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"Rinnovabili: decreto in Gazzetta, ora è tempo di incentivi"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Ambiente

30/03/2011 - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 28 marzo il decreto del 3 marzo 2011, n. 28 noto come Decreto Romani, per l’attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. Il decreto consta di 47 articoli e 4 allegati ed è già in vigore. Molte le novità. Nel decreto viene richiesto che l’Italia copra il il 17% dei consumi finali di energia da fonte rinnovabile, per tale intendendosi quella che deriva da fonti non fossili, energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. Dal 31 maggio 2012 è inoltre richiesta una copertura del 50%, mediante fonti rinnovabili, del fabbisogno di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria. Specifiche disposizioni vengono poi dettate per l’installazione di impianti per l’energia elettrica da fonti rinnovabili, rispetto alla potenza, calcolata relativamente alla pianta dell’edificio. Quanto agli edifici pubblici, è previsto l’incremento delle percentuali di energia da fonte rinnovabile, del 10%. Una nota a parte riguarda gli incentivi: il decreto Romani stabilisce che le tariffe e gli incentivi previsti dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 6 agosto 2010 “si applicano alla produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici che entrino in esercizio entro il 31 maggio 2011”. Sarà quindi necessario attendere un nuovo decreto, proposto dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, che detterà nuove tariffe ribassate e una nuova soglia massima di potenza da energia solare incentivabile ogni anno, in vigore dal 1 giugno 2011. Il ministro dell’Ambiente Prestigiacomo auspica l’emanazione del nuovo decreto entro la metà di aprile, una volta terminate le consultazioni anche con la Conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo del Governo resta quello di salvaguardare gli investimenti in corso e quelli programmati col vecchio regime e non conclusi a fine maggio: sarà necessario prevedere una diminuzione molto lieve degli incentivi attraverso uno scalone, e fissare un tetto in megawatt annuali, fissando un tetto complessivo in milioni di euro, sulla falsariga del modello tedesco di flessibilità annuale. Il ministro Prestigiacomo ha sottolineato che gli incentivi prima erano sovradimensionati e davano adito a notevoli speculazioni, anche da parte di fondi stranieri che avevano approfittato di incentivi nazionali troppo elevati, una situazione cui il Governo ha cercato di porre rimedio con il decreto Romani e con il prossimo decreto sugli incentivi al fotovoltaico.

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