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"Si apre voragine operaio sepolto vivo"

fonte Gazzetta del mezzogiorno, Paolo Pinnelli / Sicurezza sul lavoro

08/12/2009 - CANOSA. È scivolato giù, nella trincea che l’escavatore stava realizzando davanti ai suoi occhi. È volato gìù, all’interno, ed è stato sotterrato da una massa enorme di terra e fango, che prima gli ha lasciato la speranza di potercela fare, poi lo ha soffocato fatalmente. È morto così Enrico Leonetti, di 37 anni, operaio andriese, dipendente di una ditta andriese, la Cogestra, impegnata in subappalto nei lavori di realizzazione della rete pluviale comunale, in via Generale Rizzi, nella zona 167. Secondo una prima ricostruzione della tragedia, effettuata dagli agenti del commissariato di Canosa, l’uomo stava seguendo le operazioni dell’escavatore per realizzare una trincea profonda almeno cinque metri in cui posizionare i grossi tubi della condotta. LA TRAGEDIA - Erano circa le undici quando, all’improvviso, il ciglio di asfalto sotto i piedi di Leonetti ha ceduto: sotto gli occhi impietriti dei suoi colleghi, l’operaio è scomparso nella cavità inghiottito dal terreno friabile e dal fango. Gli stessi operai si sono subito messi all’opera per scavare e tentare di salvare il collega e ben presto sono riusciti a liberare la testa dell’uomo, consentendogli di respirare, se pur a fatica.Il corpo, però, è restato imprigionato e soprattutto schiacciato dal terreno e dal fango che si trovava, forse per una perdita precedente delle rete idrica, già all’interno della trincea. Mentre gli operai scavavano anche con le mani, per soccorrere il compagno di lavoro, l’allarme era già scattato: sul posto sono intervenuti i vigili urbani e gli uomini del commissariato, mentre dal distaccamento di Barletta è arrivata una squadra di vigili del fuoco. Quando i vigili del fuoco, non senza difficoltà, sono riusciti finalmente a liberare l’operaio dalla trappola di terra, Leonetti era ancora vivo ma privo di sensi. Secondo alcune testimonianze, rantolava e respirava appena e le sue condizioni sono apparse subito gravissime agli stessi operatori del 118 che lo hanno aiutato con l’ossigeno, nell’attesa che fosse liberato. La disperata corsa al vicinissimo di Canosa si è rivelata purtroppo inutile: per il 37enne operaio non ce l’ha fatta ed è spirato appena giunto al pronto soccorso, rendendo vani i tentativi dei sanitari di strapparlo alla morte. Enrico Leonetti lascia moglie e due bambini di dieci e due anni. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta da parte del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Trani, Br una Mang anelli, che potrebbe disporre, nelle prossime ore, l’esame autoptico. L’area della disgrazia è stata posta sotto sequestro. Il sindaco di Canosa, e presidente della sesta Provincia, Francesco Ventola, ha espresso il cordoglio della città alla famiglia dell’operaio andriese.

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