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"Quali effetti hanno gli interventi di vigilanza sugli infortuni?"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
20/01/2015 -
Si è tenuto a Padova il 19 novembre 2014 il convegno "
Valutazione di efficacia degli interventi di prevenzione degli SPISAL in Veneto 2001-2007",
per la restituzione dei primi risultati di una ricerca - cofinanziata
dal Ministero della Salute e dalla Regione del Veneto - sulla
valutazione dell’efficacia degli interventi di prevenzione delle ASL del
Veneto nel ridurre gli infortuni sul lavoro.
Sul sito del Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte ( Dors) è presentata la sintesi di uno dei tre contributi portati al convegno dal Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3. Il contributo “ Impatto degli interventi sulla sopravvivenza all’infortunio: primi risultati”, è legato alla ricerca e ha l’obiettivo di valutare per quanto tempo le imprese oggetto di vigilanza non sono interessate da nuovi eventi infortunistici a seguito di un intervento, e se ci sono differenze tra le varie tipologie. Per gli altri contributi si rimanda agli atti della conferenza e alle presentazioni integrali presenti sul sito dell’ ASL di Treviso.
Sul sito del Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte ( Dors) è presentata la sintesi di uno dei tre contributi portati al convegno dal Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3. Il contributo “ Impatto degli interventi sulla sopravvivenza all’infortunio: primi risultati”, è legato alla ricerca e ha l’obiettivo di valutare per quanto tempo le imprese oggetto di vigilanza non sono interessate da nuovi eventi infortunistici a seguito di un intervento, e se ci sono differenze tra le varie tipologie. Per gli altri contributi si rimanda agli atti della conferenza e alle presentazioni integrali presenti sul sito dell’ ASL di Treviso.
Impatto degli interventi sulla sopravvivenza all’infortunio: primi
risultati
a cura di E. Farina, A. Bena (Servizio sovrazonale di Epidemiologia – ASLTO3)
Nella letteratura americana ci
sono esempi di studi che hanno valutato su ampia scala l’ efficacia
delle ispezioni e delle consulenze in termini di tassi di infortunio e di
tipologie di infortunio prevenibili. È stata evidenziata
un’associazione tra le attività di ispezione e consulenza e la
diminuzione dei tassi di infortunio, che risulta più forte quando viene
data una sanzione. I pochi studi condotti finora in Italia hanno coinvolto i
settori economici con i tassi di infortunio più alti (edilizia, agricoltura,
settore sanitario) e si sono concentrati a livello locale o di stabilimento. Il
presente lavoro è il primo che si focalizza sul
settore manifatturiero ed utilizza dati a livello regionale.
Obiettivo
Studiare la sopravvivenza al
primo infortunio dopo l’ispezione in relazione alle caratteristiche
dell’intervento, nelle aziende venete del settore
manifatturiero con più di 10 addetti.
Metodi
Sono state individuate 574
aziende oggetto di sopralluogo programmato o indagine infortunio nel periodo
2003-2005 libere da intervento nei 2 anni precedenti. I Servizi di Prevenzione
e Sicurezza Ambienti di Lavoro hanno fornito le informazioni sulle ispezioni:
tipo di intervento (programmato/indagine infortunio), completezza (intervento
parziale/completo), numero di sopralluoghi e di operatori, esito in violazione
o disposizione. Gli infortuni sono stati selezionati dai flussi INAIL-Regioni.
E’ stata condotta un’analisi di
sopravvivenza al primo infortunio (sia totale, sia grave) dopo l’ispezione
utilizzando il metodo non parametrico di Kaplan-Meier e il modello di Cox. La
variabile di interesse principale è la completezza. Un sopralluogo è definito
completo quando l’ attività
ispettiva copre tutti o la maggior parte degli aspetti di sicurezza di
un’azienda, mentre è definito parziale quando la verifica riguarda un singolo
aspetto ritenuto in quel momento prioritario (es. quello che ha determinato un
esposto o la sola macchina che ha determinato l’infortunio).
Nel modello di Cox finale, oltre
alla variabile completezza, sono stati inseriti anche alcuni possibili
confondenti: numero di sopralluoghi (1 vs >1), numero di operatori (1
vs>1), tasso di infortunio grave del 2002, attività economica in 4 classi
(calcolata sulla base dell’incidenza infortunistica del Veneto del 2003). Le
analisi sono state stratificate per dimensione aziendale (10-30 addetti; ³30
addetti).
