poi previsto la
creazione di una
squadra –
“costituita da un numero ristretto di componenti, ognuno con la sua specifica
competenza” – per raggiungere più efficacemente possibile gli obiettivi
prefissati. E sono stati previsti due
momenti
formativi distinti, ma integrati tra loro: e-learning
per tutti lavoratori e formazione in aula quale integrazione per i
Preposti.
Ci soffermiamo in particolare
sull’uso dell’
e-learning per i
lavoratori.
Il prodotto formativo realizzato
è “di tipo modulare e all’interno di ogni modulo sono stati previsti momenti di
verifica dell’apprendimento attraverso esercitazioni e test. L’individuazione
dei moduli formativi del prodotto ha fatto riferimento essenzialmente ai
contenuti del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) di eni.
Conseguentemente, è stato progettato un modulo iniziale contenente
un’introduzione normativa, sui concetti generali del D.Lgs. 81/08 e sui compiti
delle figure della sicurezza”.
Tuttavia i moduli realizzati
contengono anche
rischi specifici
“quali ad esempio l’ utilizzo
del videoterminale, la movimentazione manuale dei carichi, evidenziati dal
DVR, nonché specifiche problematiche di genere (ad es. le lavoratrici gestanti).
Il corso è corredato, inoltre, da moduli legati alle peculiarità delle diverse
sedi di appartenenza, quali ad esempio i piani di emergenza ed evacuazione”.
Ricordiamo che, come indicato nel
documento, la formazione
e-learning “rappresenta un nuovo modello di riferimento per pensare,
progettare e gestire la formazione a distanza, capace di garantire rapidità,
flessibilità, controllo dei costi e soprattutto capillarità di diffusione. Le
scelte progettuali possono essere molteplici, alla luce delle diverse
condizioni oggettive e strettamente legate alle specifiche esigenze della
domanda formativa”.
Tali scelte progettuali partono tutte da una
premessa cardine: “in un processo di e-learning l'attenzione deve essere
incentrata sull'utente”.
Il processo formativo non si
esaurisce infatti nella mera diffusione di materiale in rete. Permette
“l'utilizzo di una serie di servizi che consentono all'utente di comunicare,
interagire e auto valutarsi”: elementi che fanno dell'apprendimento online
“un'esperienza emotiva capace di creare forti motivazioni nei discenti”.
In definitiva il documento indica
che progettare i percorsi formativi tenendo conto di tutte le componenti
lavorative, delle attività individuali, nonché della partecipazione e delle
attività sociali, “ha consentito di ottenere alti livelli di funzionalità della
formazione, e, attraverso la modalità
dell’e-learning, ha permesso la reale fruibilità da parte di tutti gli
interessati”.
Anche l’analisi di dettaglio
della media di gradimento, come rilevato nei risultati relativi alla formazione
dei Preposti e dei lavoratori coinvolti nei percorsi didattici svolti, mostra
che “la veste grafica, la multimedialità e l’interattività del percorso
formativo sono state particolarmente gradite, così come la coerenza dei temi
trattati con gli obiettivi del percorso”.
E in relazione ai test di entrata
e di uscita si evidenzia “un aumento percentuale delle risposte
esatte da parte del discente dopo
l’erogazione del seminario, a dimostrazione dell’aumento delle specifiche
conoscenze acquisite” durante l’esperienza formativa.
In questo documento monografico,
nato con l’obiettivo di descrivere e divulgare i risultati ottenuti da tale
collaborazione, si esprime l’auspicio che il modello utilizzato, che si è
avvalso di strumenti didattici e metodologie formative all’avanguardia con
l’evoluzione dei processi di apprendimento “possa costituire un valido esempio
per altre realtà aziendali al fine di ottemperare in maniera innovativa ed
efficace agli obblighi di aggiornamento delle figure della prevenzione nonché
dei lavoratori, secondo le indicazioni fornite dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i.”.
