Logo di PrevenzioneSicurezza.com
Sabato, 18 Maggio 2024
News

"Quando il lavoratore si stressa"

fonte agi / Salute

17/02/2011 - Quando il lavoratore si stressa In questo mese di febbraio una relazione "Workplace Violence and Harassment: a European Picture" (Violenza e molestie sul luogo di lavoro: un quadro europeo), ci rivela alcuni dati sconcertanti. Dati che ci lasciano amareggiati se pensiamo che, nei Paesi dell'Unione europea, dal 5% al 20% dei lavoratori subiscono violenze, minacce e molestie sul luogo di lavoro. Ma il dato più sconfortante è che se il 40% del management si dice preoccupato, solo lo scarso 25% prende provvedimenti in merito. Mentre in alcuni Paesi non toccano nemmeno il 10%. Che fare? Sicuramente è cosa di cui dovremmo renderci conto seriamente e - anche se gli ultimi dati in merito agli incidenti sul lavoro ci hanno fatto tirare un sospiro di sollievo avendo toccato il picco più basso dal dopoguena - problemi come questo devono farci comunque riflettere. Per incidenti sul lavoro non sono da intendere, infatti, solo ed esclusivamente gli infortuni subiti da un dipendente sul luogo di lavoro, oppure nel tragitto che porta il lavoratore dal posto di lavoro al suo domicilio e viceversa, ma per "incidenti" dobbiamo intendere anche qualsiasi agente e fattore che possa provocare un turbamento del lavoratore, un disagio che potrebbe incidere sulla sua sfera psicologica provocando forti stress, tali da portarlo anche al suicidio. Questi non sono forse "incidenti sul lavoro"? Il suicidio di un lavoratore causato dal forte stress psicologico e da turbamenti subiti durante la sua attività professionale non è forse una "morte sul lavoro"? Sono informazioni che potrebbero sembrare a prima vista superficiali o prive di una degna rilevanza, ma non dobbiamo assolutamente dimenticare che questi episodi in alcuni Paesi europei interessano il ben 20% dei lavoratori e se pensiamo a venti lavoratori su cento che ogni giorno vengono minacciati, aggrediti o molestati, non possiamo non rimanere a bocca aperta. Per questo reputo necessario che il nostro governo faccia di più della maggior parte dei Paesi i cui rimedi risultano fortemente inadeguati e insoddisfacenti. Non dobbiamo dimenticare che un infortunio fisico non sempre comporta la morte del lavoratore, anzi, fortunatamente, in casi non molto frequenti, ma una violenza psicologica da parte di un terzo, potrebbe logorare il lavoratore dall'interno, nel corso del tempo, e portare poi a conseguenze disastrose,come il suicidio. C'è però da dire che, in merito, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha previsto alcuni rimedi per i vari casi di stress e depressione calmati dall'attività lavorativa, come ad esempio una circolare di novembre 2010, la quale obbliga le aziende a misurare il livello di stress dei propri dipendenti ed espone le linee guida necessarie per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato, così come previsto dal Testo unico 81/2008 sulla sicurezza sul lavoro. Il Ministero ha dunque stabilito che obbligo del datore di lavoro sia valutare il rischio stress-correlato e in merito cercare di provvedere al problema con interventi che ne diminuiscano il pericolo e correggano tali situazioni e, se tali interventi risultassero inadeguati, il datore dovrà provvedere a una seconda valutazione più accurata, attraverso strumenti di informazione come questionari o interviste. Il problema delle molestie sul lavoro è dunque molto importante, se pensiamo anche che il più delle volte porta allo stress e alla depressione del lavoratore e ciò, in termini di efficienza lavorativa, significa una riduzione della produttività e un aumento delle assenze per malattia.

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 1091 volte.

Pubblicità

© 2005-2024 PrevenzioneSicurezza.com. Tutti i diritti sono riservati.

Realizzato da Michele Filannino