Risultati
Il 60% delle ispezioni era
un’indagine per infortunio, il restante un sopralluogo programmato. La
caratteristica che contraddistingue i due tipi di ispezione è la completezza:
l’88% delle indagini per infortunio si focalizza solo su aspetti legati
all’infortunio (intervento parziale), l’87% dei sopralluoghi programmati è
completo. L’analisi di Kaplan-Meier applicata a tutti gli infortuni mostra che
la
sopravvivenza al primo infortunio è
maggiore per le aziende con intervento completo rispetto a quelle con
intervento parziale. L’analisi multivariata, che permette di controllare
per diversi confondenti, conferma questi risultati per le aziende di più
piccole dimensioni (HR=0.73; p=0.012). Anche per quanto riguarda gli infortuni
gravi le curve di kaplan-meier indicano che la sopravvivenza è più alta per le
aziende con intervento completo. Gli hazard ratio del modello di Cox sono a
favore degli interventi completi sia nelle aziende più piccole sia nelle più
grandi, ma il risultato è al limite della significatività statistica solo per
le più piccole (HR=0.72; p=0.055).
Discussione
Il meccanismo tramite il quale
gli interventi completi possono avere un’influenza sugli infortuni è associato
all’adozione di un provvedimento che forza l’impresa ad affrontare problemi
magari elusi o non identificati in precedenza. Infatti circa il 50% delle
ispezioni parziali termina senza prescrizioni né disposizioni, a fronte di un
16% delle ispezioni complete: la probabilità di avere una violazione è quasi 5
volte più alta per chi è stato oggetto di un intervento completo rispetto a
parziale. Questo risultato è supportato anche dalla letteratura sull’argomento.
Una parte dell’effetto della
completezza tuttavia non è spiegata dall’adozione di un provvedimento. Infatti
stratificando l’analisi di sopravvivenza tra chi ha avuto un provvedimento e
chi non ce l’ha avuto, l’hazard ratio della variabile completezza risulta
sempre protettivo per le aziende
di piccole dimensioni, mentre per le aziende di grandi dimensioni lo è solo
nel caso degli infortuni gravi.
Il fatto che l’effetto protettivo
della completezza si evidenzi in particolare nelle aziende
di piccole dimensioni è supportato anche dalla letteratura, che sostiene
come nelle aziende più piccole l’intervento potrebbe essere comunque più
accurato che in quelle grandi.
I risultati principali riguardano
gli effetti diretti che gli interventi condotti hanno avuto sulle aziende
interessate. Tuttavia le diverse ASL hanno atteggiamenti verso le imprese e
stili di vigilanza differenti. Per esempio vi sono ASL con percentuali di
sanzioni comminate molto più elevate rispetto alla media regionale; in tali
casi potrebbe essere lecito attendersi un effetto sulla sopravvivenza maggiore
rispetto a quello misurato in ASL con atteggiamento sanzionatorio più moderato.
Per testare tale ipotesi è stata creata una variabile che vale 1 nel caso in
cui l’Asl abbia una percentuale di sanzioni sulle aziende ispezionate superiore
al valore regionale e 0 nel caso in cui sia inferiore. L’inserimento di questa
variabile nel modello di Cox non modifica i risultati.
Conclusioni
Per la prima volta in Italia si è
analizzato in modo sistematico
quali
effetti sugli infortuni hanno avuto gli interventi di vigilanza condotti
dalle ASL di una grande regione. Questi primi risultati dovranno essere
adeguatamente discussi ed analizzati con gli operatori dei servizi di
prevenzione della regione Veneto al fine di individuare adeguate indicazioni
per la programmazione delle attività e l’utilizzo più efficiente delle risorse.
Riflettere in modo sistematico sui risultati del proprio lavoro è un processo
ormai indifferibile che deve coinvolgere tutti i professionisti della
prevenzione: andrà attentamente valutato come e quando trasferire questi
risultati anche ad altre regioni o ad altre tipologie di intervento.
Fonte: DoRS.
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