Concludiamo riportando l’
indice del documento:
PREMESSA
PRESENTAZIONE
INTRODUZIONE
PREMESSA NORMATIVA: Il quadro
normativo in materia di formazione
sulla salute e sicurezza del
lavoro
Introduzione
La formazione dei lavoratori
La formazione dei Rappresentanti
dei Lavoratori per La Sicurezza
La formazione dei Responsabili e
degli Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione
Il Medico Competente
La formazione dei Dirigenti e
Preposti
La formazione del Datore di
Lavoro che svolge direttamente i compiti del Servizio di Prevenzione e
Protezione dai rischi
La formazione dei lavoratori
incaricati alla gestione delle emergenze e del Primo Soccorso
La Formazione di Qualità
La filosofia della Qualità Totale:
il ciclo di Deming
I criteri di qualità degli
interventi formativi
Allegato n.1
Riferimenti Bibliografici
CAPITOLO I: LE METODOLOGIE
FORMATIVE
1.1 Introduzione
Tabella di comparazione tra
pedagogia e andragogia
1.2 La formazione d’aula
1.2.1 Le metodologie didattiche
1.2.1.1 La lezione
1.2.1.2 La ricerca d’aula
1.2.1.3 Le esercitazioni
nozionistiche: uso dei questionari e test
1.2.1.4 I Filmati
1.2.1.5 Le Esercitazioni
fisiche/pratiche
1.2.1.6 Le esercitazioni
applicative: problem solving e casi
1.2.1.7 I role playing
1.2.1.8 I soggetti della
formazione d’aula
1.3 La formazione a distanza
1.3.1 Introduzione
1.3.2 Evoluzione della formazione
a distanza e della tecnologia
1.3.3 Learning Management System e Learning
Object: cosa sono?
1.3.4 Modelli di apprendimento
1.3.5 Strumenti a supporto
1.3.6 Strumenti di comunicazione
1.3.7 Attori della formazione a
distanza
Riferimenti Bibliografici
CAPITOLO II: ANALISI DEL CONTESTO
2.1. Introduzione
2.2. Figure coinvolte nello sviluppo
del progetto
2.3. Formazione dei Preposti
2.4. Formazione dei Lavoratori
CAPITOLO III: LA FORMAZIONE DEI
PREPOSTI
3.1 Progettazione della giornata
formativa
3.2 Destinatari del seminario
3.3 Sperimentazione e
standardizzazione
3.4 Metodologie didattiche attive
utilizzate
3.5 Risultati
CAPITOLO IV: FORMAZIONE A
DISTANZA PER LAVORATORI E PREPOSTI
4.1 Premessa
4.2 Iter progettuale
4.3 Articolazione dei contenuti
4.4 Verifica dell’apprendimento
4.5 Esercitazioni, simulazioni e
strumenti multimediali
4.6 Tracciabilità della
formazione
4.7 Sperimentazione ed eventuale
ritaratura
4.8 Risultati
CAPITOLO V: SINTESI DEI DATI E
DEI RISULTATI
5.1 Introduzione
5.2 I Preposti
5.3 I lavoratori
I NUMERI
CAPITOLO VI: SVILUPPI FUTURI
6.1 Introduzione
6.2 Applicazione del modello
formativo ad altri argomenti in ambito eni, ed utilizzo dello stesso in altri
contesti
6.3 Modularitá e Flessibilitá del
Modello
6.4 Valutazione dell’efficacia
del modello formativo
6.5 Metodologia FAD: ulteriori
sviluppi in ambito tecnico-metodologico
Segnaliamo alcuni articoli di
PuntoSicuro sulla formazione di lavoratori e preposti alla luce dell’ Accordo
Stato-Regioni del 21 dicembre 2011:
Eni, Dipartimento Processi
Organizzativi dell’Inal/ex Ispesl, “ Strumenti innovativi per la formazione alla salute e sicurezza
nelle grandi imprese. Un’esperienza del mondo eni”, edizione novembre 2011,
pubblicazione luglio 2012 (formato PDF, 902 kB).
Tiziano Menduto
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